Con Panthakù scopri i talenti dei tuoi figli e aiutali a realizzare i loro sogni
di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini
Diario di bordo per i genitori alle prese con l’adolescenza
“Quella fase precaria dell’esistenza che è l’adolescenza, dove l’identità appena abbozzata non si gioca come nell’adulto tra ciò che si è e la paura di perdere ciò che si è, ma nel divario ben più drammatico tra il non sapere chi si è e la paura di non riuscire a essere ciò che si sogna”.
Le parole di Umberto Galimberti sono preziose e radiografano bene uno dei momenti più complessi della nostra vita e di quella dei nostri figli. Perchè l’adolescenza (e la pre-adolescenza) è spesso conflitto, chiusura, rifiuto delle gerarchie e delle regole, messa in discussione dei valori familiari e delle stesse figure genitoriali. E’ trasgressione, voglia di camminare sulle proprie gambe e di confrontarsi con quel mondo che è lì, fuori la porta, sempre più a portata di mano.
Lo sanno bene Lucia Ciaramella e Giovanna Buonocore, psicologhe di Ai.Bi. Amici dei Bambini. La prima collabora al progetto “Panthakù. Educare dappertutto” tra Santa Maria Capua Vetere e Castellamare di Stabia, la seconda su Salerno. Pubblici diversi, stesso obiettivo: creare una rete tra le famiglie che spesso si trovano spiazzate di fronte ai cambiamenti dei loro ragazzi e aiutarle a comprendere e valorizzare i loro talenti e le loro inclinazioni. Facili a dirsi, ma il lavoro è lungo e complesso, perché nell’arco di un biennio madri, padri e i loro figli, dovranno imparare a conoscersi ancora più profondamente e a lavorare in sinergia attraverso l’unica strada possibile, quella del dialogo.
“I genitori terranno un diario di bordo, nel quale dovranno annotare le loro emozioni – racconta Ciaramella – Il cammino è appena iniziato: alle famiglie abbiamo chiesto di provare a conoscere i propri desideri, di chiedersi cosa sognavano quando avevano l’età dei loro figli, se hanno raggiunto gli obiettivi professionali che si erano prefissati. Questo perché spesso accade che si tenda a proiettare sui ragazzi i nostri irrisolti, le nostre aspettative mancate. Invece occorre puntare sulle loro potenzialità e offrire loro gli strumenti idonei per capirle, accettarle e trovare le risorse idonee per supportarli”.
Questa la strategia individuata da “Panthakù. Educare dappertutto”, il progetto selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
“Il progetto è iniziato a maggio – spiega Buonocore – e stiamo già intercettando i bisogni delle famiglie. I genitori hanno tanta voglia di conoscere nel profondo i loro figli e di accompagnarli nel migliore dei modi in questo viaggio avventuroso che è l’adolescenza. I loro dubbi sono tantissimi. C’è stata una mamma che mi ha chiesto come affrontare l’argomento della sessualità con quello che oramai non è più il suo “bambino”. E un altro genitore che si poneva dei dubbi sul fatto che la figlia lo percepisse come un amico. Sembrano banalità, ma sono passaggi cruciali, perché parliamo di un momento delicatissimo in cui i ragazzi tendono a isolarsi, nel chiuso delle proprie camerette o a nascondersi dietro lo schermo dei social”.
Iperconnessi, spaventati, con le idee ancora poco chiare. Grazie ad Ai.Bi., Associazione Amici dei Bambini, le famiglie degli Istituti comprensivi “Principe di Piemonte”, “Denza”, “Montalcini” e “Calcedonia”, potranno diventare più consapevoli e più “forti”, perché comprendere i desideri e farli propri, rappresenta un valore aggiunto per scongiurare il rischio della dispersione scolastica e professionale. “Il gruppo di mamme e di papà è una cordata – continua Ciaramella – e i loro figli tenderanno le mani per sorreggersi ad essa quando ne sentiranno il bisogno. Il lavoro che faremo è rendere stabile questa cordata, attraverso la consapevolezza dei propri punti di forza e delle proprie criticità”.
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