SANT’ARPINO – L’esperienza del primo soccorso
di legambiente
Intervista all’insegnante Rosaria Ubaldini
dell’I.C. “Rocco – Cinquegrana”
È una storia a lieto fine quella di Rosaria Ubaldini, docente dell’I.C. “Rocco – Cinquegrana” di Sant’Arpino, che alcuni giorni fa ha soccorso una sua alunna a scuola.
La bambina, durante la lezione, ha avuto un improvviso mancamento ed è subito stata chiamata l’ambulanza. Nell’attesa dell’arrivo del personale sanitario, Rosaria ha avuto la prontezza di mettere in pratica le procedure apprese alcune settimane prima, durante il laboratorio con gli esperti Anpas, organizzato nell’ambito del progetto “Lavori in corso”.
Abbiamo voluto far raccontare l’episodio direttamente a Rosaria, che, in un momento molto delicato, ha dato prova di grande coraggio e lucidità.
Cosa è successo alla bimba?
La bambina, che era seduta sulla sedia, all’improvviso si è accasciata ed è caduta per terra, battendo rumorosamente la testa.
Cosa è scattato dentro di te nel momento in cui l’hai vista in difficoltà?
Mi è venuto subito l’istinto di provare a capire se potevo fare qualcosa. Mi sono sentita chiamata in causa, anche in virtù del fatto di aver partecipato al corso di primo soccorso di Anpas. Mi sono sentita quindi in dovere di intervenire, ma anche consapevole di poter dare una mano, così mi sono attivata immediatamente.
Che tipo di aiuto le hai dato concretamente?
Mentre attendevamo l’ambulanza, ho chiesto a una collega di alzare le gambe della bambina e le ho messo un rialzo sotto la testa (così come ci avevano detto di fare al corso). Intanto la chiamavo per nome per monitorare se lei rispondesse allo stimolo e provavo a toccarla molto delicatamente sul fianco, per vedere se reagiva. Nel frattempo controllavo il respiro e il polso. All’improvviso la bimba ha ripreso coscienza e ha aperto gli occhi, così ho cercato di tranquillizzarla, rassicurandola sul fatto che sarebbero arrivate da lì a pochi momenti l’ambulanza e anche sua mamma. Quando dava cenno di riaddormentarsi, cercavo di tenerla sveglia chiamandola e facendole delle domande.
Dopo il tuo soccorso cosa è successo?
Una volta arrivati i soccorsi, io mi sono allontanata, spiegando al personale sanitario cosa era successo.
Quali sono state le tue emozioni?
Lì per lì ero piuttosto lucida, ricordavo le nozioni che gli operatori di Anpas ci avevano insegnato durante il corso (è anche stato importante in quell’occasione fare le simulazioni). Naturalmente ero preoccupata, ma sono riuscita a mantenere la calma. Dopo che la bambina è stata portata in ospedale, la tensione è calata e mi sono sentita piuttosto stanca.
Quanto ti è stato utile per questa occasione il laboratorio con gli esperti Anpas? A chi consiglieresti di farlo?
Il corso mi è stato utilissimo, perché mi sono sentita sicura di me e di quello che dovevo fare. Consiglio di farlo a tutti. In quel momento, purtroppo, ero l’unica a sapere come comportarsi. Sono procedimenti fondamentali che tutti dovrebbero conoscere, non solo chi lavora a contatto con i ragazzi. La bimba si è ripresa nel giro di pochi giorni ed è tornata a scuola.
Gallery di alcuni momenti delle attività di progetto