Prevenire e educare: le attività di Panathlon per Lucca In
di Fondazione Volontariato e Partecipazione
LUCCA. Le attività che l’Associazione Panathlon propone all’interno del progetto Lucca In si svolgono nei plessi scolastici “G. Giusti”, “M. A. Papini”, “G. Rodari” di Lucca.
Prevenire e educare, anziché denunciare, punire e guarire, ecco in sintesi il senso del progetto SLURP.
Tutto nasce dalla consapevolezza che, con il corpo e attraverso l’azione, il bambino abbia la possibilità di realizzare qualsiasi apprendimento di competenze, sino alla conquista della capacità di astrazione (11/12 anni).
L’attività motoria permette al bambino di muoversi e agire nello spazio e nel tempo di padroneggiare il proprio comportamento e di contenere incertezze e paure, attivando lo sviluppo di una costruttiva immagine di sé.
Aiutare il bambino con il gioco a scoprire, conoscere e utilizzare il proprio corpo, avvicinarsi agli altri, vuol dire accompagnarlo verso una crescita completa e favorevole della personalità che mira a star bene con sé stessi, con gli altri e anche con le cose.
Ecco perché dare opportunità ai bambini di conoscere le proprie potenzialità motorie è un’occasione preziosa per armonizzare mente e cuore, impulsi e razionalità, azione e riflessione. Uno studioso di scienze, filosofo e pedagogista, diceva nel 1912 che esprimersi tramite movimenti e gesti; viene definita l’arte tra pensare, sentire, volere, le tre facoltà dell’anima umana.
Affermare e riconoscere l’importanza del movimento per l’apprendimento: qualsiasi competenza si sviluppa da un intreccio di pensieri, emozioni e muscoli, ognuno con lo stesso valore.
Perciò è opportuno considerare il corpo e il movimento come canale privilegiato, strada maestra per capire, orientarsi ed essere nel mondo.
Pertanto le finalità saranno:
1. Contribuire alla maturazione complessiva del bambino (AUTOSTIMA, AUTOREALIZZAZIONE, AUTOVALUTAZIONE, AUTONOMIA, FIDUCIA).
2. Promuovere la presa di coscienza del valore del proprio corpo (IDENTITÀ).
3. Rispettare sé stessi, gli altri e le cose, attuando comportamenti di condivisione, collaborazione e aiuto. (RISPETTO).
In sintesi questo modello formativo vuole esercitare un’attività nel bambino, solo quanto se ne trova nel bambino stesso il bisogno naturale, o dopo averlo abilmente suscitato in esso, quando non vi sia istintivo; così da destare nel bambino la curiosità, l’interesse per l’oggetto di quella attività e il desiderio di raggiungerlo, conferendo all’attività stessa la forma di gioco che finisca per gratificare il bambino.
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