Scuola 4.0, la docente Maggio (Liceo artistico “G.Ugdulena”): «Nuove tecnologie indispensabili per gli artisti»

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Carola Maggio - docente Liceo artistico “G.Ugdulena” di Termini Imerese

Migliorare i programmi didattici e creare nuove opportunità a studenti e studentesse e insegnanti. Le nuove tecnologie hanno cambiato il volto della scuola di oggi e del domani. Il mondo è invaso da Intelligenza Artificiale, Realtà Virtuale (VR) e Realtà Aumentata (AR), strumenti che possono essere utili per l’apprendimento scolastico. «Le nuove tecnologie sono indispensabili, soprattutto per gli artisti – dice Carola Maggio, docente al Liceo Artistico “G.Ugdulena” di Termini Imerese – La parola giusta è indispensabile. Un fenomeno – aggiunge la professoressa – che stiamo cercando di affrontarlo “con” e “per” i ragazzi e le ragazze». Nelle scorse settimane si è concluso il primo dei tre anni del Progetto “Obiettivo 4C”, un percorso che prevede la sperimentazione di metodologie didattiche innovative nei percorsi curriculari e la messa a punto di percorsi extracurriculari, che valorizzino gli studenti e le studentesse come risorsa e li motivino nella crescita educativa e culturale.

Quanto è importante ampliare l’offerta formative, con l’inserimento di diversi laboratori?

«Molto. Quest’anno abbiamo avuto questa grande opportunità: progetti diversi rispetto a quelli svolti negli ultimi anni. Parliamo di robotica e coding, Fab lab, Scacchi-pugilato, Escape Room e tanto altro. Offrire percorsi l’uno diverso dall’altro fa sì che gli alunni e le alunne possano avere un’ampia scelta. Ogni laboratorio da loro competenze che possono essere spese in tutti i campi, soprattutto nell’ambito lavorativo e universitario. Progetti diversi rispetto a quelli svolti a scuola. Quindi, ben vengano queste nuove esperienze».

Come hanno risposto gli studenti e le studentesse?

«In questa scuola c’è stata una grande risposta. I ragazzi e le ragazze sono stati molto entusiasti di partecipare a questi progetti. Sono state coinvolte le terze e le quarte, soprattutto nelle ore extracurriculari. Da questo punto di vista sono molto contenta».

Come si è evoluta la scuola negli ultimi anni?

«Avere ampliato la rete di collaborazioni con enti e associazioni è stato un fattore che ha migliorato molto la scuola. Ricordo ancora quando andavo a scuola e tutte queste progettazioni non c’erano. Si seguivano le materie previste nell’orario scolastico e basta. Adesso si offre agli studenti e alle studentesse l’opportunità di espandere le competenze, a volte scoprendo cose che prima non si conoscevano. Tutto ciò ha allargato gli orizzonti, il modo di pensare e il modo di vedere anche il futuro di uno studente».

Quali sono gli ingredienti giusti per combattere la dispersione scolastica?

«Parto da un presupposto: la cultura rende libri. Rende liberi perché la cosa principale per una persona è essere liberi e non dipendere da nessuno. In questo percorso la cultura ha un ruolo fondamentale. Uno degli ingredienti è rendere le scuole sempre più allettanti, non solo dal punto di vista scolastico in senso stretto (le ore di lezione), ma rendere allettante tutto quello che si fa anche dopo. Bisogna vivere la scuola a 360 gradi. In questo modo attiriamo sempre più ragazzi e ragazze».

Perché il prossimo anno gli alunni e le alunne devono frequentare uno dei laboratori del progetto “Obiettivo 4C”?

«Perché sono occasioni che fanno vedere e conoscere cose che probabilmente prima non si conoscevano».

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