Marie Tharp: La scienziata che ha mappato l’oceano e rivoluzionato la geologia

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Marie Tharp, una delle figure più rilevanti ma meno celebrate nella storia della scienza, ha lasciato un’impronta indelebile. Questo avviene nel campo della geologia e dell’oceanografia, nonostante abbia operato in un contesto patriarcale. Tale contesto limitava il riconoscimento del contributo delle donne nelle STEM.
La storia di Tharp rappresenta un emblema di lotta e riscatto per tutte le scienziate dimenticate.

Formazione e Prime Sfide

Nata nel 1920, Tharp sviluppò presto un forte interesse per la geologia grazie a suo padre, che era cartografo. Questa passione la portò in un mondo accademico e professionale dominato dagli uomini, dove le donne erano viste come inadatte.
Dopo aver conseguito una laurea in letteratura inglese e una in geologia, entrò nel Lamont Geological Observatory di Columbia University. Qui incontrò Bruce Heezen, con cui avrebbe lavorato a stretto contatto per anni. Tuttavia, le era proibito partecipare alle spedizioni oceanografiche sul campo, ritenendo che la presenza di donne fosse “sfortunata”.

La Scoperta della Dorsale Medio-Atlantica

Questa esclusione fisica rappresenta solo una delle molte barriere che Marie Tharp dovette affrontare come donna nel mondo scientifico. Lavorando da terra, Tharp iniziò a esaminare i dati raccolti dalle spedizioni oceanografiche, dedicandosi all’analisi delle eco-sonde.

Queste eco-sonde misuravano la profondità del fondale oceanico, fornendo dati vitali per le sue ricerche. Fu attraverso questi dati che, un tassello alla volta, riuscì a tracciare una scoperta significativa del XX secolo: la dorsale medio-atlantica. Questa dorsale è una catena montuosa sottomarina che corre lungo il fondo dell’Oceano Atlantico, con prove cruciali per la tettonica delle placche.

Quella teoria, all’epoca fortemente contestata e considerata un’ipotesi marginale, diventò fondamentale per comprendere il movimento dei continenti. Aiutò a spiegare anche la formazione di terremoti e vulcani, cambiando radicalmente il modo in cui comprendiamo la geologia.

Il Riconoscimento Ritardato

Nonostante l’evidenza emersa dalle sue mappe, anche Heezen inizialmente rifiutò le scoperte di Tharp, liquidandole come “chiacchiere da donna”. Questo episodio evidenzia quanto le scienziate fossero non solo sottovalutate, ma anche osteggiate, nonostante i loro contributi rivoluzionari.

Heezen non accettò la validità del lavoro di Tharp fino a quando ulteriori prove resero impossibile ignorarlo. La sua mappa della dorsale medio-atlantica, pubblicata nel 1977 insieme all’artista Heinrich Berann, è considerata molto importante. Oggi è vista come una delle rappresentazioni geografiche più significative del XX secolo, fondamentale per la geologia moderna.

Eppure, per molto tempo, il suo nome fu oscurato da quello del collega maschio, riducendo la sua visibilità.

Lezione di Giustizia Storica

La storia di Marie Tharp ci offre uno sguardo crudo e realistico sulle barriere affrontate dalle donne nelle STEM.

Da un lato, l’accesso a determinati ruoli e ambienti veniva loro fisicamente negato; dall’altro, venivano sistematicamente sminuite. Anche quando riuscivano a fare scoperte eccezionali, la narrazione patriarcale dominante privilegiava il lavoro maschile e rendeva difficile il riconoscimento.
Ciò che rende straordinaria la storia di Tharp non è solo la portata delle sue scoperte, ma il contesto in cui operava. Era un contesto che faceva di tutto per relegarla ai margini, ostacolando le sue realizzazioni scientifiche.

Il suo contributo alla scienza ha una risonanza ancora più profonda oggi, nell’epoca di crescente attenzione all’equità di genere nelle STEM. La sua esperienza ci ricorda che la scienza non è neutra, ma storicamente segnata da disuguaglianze strutturali.

Queste disuguaglianze influenzano ancora oggi chi ha accesso a determinati ruoli e risorse nel mondo scientifico. Se non fosse per la determinazione di Tharp, la comprensione della tettonica a placche sarebbe stata probabilmente ritardata di anni.

La sua capacità di trasformare dati in intuizioni visive rivoluzionarie ha cambiato radicalmente il nostro approccio alla geologia moderna.

Un Richiamo all’Azione

La storia di Marie Tharp ci insegna che l’innovazione scientifica non può esistere senza inclusione, e che le voci femminili — così a lungo marginalizzate — devono essere centrali nella costruzione di un futuro scientifico più giusto e rappresentativo. Riconoscere oggi il suo contributo è un atto di giustizia storica, che ci invita a riflettere su quante altre “Marie Tharp” potrebbero essere state dimenticate e su cosa possiamo fare per evitare che accada di nuovo.

Con OpenScience promuoviamo l’educazione STEAM per tutti e tutte, supportando l’accesso equo all’educazione scientifica e tecnologica, indipendentemente dal genere, dall’origine etnica o dall’orientamento sessuale. Inoltre sosteniamo le iniziative attive per la giustizia climatica e ambientale, con monitoraggi partecipati e azioni di advocacy.

Voci di Scienza è una rubrica creata da A Sud per onorare le scienziate dimenticate come Eunice Newton Foote, per riscrivere una storia della scienza più giusta e rappresentativa.

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