“Di Madre… in meglio”, un utile strumento di screening per l’individuazione precoce del maltrattamento su neonati e bambini

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Sul sito www.welforum.it, uno dei portali di massimo riferimento per gli addetti ai lavori in ambito sociale, ci è balzato all’occhio un articolo molto interessante, scritto da Enza Bianchi e Giuseppe De Robertis, rispettivamente psicologa del consultorio familiare della Asl Bt di Andria e assistente sociale specialista dello stesso Comune, pubblicato lo scorso 23 dicembre, che segnala la messa a punto, promossa dalle due istituzioni, di uno strumento di screening (“Di madre…in meglio”) utile a identificare, nel momento del primo approccio ai servizi socio-sanitari territoriali, i contesti familiari a rischio e con problematiche compatibili con ipotesi di futuri maltrattamenti nei confronti di neonati e bambini.

Tra le fonti e i riferimenti scientifici citati dai due professionisti troviamo le linee guida sull’home visiting del Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia, ente partner di Legami Nutrienti, e gli importanti lavori di Paola Di Blasio sui fattori di rischio, da sempre risorsa preziosa del Coordinamento.

 

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Una serie di elementi da osservare per effettuare un triage socio-sanitario

“Lo strumento di screening – spiegano Bianchi e  De Robertis – si compone di una lista di 15 elementi (items) che sondano, combinano e “pesano” i fattori individuali e familiari distali e i fattori prossimali di rischio e di amplificazione del rischio per la violenza fisica e/o psicologica e la trascuratezza per le donne in gravidanza”. Una sorta di triage che aiuta un operatore socio-sanitario a stabilire il livello di urgenza di un intervento di tutela e la sua tipologia più appropriata.

Nello specifico “Di Madre in meglio” distingue tre macro categorie:

  • Gestanti che necessitano di ulteriore assessment psicologico e sociale, con punteggio elevato per indicatori di possibile abuso/trascuratezza (range c – d)codice rosso;
  • Gestanti in condizioni border line (range b-c) codice giallo;
  • Gestanti senza bisogno di ulteriore assessment (range a-b) codice verde.

 

Uno strumento che ha ricadute positive sui processi e sul sistema

Questo utile strumento, da utilizzare all’interno di una relazione accogliente ed empatica, – si legge nell’articolo – produce risultati sia a livello di processo che a livello di sistema.

Nel primo caso, “i processi attivati hanno delle ricadute in termini di miglioramento dell’organizzazione interna del servizio socio-sanitario interessato (in questo caso il consultorio familiare), mettendo in connessione l’area medico-ginecologica con l’area psicosociale, favorendo, dunque, un approccio multidisciplinare ed ecologico verso l’utenza fragile. Lo strumento di screening favorisce, inoltre, anche la capacità di rilevazione di sintomi e condizioni di disagio/vulnerabilità che spesso viene frenata dai “meccanismi di difesa” che si attivano dinanzi al fenomeno dell’abuso e maltrattamento” e portano l’operatore a rifugiarsi nell’immaginario della mamma sempre amorevole verso il proprio figlio; meccanismi che la compilazione del questionario può contribuire a bypassare.

Nel secondo caso, “lo strumento di screening agevola la costruzione di una mappa territoriale del fenomeno rispetto alle variabili ambientali, sociali e relazionali, e può offrire agli operatori i dati/elementi utili ad una pianificazione mirata di interventi di prevenzione, sensibilizzazione e sostegno (home visiting, gruppi di sostegno, raccordo con la pediatria di libera scelta per un monitoraggio finalizzato)”. Di conseguenza può orientare anche le scelte politiche e programmatiche di un ambito territoriale.

 

La fattibilità della sperimentazione anche all’interno delle istituzioni pubbliche

La sperimentazione portava avanti sul territorio di Andria, provincia di Barletta, dimostra l’importanza di agire precocemente su contesti familiari vulnerabili e a rischio di maltrattamento e, al contempo, la fattibilità anche nell’ambito istituzionale, con tutti i suoi limiti in termini di risorse umane ed economiche, di poter sviluppare sperimentazioni utili agli operatori e ai decisori politici.

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