A Pinerolo il murales dei ragazzi di Navigazioni: «Restituire decoro alla città e diventare “guida” per i coetanei»

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Dalla scorsa primavera a Pinerolo, in provincia di Torino, sul muro di uno dei sottopassi della stazione olimpica spicca una nuova opera d’arte. Un murales realizzato da tre “artisti” molto speciali: i ragazzi del progetto Navigazioni, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà.

19 anni, un’adolescenza un po’ burrascosa e tanta voglia di riscatto, i ragazzi hanno lavorato fianco a fianco con lo street artist Luca Pellizzari, che si occupa di riqualificazione di spazi urbani, per raccontare, attraverso l’arte, le loro esperienze di vita e trasferire un messaggio positivo ai giovani, ai coetanei e a tutta la comunità.

«L’idea era quella di restituire qualcosa di bello alla città e i ragazzi si sono fatti coinvolgere a tal punto che alla fine chiedevano se ce ne fossero altri da realizzare», racconta Demis Pascal, educatore della cooperativa Coesa, che ha curato l’iniziativa insieme a Micaela Miani, referente del progetto Navigazioni sul territorio di Pinerolo. «È stato un progetto importante su più fronti – spiega Micaela – innanzitutto per agganciare i ragazzi tramite il metodo InFilm, che rappresenta un’azione concreta per avvicinarsi al loro linguaggio. Poi perché tramite il murales i tre ragazzi hanno fatto delle riflessioni sui reati commessi, con l’obiettivo di tramandarle alle future prese in carico». Saranno proprio loro, infatti, tramite un’azione di peer education, a raccontare le loro storie ed esperienze ai nuovi partecipanti di Navigazioni, rispondendo così all’obiettivo principale del progetto: accompagnare i ragazzi a reimmettersi nella comunità con consapevolezza, responsabilità, partecipazione e cittadinanza attiva.

«È stato deciso di farlo sul territorio per risarcirlo da alcuni reati che in passato lo hanno preso di mira. Una scelta apprezzata e presa in considerazione anche nelle Udienze di revisione della Messa alla Prova, dove gli stessi giudici si sono resi conto che effettivamente, tramite questo murales, i ragazzi hanno fatto una rielaborazione dei loro reati». Ora si va avanti con tutte le attività di riparazione sociale e con i tirocini lavorativi, che accompagneranno i giovani e le giovani verso una nuova ed entusiasmante strada da percorrere verso il loro futuro.

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