Manfredonia, con NEMO si celebra la Terra abbattendo il pregiudizio

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Un trionfo di colori, musiche e danze per celebrare la Giornata Mondiale della Terra. Un momento di festa i cui protagonisti sono stati i piccoli allievi della Scuola dell‘Infanzia “Parco Pellegrino” dell’Istituto Don Milani uno + Maiorano di Manfredonia, insieme ai pazienti del Centro Diurno di Riabilitazione Psicosociale Alda Merini”.

L’evento è stato organizzato dal progetto “NEMO (Natura ed Educazione per nuovi MOdelli partecipativi): la comunità educante di Borgo Bambino”, selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e rientra nelle attività dell’𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗣𝘀𝘆𝗰𝗵𝗲̀, (partner di progetto) che si occupa del reinserimento delle persone affette da disagio mentale nel tessuto sociale e lavorativo.

A tenere vere e proprie lezioni di salvaguardia ambientale sono stati proprio i bambini, che dopo aver acceso nella comunità la consapevolezza che soltanto iniziando da piccoli gesti quotidiani si può assicurare un futuro migliore al pianeta, hanno anche pulito e riordinato l’area verde della loro scuola con l’aiuto di genitori, nonni, volontari e amici speciali.

Con questa giornata spiega Vittoria Del Grosso, Coordinatrice centro Diurno-Associazione Psychèabbiamo ribaltato i codici di lettura, con gli adulti che diventano allievi e i bambini che insegnano a rispettare l’ambiente e ad abbattere il pregiudizio, ridando dignità a persone con disturbi mentali. È in questo messaggio di forte inclusività che si nasconde il doppio valore di questa giornata”.

Le celebrazioni della Terra, patrocinate dal Comune di Manfredonia, sono proseguite nel pomeriggio con la raccolta dei rifiuti anche nell’area verde di Piazza delle Mimose ad opera di volontari supportati dai tecnici dell’ASE (Azienda Servizi Ecologici) di Manfredonia.

Meno rifiuti ma più sensibilità verso l’ambiente e verso gli altri. Ecco cosa è NEMO, aggiunge Barbara Torraco, Presidente della Patto Consulting impresa sociale, capofila del progetto che guarda ad una scuola intesa come luogo di apprendimento e azione, ma anche come comunità che lavora sulle relazioni e sulle emozioni”.

 

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