All’Alberghiero di Palombara Sabina uno Sportello d’Ascolto contro l’ansia

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Grande richiesta di accesso allo Sportello Ascoltarsi presso l’Istituto Alberghiero (I.P.S.S.E.O.A), con sede a Palombara Sabina, in Via A. De Gasperi. Lo Sportello è gestito dalla psicologa Stefania Moretti e rientra nel progetto nazionale L’Atelier Koinè, di cui la Cooperativa Sociale La Lanterna di Diogene è capofila, selezionato da Impresa Sociale Con I Bambini, per il contrasto alla povertà educativa minorile. Il servizio, interamente gratuito, è rivolto ai ragazzi tra 11 e 17 anni.

L’avvio delle attività – il 19 ottobre scorso – è stato incentrato sulla presentazione del servizio agli studenti delle prime classi, attraverso incontri mirati organizzati durante la prima giornata di servizio. Già dal mese di novembre c’è stata una intensificazione di richieste di accesso, arrivando ben presto a riempire lo spazio.

La tipologia di utenza è stata prevalentemente quella degli studenti, con una leggera maggioranza delle femmine rispetto ai maschi.

Le tematiche emerse sono state le più disparate, anche se la sfera dell’ansia, nelle sue più ampie declinazioni, è risultata essere quella maggiormente presente:

ansia prettamente scolastica, dove le tematiche legate all’ansia da prestazione, ad esempio durante le interrogazioni, si diluivano in aspetti legati all’immagine di sé e alle proprie convinzioni sulle aspettative altrui.

– ansia sociale, dove le difficoltà maggiori riguardano la capacità di stabilire relazioni sane con i pari caratterizzate da scambi interpersonali equi piuttosto che sbilanciati in una sorta di “cambio me stesso per piacerti”. Da qui tutto il versante legato alla conoscenza di sé e all’accettazione del proprio mondo interiore.

Altra tematica ricorrente ha riguardato la difficoltà nella definizione di sé e l‘accettazione dei cambiamenti in atto, propri dell’adolescenza. Nella maggior parte dei casi gli utenti mostravano una difficoltà nel prendere contatto con determinati vissuti, spesso legati a sensi di colpa per il loro bisogno di autodeterminazione da una parte e la paura di non essere all’altezza delle nuove richieste esterne dall’altra.

Queste situazioni si configurano perlopiù come una sensazione di profondo smarrimento e confusione dove il ritiro sociale costituisce una soluzione ricorrente. Altre soluzioni trovate al senso di smarrimento riguardano ad esempio lo sviluppo di dipendenze (sostanze, videogame, sesso, ecc.), che agiscono come anestetici in grado di allontanare (anche se ovviamente in modo temporaneo) i vissuti dolorosi e i pensieri angoscianti.

Oltre alla tecnica del colloquio individuale come sostegno psicologico, si è svolto anche un lavoro di prevenzione primaria nei casi maggiormente complessi, attraverso la quale gli utenti hanno ottenuto informazioni esaustive sulle varie opportunità dei servizi offerti dal Servizio Sanitario Nazionale e dalle associazioni del privato sociale esistenti sul territorio, evitando così lo stress della ricerca autonoma di risposte adeguate alla situazione.

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