Partiti da un po’

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Non è stato semplice: un partenariato di 15 istituti su 8 regioni e 15 partner nazionali per dar vita a una imponente alleanza tra scuola e territorio contro la povertà educativa. La parola d’ordine? L’ora di lezione non basta (LODLNB). Non basta un banchino di scuola. Non bastano libro di testo. Non basta un insegnante, neanche quando è il migliore.

Ci vuole invece una scuola, che mette al centro dei suoi spazi, della sua organizzazione e della sua didattica il bambino e la sua possibilità di coltivare talenti, crescere in passione e capacità di cooperazione. Una scuola basata sull’approccio del curricolo globale e costruita attorno ai tre valori chiave di comunità, accoglienza e responsabilità. Una scuola che dialoga e si costruisce a partire da un rapporto stretto con il territorio, perché i bambini siano figli del villaggio.

E allora, eccoci qua. Partiti lo scorso marzo, con un progetto ambizioso che intreccia azioni locali, espressioni della vitalità dei territori a azioni nazionali, che fungano da stimolo e da ispirazione per i territori stessi. Le varie piste percorse dal progetto si strutturano attorno a 7 luoghi:

  • della cura e dell’ascolto
  • del lavoro
  • della comunicazione
  • del mercato
  • della discussione
  • delle risorse
  • delle arti e del gioco

In questi primi mesi, ci siamo messi sotto, lavorando a più livelli:

  • abbiamo cominciato una co-progettazione con i dirigenti, gli insegnanti, le famiglie e gli studenti attorno agli spazi, che ha portato alla rivisitazione dello spazio-scuola in tutte le scuole partner. Si è ripensato lo spazio dell’aula, ma anche la valorizzazione degli spazi connettivi e la creazione di luoghi che portino l’accento sulla relazione, sulla didattica differenziata, sull’utilizzo di risorse per l’apprendimento diverse (i giochi, l’arte…)
  • abbiamo avviato azioni di formazione per gli insegnanti, presupposto di quanto andremo realizzando con le classi: il linguaggio musicale come veicolo di apprendimento nuovo, la gamification, ma anche il tinkering, la flipped classroom, un insegnamento ispirato al modello dell’artigiano.
  • abbiamo creato gruppi di riflessione e di ricerca sulle didattiche innovative, sulle relazioni con la comunità, sull’organizzazione a scuola, sugli spazi, nell’ottica di sostanziare con un percorso di ricerca e di modellizzazione quanto attueremo a poco a poco sui territori e quanto i territori sperimenteranno.

Donatella Turri, coordinatrice “L’ora di lezione non basta”

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