“Obiettivo 4C”, secondo anno ai nastri di partenza. Saitta: «Soddisfatti dell’andamento progettuale»

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Marina Saitta - responsabile progetto Obiettivo 4C

Migliorare la relazione tra gli alunni e le alunne e quella tra alunni e docenti e ottenere una metodologia efficace e coinvolgente rispetto a quella tradizionale con l’utilizzo di tecnologie didattiche, lavori di gruppo e attività laboratoriali. Non solo. Ampliare e approfondire le competenze e accrescere il senso di responsabilità e un maggior riconoscimento delle proprie potenzialità. Il progetto “Obiettivo 4C” ha centrato gli obiettivi del primo anno. Il percorso, che vede capofila Luna Nuova Cooperativa Sociale, prevede la sperimentazione di metodologie didattiche innovative nei percorsi curriculari e la messa a punto di percorsi extracurriculari, che valorizzino gli studenti come risorsa e li motivino nella crescita educativa e culturale in tre istituti: Liceo classico e Liceo artistico “Gregorio Ugdulena” di Termini Imerese e l’Istituto Alberghiero “Gregorio Ugdulena” di Caccamo.

4C: Creatività, collaborazione, pensiero critico e comunicazione

La diffusione della cultura digitale nelle scuole è un obiettivo prioritario. Le discipline STEAM (Science Technology Engineering Art Mathematics) sono considerate l’asse portante di un sistema scolastico orientato al progresso scientifico e tecnologico. I lavori nel mondo reale sono interdisciplinari, per cui l’obiettivo è quello di cercare di educare i ragazzi e le ragazze su come le materie si integrano, al fine di promuovere un apprendimento divertente permettendo di trasformare il pensiero in qualcosa di concreto e tangibile. Si tratta di imparare a pensare in modo critico e valutare le informazioni. “Obiettivo 4C” abbraccia le 4 C identificate come chiave nell’istruzione del XXI secolo, altamente spendibili sul mercato del lavoro: creatività, collaborazione, pensiero critico e comunicazione.

270 i giovani che hanno partecipato ai laboratori

Durante il primo anno scolastico sono stati attivati sette laboratori su otto previsti nei tre istituti scolastici: FabLab, BiostemLab, Escape room, scacchi-pugilato, laboratorio sulla cittadinanza attiva, orientamento e legalità. “IO e Noi” cittadini/e digitali, laboratorio di tecnologia e arte, laboratorio di robotica e coding. Complessivamente sono stati coinvolti nelle attività laboratoriali per il potenziamento delle STEM a inizio progetto 312 studenti e studentesse. Alcuni di questi durante il percorso hanno abbandonato. Al termine del primo anno, il numero è sceso a 270, dato soddisfacente considerando che la previsione era raggiungere almeno 250 alunni e alunne.

35 su 47 i minori che hanno raggiunto un livello sufficiente/adeguato di competenze per la vita

Quelli che si trovavano in condizione di svantaggio in termini di competenze di base a inizio progetto – quindi in una condizione di debolezza oggettiva in termini di competenze di base in almeno una delle tre materie – erano 83, mentre nelle tre materie (italiano, matematica e scienze) 24. Di questi, i minori che al momento della presa in carico erano in condizioni di debolezza o svantaggio in termini di tutte le competenze di base a conclusione delle attività progettuali hanno raggiunto un livello sufficiente/adeguato di competenze di base in almeno una materia è di 17 ragazzi/e. Tra tutti i minori che hanno partecipato alle attività laboratoriali (270), quelli che si trovavano ad inizio progetto in una condizione di debolezza oggettiva in termini di competenze per la vita (life skills – capacità di problem solving – team working – flessibilità – creatività – pensiero critico) e presi in carico dal progetto per adottare una strategia di rafforzamento delle competenze erano 47. Di questi, i minori che hanno raggiunto un livello sufficiente/adeguato di competenze per la vita sono 35 su 47 iniziali; un numero abbastanza soddisfacente per il risultato ottenuto.

Saitta (responsabile progetto “Obiettivo 4C”): “Clima relazionale più positivo evidenziato sia nella relazione alunno/alunno sia alunno/docente»

«Al termine del primo anno di attività possiamo ritenerci soddisfatti dell’andamento progettuale. Vi sono stati dei ritardi nell’avvio di alcune attività, che però di fatto non hanno compromesso la realizzazione e la conclusione delle stesse», commenta soddisfatta Marina Saitta, responsabile del progetto. «Sin da subito si è creata una squadra coesa, che ha puntato dritto all’obiettivo della realizzazione efficiente delle attività». La “cabina di regia” ha collaborato attivamente e costantemente con tutti gli interlocutori, in primis i referenti scolastici, per garantire efficacia ed efficienza di tutti i processi implementati. «Rispetto al progetto – aggiunge – è stato rilevato gradimento per la varietà e tipologia delle attività proposte e per la costruzione di buone pratiche, un clima relazionale più positivo evidenziato sia nella relazione alunno/alunno sia alunno/docente, una metodologia efficace e coinvolgente rispetto a quella tradizionale, un ampliamento e approfondimento delle competenze, una crescita del senso di responsabilità e anche un maggior riconoscimento delle proprie potenzialità». Da sottolineare, però, una criticità: il mancato avvio delle attività del Conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo, da associare a difficoltà interne dell’Ente, ma alle quali si sta lavorando per il secondo anno. «Ruolo fondamentale, durante il percorso, ha avuto il costante monitoraggio e controllo di tutti i processi, che unita alla valutazione ha consentito al gruppo di lavoro di avere un costante feedback delle attività, con la consapevolezza di ciò che ha funzionato o meno e traendo insegnamenti importanti per il futuro».

Disponibilità a proseguire l’esperienza

Molti i benefici riscontrati al termine del progetto: miglioramento delle competenze, del comportamento, della motivazione allo studio, della socializzazione; interesse dei temi trattati; centralità dell’alunno; costruzione di buone pratiche; miglioramento della consapevolezza della necessità di essere attivi e responsabili; varietà e tipologia delle attività laboratoriali proposte; disponibilità espressa dai partecipanti a proseguire l’esperienza; stimoli adeguati a progredire nell’apprendimento attraverso attività ludiche coinvolgenti ed accattivanti.

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