NEAR raggiunge Lecce e Brindisi!
di civicozeroonlus
Tra le città coinvolte nel progetto “NEAR – Network for empowerment, Autonomy and Resilience”, oltre a Roma e Bologna, anche Lecce e Brindisi hanno raccolto la sfida di attivare una relazione costante con i giovani migranti per sviluppare dei percorsi di inclusione sociale favorendone l’integrazione.
Grazie al Polo Biblio-museale di Lecce, che da tempo sperimentata e favorisce processi di integrazione attraverso l’arte e la cultura, la Biblioteca Bernardini di Lecce e la Biblioteca dei ragazzi di Brindisi, sono diventate presidi di accoglienza, dove le organizzazioni coinvolte hanno iniziato a far prendere possesso ai ragazzi dei bellissimi spazi messi a disposizione per lo sviluppo dei servizi a loro dedicati. Tra libri e cataloghi, gli operatori del progetto hanno potuto iniziare a conoscere i minori stranieri non accompagnati e a farsi conoscere e tante idee sono nate per intraprendere un percorso comune.
Biblioteche e musei devono essere infatti, un luogo di coinvolgimento attivo, accogliente e familiare, punto di riferimento per servizi di orientamento e formazione in grado di dare risposte alle esigenze di tutti, anche quella di integrazione delle comunità migranti.
Spazi di relazione, aperti a tutti, dove è possibile incontrare persone in grado di orientare i giovani migranti a costruire il loro percorso, che hanno senso e vita solo se potranno essere conosciuti e abitati dalla creatività dei ragazzi, dal loro entusiasmo e voglia di imparare, scoprire e dialogare ecc .
Per questo motivo gli operatori impiegati nel progetto si sono fatti promotori della sua diffusione presso enti di accoglienza del territorio organizzando incontri e riunioni per la presentazione del progetto al fine di sviluppare una rete di collaborazione che possa favorire la fruizione dei servizi offerti nei presidi. Questo per far cogliere l’opportunità a quanti più giovani migranti possibili di costruirsi una vita autonoma e resiliente supportati nel percorso da figure specializzate.
Alcune cooperative e associazioni del territorio hanno accolto l’invito a conoscere il progetto e i servizi offerti: gli sportelli legali di orientamento al lavoro, formazione e inserimento lavorativo, il servizio di supporto alla ricerca abitativa, i corsi di lingua italiana, i workshop creativi di supporto all’apprendimento della lingua e di sviluppo e potenziamento di competenze e attitudini. L’obiettivo è quello che i presidi possano diventare sempre più punto di riferimento per i ragazzi ma anche per altre organizzazioni in grado di indirizzarli verso una relazione con luoghi e persone che possono supportarli nella formazione e nella ricerca di un lavoro incline ai loro interessi e alle loro passioni.
Parallelamente, il Distretto Puglia Creativa, partner del progetto, ha avviato un’indagine attraverso la somministrazione di un questionario con l’obiettivo di individuare i profili maggiormente ricercati dalle imprese culturali e creative della regione Puglia interessate ad attivare un tirocinio a titolo non oneroso. L’intento è quello di far incontrare i bisogni delle aziende culturali e creative con la formazione per i ragazzi favorendo così l’inclusione lavorativa di giovani migranti attraverso l’attivazione di tirocini extracurriculari. (https://forms.gle/QS81UMPurLKMRnYi7)
I workshop creativi di supporto all’apprendimento della lingua italiana invece, hanno preso avvio con la sperimentazione di un processo ambizioso ma bellissimo che intende approdare alla co-creazione di una sorta di abecedario interculturale insieme ai giovani migranti coinvolti: mani creatrici in cerca di linguaggi universali capaci di attraversare le diverse lingue e parlare a tutti.
Chi decide di migrare infatti paga sempre un duro prezzo. Lo sanno bene i minori stranieri non accompagnati del progetto “NEAR – Network for Empowerment Autonomy and Resilience”. Se lo fai vuol dire che sei disposto a pagarlo. Chi migra subisce lo spaesamento del profugo, con la perdita dei riferimenti, tra questi la lingua madre e le emozioni che solo in quella lingua sa esprimere. Ma per fortuna la libertà creativa genera segni, parole, emozioni condivise.
L’intento è quello di riuscire a realizzare in maniera partecipata uno strumento, l’abecedario, da mettere a disposizione di tutti ma soprattutto dei giovani migranti che arriveranno in futuro sul territorio con la stessa esigenza: quella di trovare supporto nell’apprendimento della lingua italiana utilizzando e consultando un immaginario fatto da coetanei con lo stesso vissuto ed esperienza, capace di favorire un adattamento di identità al nuovo contesto e favorire l’integrazione e il dialogo con la comunità.
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