L’esperienza del consultorio “Il Mandorlo” nel sostegno alla genitorialità
di lorsamaggiore
La prima esperienza di home visiting del consultorio “Il Mandorlo”, con cui Legami Nutrienti scambia buone prassi e confronti professionali, risale al 2012 e nasce dall’esigenza di rispondere ai bisogni delle neo mamme in considerazione dei dati relativi alla depressione post partum (15%- 18% delle partorienti) che tanto incide sulla qualità dell’attaccamento madre-figlio.
Gli obiettivi sono stati quelli di promuovere la salute psicofisica di mamma e bambino, di prevenire la depressione post partum e di creare una rete di sostegno alla diade, per raggiungere i quali è stato articolato, con il contributo della Fondazione Banca popolare di Lodi, un progetto con quattro azioni importanti:
- Home visiting
- Percorsi di counsuelling individuale
- Gruppi mamma bambino
- Gruppi di massaggio infantile
L’equipe è stata multidisciplinare e ha previsto al suo interno: counsuellors, ostetrica, ginecologa, ed esperta di massaggio infantile; grazie all’intervento di home visiting si è riusciti a comprendere maggiormente i bisogni delle madri e delle famiglie cogliendone il clima relazionale e individuandone sia le fragilità che le risorse.
L’apertura ai nuovi bisogni
Al termine del progetto, durato 12 mesi, l’Associazione ha deciso di dare continuità a questa preziosa esperienza registrando anche l’emersione di nuove forme di povertà educativa e di disagio all’interno della società e impattando con nuove tipologie di nuclei familiari come le famiglie monoparentali, quelle conflittuali a seguito di separazioni e le famiglie migranti, per scelta o vittime di migrazioni forzate, a cui si sono aggiunte diverse forme di mal-trattamento infantile.
Dinanzi a questi cambiamenti epocali è nata l’esigenza di approfondire la formazione dell’equipe al sostegno genitoriale e di integrarla con una mediatrice linguistico culturale, anch’essa formata.
Nel contempo il Consultorio ha aderito al CISMAI, partner di Legami Nutrienti, e ha voluto proseguire il lavoro nello specifico con famiglie con bambini piccoli 0-3 anni.
La collaborazione con una cooperativa del territorio che gestisce otto Centri di Accoglienza Straordinaria in cui sono ospitate donne con bimbi piccoli, ha permesso di impostare un progetto di home visiting dedicato a queste nuove forme di monogenitorialità provenienti da altre culture che portano con sé, oltre il trauma della migrazione, anche forme di violenze ed esperienze traumatiche.
Dall’evoluzione degli interventi e dalla riflessione su di essi, emerge in modo sempre chiaro che supportare la genitorialità significa: migliorare l’accudimento fisico ed emotivo del bambino, sostenere il legame di attaccamento, promuovere un supporto basato sulla riflessività e la consapevolezza, generare interventi educativi maiuetici, favorire una relazione di rispecchiamento e sostegno, costruire/accompagnare alla rete formale ed informale, stimolare la costruzione del progetto familiare.
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