Lucca Crea per L’Ora di Lezione Non Basta: il gioco di ruolo fra i banchi di scuola
di loradilezionenonbasta
È partita ieri – 23 marzo – la prima parte dell’attività di formazione rivolta a novanta insegnanti – provenienti dagli istituti partner del progetto L’Ora di Lezione Non Basta – tenuta da Lucca Crea (società che organizza il festival Lucca Comics & Games), partner del progetto.
Un percorso, quello legato alla gamification, che farà tornare sui banchi di scuola gli insegnanti per imparare a costruire una narrazione paritaria e condivisa con i propri alunni grazie al gioco di ruolo.
In questa prima fase dedicata alla teoria, saranno Romina Nesti – docente di Metodologia del gioco presso l’Università degli Studi di Firenze – formatrice e autrice di numerose pubblicazioni e Daniele Leotta – Psicologo dello Sviluppo e dell’Apprendimento, formatore esperto di laboratori ludici per bambini e ragazzi – a formare i docenti.
Nella seconda fase (che esordirà a metà aprile) incentrata sulla formazione pratica, i docenti saranno chiamati a sedersi al tavolo (virtuale) del Gioco di Ruolo per diventare parte attiva all’interno delle sessioni che coinvolgeranno i formatori e le associazioni ludiche presenti sui territori, coordinate da Più Prato: tra queste troviamo Tou.Play (Puglia), AltroQuando (Sicilia), Le coccinelle Rosa (Friuli), La Tana del Goblin di Napoli (Campania), L’avventuriero Precario (Liguria) e Narratori di Mondi (Toscana).
Una forma di cultura partecipata che è ideale per gettare un ponte fra la generazione degli “immigrati digitali”, ovvero i professori, e quella dei “nativi digitali”, gli studenti. Perché nelle storie narrate dalla generazione Z c’è sempre una scelta. E una scelta fondamentale possono farla anche gli insegnanti, come ci ricorda Rodari, di cui Lucca Changes ha celebrato lo scorso anno il centenario della nascita. Il Maestro Gianni scriveva, nella Grammatica della Fantasia: “Se un bambino scrive nel suo quaderno «l’ago di Garda», ho la scelta tra correggere l’errore con un segnaccio rosso o blu, o seguirne l’ardito suggerimento e scrivere la storia e la geografia di questo «ago» importantissimo, segnato anche nella carta d’Italia”. Questa è l’avventura di 90 docenti che hanno deciso di provare a raccontare quella storia, quella dell’“Ago di Garda”.