A scuola di integrazione: la storia di Mariama, Crist e Muctasim
di hayetcoop
All’inizio se ne stavano da soli, per fatti loro. Non parlavano né giocavano con nessuno.
Poi, piano, piano, hanno cominciato ad imparare la lingua, prima quella dei bambini, la più importante.
Poi, anche con il contributo fondamentale della scuola, si sono avvicinati all’italiano fino a diventare ‘mediatori’ tra gli operatori del Nido di Comunità di Sassinoro e i loro genitori.
Una storia di inserimento in salita quella dei fratellini Mariama, 4 anni, e Crist, che di anni ne compirà sei ad ottobre.
Mamma ivoriana, papà malese, la famiglia è arrivata in Italia un po’ come tante altre, sperando nel favore del mare. Stessa sorte per la mamma e il papà di Muctasim, 4 anni, entrambi somali. Tutti e tre i bimbi, Mariama, Crist e Muctasim, sono in carico presso il Nido di Sassinoro dall’aprile del 2023.
Con loro, gli altri bimbi di nazionalità italiana, tutti del posto, con età compresa tra i tre e i sei anni.
“All’inizio – racconta Giada Iuliano, educatrice del Nido, notavamo che i bambini stranieri facevano molta difficoltà per inserirsi, sia a causa di incomprensione linguistica che per il fatto di trovarsi in un contesto sociale e culturale completamente nuovo. Durante i primi tempi, in occasione delle prime attività proposte, la loro frequenza era molto saltuaria. In alcuni casi, le difficoltà di ambientazione erano tali da aver reso necessari diversi confronti con i genitori per cercare, insieme, di gestire comportamenti distrattivi se non ostruzionistici da parte dei bimbi”.
Giada ne è convinta: a segnare la svolta nel precorso di integrazione dei tre piccoli è stata la continuità. In primis quella tra la scuola (la stessa per tutti i bimbi del Nido) e le attività svolte con gli operatori del Nido. In seconda battuta la continuità delle attività proposte. A Sassinoro, infatti, il punto di forza è rappresentato dal campi estivi che danno la possibilità ai bambini di frequentare il Nido tutti i giorni, per l’intera mattinata, dal lunedì al venerdì.
“Abbiamo registrato nei bimbi stranieri un miglioramento nettissimo. Stando continuamente a contatto con gli altri bambini, si sono aperti sempre di più fino a diventare parte integrante del gruppo. Oggi parlano benissimo l’italiano e ci aiutano a comunicare anche con i loro genitori. Un progresso enorme, questo, che ci riempie di orgoglio, e che è sicuramente frutto dell’azione combinata della scuola e della frequenza delle attività che proponiamo noi al nido. La scuola e il nostro sistema di integrazione di servizi esistenti, insomma, fanno rete. Una rete che funziona alla grande”.
Un sistema vincente che funziona non solo per i bambini ma anche per le mamme e i papà: “Le due famiglie sono state al Sai di Sassinoro fino al 2022 e, una volta usciti dal programma, si sono stabiliti in paese. Tutti e 4 i genitori lavorano e, in particolare, la mamma ivoriana è perfettamente inserita nella comunità locale avendo instaurato relazioni di amicizia con tutte le altre mamme”. Permangono, come è giusto e naturale che sia, le tradizioni e i valori della cultura d’origine, evidenti soprattutto nelle abitudini alimentari dei tre bimbi. Tendenze più marcate nella famiglia di origine somala dove, spiega ancora Giada, mamma e papà sono anche caratterialmente un po’ più chiusi e riservati.
“Sono fiera di far parte di questo progetto – conclude l’operatrice – Credo che sia davvero valido, pensato e realizzato nel migliore dei modi. Ma, soprattutto, credo che fatto con continuità sia davvero di grande aiuto per i bambini, soprattutto per quelli più deboli e vulnerabili, vuoi per difficoltà linguistiche, per disagio economico o per qualsivoglia genere di difficoltà adattiva”. Dal 24 giugno, sono sei le settimane previste dal campo estivo del Nido di Sassinoro, tra laboratori di archeologia, teatro, musica, lettura, cucina e attività all’aria aperta alla scoperta della natura e dei suoi misteri. Attività che, se fino a qualche mese fa ‘spaventavano’ i piccoli stranieri ancora poco integrati, oggi, con il loro nuovo bagaglio di esperienze e competenze, rappresentano una fonte di divertimento, socializzazione, crescita e confronto.
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