La scuola come comunità educante, di crescita e sperimentazione
di Arciragazzi Roma
Una tra i maggiori obiettivi del progetto #LIBERAILFUTURO è proprio quello di rendere la scuola una comunità educante, di crescita e sperimentazione.
Libera il Futuro – che tra i diversi obiettivi volti ad attivare la partecipazione attiva di adolescenti e giovani vuole promuovere una nuova cultura giovanile mettendo in rete risorse umane, istituzionali, culturali, associative e di volontariato; offrire ai ragazzi validi strumenti di autoformazione; orientare alla riscoperta dei valori – ha voluto rilanciare per questo 2021, anno di “ripartenze e nuovi inizi” la realizzazione di un Calendario che presenta, attraverso immagini, foto e percorsi di attività, i laboratori che vengono svolti all’interno dei Centri di aggregazione di Roma.
E proprio all’interno di questo Calendario 2021 che nel mese di Settembre viene raccontata la scuola, come un vero laboratorio di crescita.
SETTEMBRE 2021: il Calendario ci ricorda il laboratorio della scuola come comunità educante
In Libera il Futuro diversi sono stati i laboratori svolti e tra questi, protagonista è stata soprattutto la scuola. Questo laboratorio è stato realizzato in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Guido Milanesi e il Municipio Roma VII.
La scuola, una comunità dove ragazzi e ragazze si sono potuti mettere alla prova, uno spazio dove confrontarsi, sviluppare la propria personalità e naturalmente imparare.
Frequentare una scuola significa essere liberi, avere la possibilità di crearsi un proprio bagaglio culturale che servirà per ciò che vogliamo diventare da grandi. D’altronde senza la scuola nessuno di noi avrebbe gli strumenti ideali e adatti al raggiungimento dei propri sogni, sentirsi parte di una comunità e della società ma soprattutto del futuro del paese in cui si vive.
Rendere la scuola parte integrante di una comunità educante è sicuramente un impegno ambizioso.
Tuttavia dobbiamo partire dal presupposto che per avere una scuola che sia efficiente e efficace è essenziale che ci sia un’idea di scuola che non riguardi esclusivamente l’offerta formativa ma dove tutti gli attori, interno ed esterni alla scuola stessa, possano portare un plusvalore, in termini di apporto sociale, presenza, educazione, integrazione, democrazia.
In questo contesto è necessario portare in evidenza la presenza di bambini e adolescenti con radici culturali diverse; un fenomeno ormai strutturale che non può più essere considerato episodico.
Ciò deve assolutamente trasformarsi in un’opportunità per tutti!
In un contesto simile la comunità educante potrebbe far parte di – coinvolgendo tutti gli attori – un cambiamento culturale e sociale che arricchisce e non divide.
La scuola – ambiente troppo spesso visto solo come spazio per l’educazione e la formazione dei bambini, dei ragazzi – deve costituire al contrario uno spazio di confronto, di crescita per le donne e gli uomini che la vivono, di crescita e di consapevolezza.
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