La musica, amica e consolatrice nei momenti difficili

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La grande musica, da un concerto del Carlo Felice di Genova

In generale siamo portati a considerare la vista come il più importante tra i cinque sensi percettivi di cui disponiamo. Ma l’udito lo è altrettanto, ci serve ad ascoltare le parole di affetto o di rimprovero di parenti e amici, le lezioni degli insegnanti, le chiacchiere della televisione, i rumori della strada…. e la musica. Sono pochissimi gli esseri umani insensibili a ogni tipo di musica; Shakespeare diceva che “l’uomo che non ha musica dentro di sé è pronto per tradimenti, stratagemmi e rapine”; piace anche a molti animali, non solo agli uccelli che sanno essere musicisti eccellenti, anche cani e gatti hanno la loro sensibilità musicale.

La musica, fatta di sole note e di soli suoni o accompagnata dalle parole delle canzoni, aiuta a dare un senso all’esistenza, ad affrontare meglio le difficoltà e a godere meglio i piaceri della vita quotidiana. C’è la musica giusta per ogni stato d’animo, e se quando sto bene la musica è una piacevole compagnia che rinforza il mio benessere, nei momenti difficili della vita diventa una medicina, una consolatrice, una meravigliosa infermiera, che può essere allegra e “casinara” ma può essere anche triste quanto lo sono io o soltanto dolcemente malinconica… Si dice “canta che ti passa” e pensiamo a Beethoven che pur diventando sordo continuò a comporre musica, e che musica! Fu un’immensa angoscia per lui il non poter udire i suoni che stava creando eppure fu proprio nella musica – scritta – che trovò la sua consolazione, la sua ragione di continuare a vivere. E non è per caso che tra le sette Muse che nella mitologia greca rappresentavano le Arti quella preposta alla Musica fosse Euterpe, un nome che significa “Colei che rallegra”.

Se scelgo i brani e le canzoni giuste la musica è un’amica che nei momenti bui mi mette una mano sulla spalla e mi consola parlando a voce bassa e calma, o magari si presenta con un larghissimo sorriso sul volto e mi “costringe” con la sua vivacità a scuotermi dalle mie ugge. Io ho la mia “amica musica” personale, un gruppo di pezzi e di canzoni conosciuti durante gli anni e le vicende della vita, un gruppo fedele e fidato di brani musicali a cui so di potermi rivolgere quando sono triste e quando accadono eventi tragici e inattesi; accendo il lettore cd o il computer o vado su YouTube, faccio partire il brano e ascolto. La musica “ti vibra nelle ossa, ti entra nella pelle” cantava Eugenio Finardi, e Andrea Bocelli dice “vivo per lei perché mi fa vibrare forte l’anima”; le note, i suoni, le parole entrano dentro di me, attraverso le orecchie scendono dentro il corpo e dentro l’anima ed è meraviglioso accorgermi che mentre diventano parte di me quasi in senso fisico si intrufolano anche nelle mie tristezze e le addolciscono, schiariscono i miei pensieri cupi…. Eh insomma, adesso è un momentaccio ma passerà! Do re sol fa. Da questa brutta situazione ne uscirò! Si la mi do. E nell’attesa che il brutto momento passi, tutto con la compagnia della musica diventa più sopportabile. 

Gian Antonio Dall’Aglio

(foto di repertorio, da un concerto con l’Orchestra del Carlo Felice di Genova, palco su cui si sono alternati grandi nomi della classica e della leggera)

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