L’unione fa la forza a Petruro Irpino: la storia di Gianni

Una storia a lieto fine quella che arriva dal Nido di Comunità di Petruro Irpino.
Una storia che ha per protagonista Maria e, ancor più, suo figlio Gianni, un bimbo di sei anni iscritto presso la struttura avellinese.
Un ometto, è proprio il caso di dirlo, che ha passato due anni di grandi difficoltà e preoccupazioni per un brutto male che ha colpito la madre. Operata a Benevento, Maria ha dovuto sottoporsi ad un ciclo di cure intensive presso l’ospedale Pascale di Napoli.
Gianni, confessa la donna, era la sua fonte di forza. Nonostante abbia due sorelle più grandi di 18 e 12 anni e un papà molto attento e presente, è stato Gianni il pilastro della famiglia.
Ha sempre accompagnato la madre a Napoli per le terapie, le ha sempre trasmesso forza e ottimismo. Le ha dato il coraggio per andare avanti giorno dopo giorno. Lui, proprio lui, con i suoi sei anni. Intanto, poco alla volta, tanto intorno a Maria quanto intorno a Gianni, si è andata via via infittendo la rete del supporto e dell’aiuto.

“Le siamo stati tutti molto vicini – afferma Jenny – operatrice della cooperativa ‘La pietra angolare’ che gestisce il Nido di Petruro – Dal presidente fino a tutte le mamme dei nostri piccoli passando per noi operatori, tutti impressionati dalla forza che Gianni, ancora così piccolo, riusciva a trasmettere alla madre”. Un ‘lavoro di squadra’, comunque, che con il supporto della Scienza e la profonda devozione di Maria ha portato ad un risultato che,  per molti, ha del miracoloso. “La situazione clinica di Maria è notevolmente rientrata – conferma Jenny – Certo continuano i controlli periodici ma il brutto è passato e, soprattutto, è stato scongiurato il peggio”. Quanto a Gianni, “è un bambino dolcissimo, molto legato alla madre e che, nonostante tutto quello che ha passato, non ha mai mostrato segni di cedimento o alterazioni nel tono dell’umore – aggiunge ancora Jenny – Non ha mai perso il suo sorriso e la sua generosità, la sua attenzione verso il prossimo e la sua grande capacità di interazione con gli altri bambini. In particolare, oltre che con i piccoli del Nido, Gianni gioca molto spesso con altri bimbi, ex ospiti del Sai che hanno continuato a vivere a Petruro. Sono nigeriani e siriani. Hanno più o meno la stessa età di Gianni. Attivo e partecipe anche al Nido, Gianni adora le attività legate alla vita di campagna che pratica sempre con il papà. “Basti pensare – sorride Jenny – che in occasione di un laboratorio su piante e fiori, a differenza degli altri bambini, ha scelto di piantare zucchine”.
Un’attività di grande responsabilità per i bambini, quotidianamente impegnati nella cura delle rispettive piantine. Diciannove i piccoli seguiti da Jenny, Carmela e da Paola Cavuoto, psicologa. Hanno tra i 3 e i 6 anni “anche se – precisano da ‘La pietra angolare’ – abbiamo anche bimbi un po’ più piccoli che dimostrano già grande autonomia per la loro età. Un gruppo composito, in cui ci sono tante realtà diverse, alcune più ‘ordinarie’, altre un po’ meno. Sono tre i casi di bambini con bisogni educativi speciali (BES), in uno di questi, in particolare, parliamo di un bambino “dolcissimo che, opportunamente seguito, sta facendo dei miglioramenti incredibili”, spiega Jenny. Due i bambini con famiglie monogenitoriali seguite dal Sai. Ma ci sono anche i casi come quello di Vincenzo, 5 anni, che sa già leggere e scrivere e, in generale, i casi – tutti – di bambini seguiti e amati dalle loro famiglie oltre che dagli operatori del Nido. Un lavoro di squadra per provvedere nel migliore dei modi alla crescita sana ed equilibrata dei bambini, fonti inesauribili di sorprese e risorse.