Contrasto a violenza e devianza minorile: a Taranto partono i colloqui conoscitivi

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Differenti vissuti, diversi percorsi rieducativi, attività mirate per dare risposta ad ogni singolo caso. Il progetto “Oltre l’Ombra”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, con ente capofila l’associazione Noi e Voi, entra nel vivo con i colloqui conoscitivi ad adolescenti o maggiorenni che in minore età si sono resi protagonisti di reati e per cui è stato disposto un percorso di messa alla prova. I colloqui personali sono uno step propedeutico all’avvio di attività progettuali personalizzate e di comunità. Agli incontri con l’assistente sociale Maria Grazia Marangi, la psicologa Graziana Di Giuseppe, Giovanni Paolo Pisconti, che si occupa del monitoraggio e Donato Gigante, responsabile dell’intero progetto, hanno partecipato 11 ragazzi segnalati dall’Usmm, Ufficio di Servizio Sociale per Minorenni. Il progetto si sta svolgendo nel versante orientale ed in quello occidentale della provincia di Taranto, nelle comunità comprese negli ambiti territoriali di Manduria e Massafra. Cento i ragazzi da prendere in carico nei prossimi tre anni. Gli undici avvieranno le attività già a luglio grazie alla collaborazione attiva dei partner della rete di progetto presenti nei territori di riferimento.

Le parole del responsabile di progetto

“Abbiamo un ventaglio di offerte importanti- spiega Donato Gigante – che vanno dal supporto allo studio, alla giustizia riparativa, all’inserimento lavorativo, con le borse lavoro, ai laboratori musicali e teatrali. Sono tante le attività che abbiamo in mente ma non possiamo stabilirle a monte: ecco il senso dei colloqui. L’età, il grado di istruzione, gli interessi e le propensioni, sono alcuni degli aspetti da considerare”. Nell’area orientale, 4 su 7 giovani che hanno sostenuto il colloquio, facevano parte di una baby gang coinvolta in una vicenda nel quale è poi purtroppo morto un anziano disabile. Una storia che ha segnato la comunità di cui questi giovani facevano parte e che richiede un percorso di reinserimento nella comunità di residenza mediato da una progettualità orientata ai principi della giustizia riparativa. Un approccio procedurale emerso durante i colloqui. “In casi più complessi come questo, dove il reinserimento nella comunità d’origine è parte del processo di sostegno, bisogna partire piano piano, l’inserimento deve essere mediato. Per loro, ad esempio – prosegue Gigante – stiamo pensando ad attività presso le riserve naturali della provincia orientale. Il volontariato ambientale nelle riserve orientali, patrimonio naturalistico pugliese tutelato, permetterà loro di far parte di una serie di azioni per restituire bellezza al territorio e facilitarli pian piano a risentirsene parte in modo legale”.

Il parere dell’assistente sociale

“Si tratta di ragazzi che hanno già fatto un percorso in comunità – racconta Maria Grazia Marangi – come parte del percorso di messa alla prova che si concluderà con il ritorno a Manduria ed il coinvolgimento nel progetto Oltre l’Ombra. I ragazzi che abbiamo ascoltato, per la maggior parte, hanno preso consapevolezza di quello che hanno fatto, dimostrando che i percorsi fin qui svolti hanno un impatto significativo. Come assistente sociale mi preoccupano di più ragazzi con reati minori ma altrettanto gravi, con cui diventa fondamentale avviare percorsi di socializzazione sana. Per un altro giovane ascoltato in colloquio, ad esempio, la grande passione per le automobili può trasformarsi nell’iscrizione ad un corso di formazione professionale per meccanico, che questo ragazzo dice essere il suo sogno”.

Il commento della psicologa

“Dai colloqui emergono aspetti positivi – racconta Graziana Di Giuseppe – ad esempio, degli 11 solo uno si è fermato alle medie, gli altri sono tutti diplomati ma ci sono anche aspetti negativi, come la mancanza di interessi. Spesso si preferiscono i videogiochi a casa ad un’attività sportiva, sociale o culturale esercitata con costanza”.  Oltre l’Ombra prevede percorsi individualizzati e di gruppo per i destinatari del progetto, con percorsi di socializzazione e incontro con le comunità. I modelli di giustizia riparativa saranno strutturati caso per caso e sperimentati anche in contesti scolastici. L’Odv NoieVoi, con il sostegno di Con i Bambini, oltre a sostenere modelli di messa alla prova con percorsi di cittadinanza responsabile ed educazione alla legalità, punterà sulla partecipazione attiva, facendo scoprire a ciascun ragazzo un suo talento, valorizzandone le risorse civiche intese come capacità di donare tempo e impegno alla comunità e non solo come riparazione al reato ma soprattutto come esperienza di civismo significativa per la crescita individuale. Perché gli adulti di domani, si costruiscono oggi offrendo una possibilità di riscatto, senza pregiudizi.

 

 

 

 

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