GLI AVVERSARI DEI GIOVANI: I DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE
di La Lanterna di Diogene Coop. Sociale Onlus
Parla Luca Natalizio psicoterapeuta che opera all’interno dello sportello d’ascolto del Liceo Classico “G.V.Catullo” di Monterotondo
Tre milioni di giovani in Italia soffrono di disturbi di alimentazione. Un problema in crescita che il Covid ha amplificato e sul quale grazie agli sportelli d’ascolto messi a disposizione nelle scuole del Lazio da l’Atelier Koinè, un progetto finanziato da Impresa con i bambini, di cui la Lanterna di Diogene è ente capofila, si cerca di intervenire tempestivamente.
Luca Natalizio, psicologo e psicoterapeuta, opera all’interno dello sportello d’ascolto del Liceo Classico “G.V.Catullo” di Monterotondo. Cosa si intende per disturbi dell’alimentazione?
Per disturbi dell’alimentazione, si considerano quei comportamenti che evidenziano modalità di consumo e assunzione di cibo che compromettono in maniera significativa la salute fisica o il funzionamento psicosociale. Tra questi, i più diffusi che si possono riscontrare all’interno della popolazione adolescenziale, sono anoressia nervosa e bulimia nervosa.
Da cosa è caratterizzata l’anoressia nervosa?
Da tre elementi essenziali: profonda paura di diventare grassi, una significativa attenzione e limitazione nell’assunzione di calorie, una percezione distorta della forma del proprio corpo e del proprio peso. Nei soggetti affetti da anoressia nervosa, l’autostima viene influenzata in maniera significativa rispetto alla capacità che hanno o meno di riuscire a controllare il proprio peso o la forma del proprio corpo. Riuscire a perdere peso può essere vissuto come una grande capacità di autocontrollo. Per controllare l’andamento del proprio peso corporeo si possono adottare varie modalità, tra cui il pesarsi e misurare parti del proprio corpo di continuo, oppure l’utilizzo costante dello specchio per verificare se ci siano o meno i cambiamenti desiderati nelle zone del corpo.
E la bulimia nervosa?
Anche in questo caso possiamo rilevare tre caratteristiche fondamentali: frequenti episodi di abbuffate di cibo, l’utilizzo ripetuto di comportamenti volti a riequilibrare gli episodi relativi alle abbuffate, la percezione della propria autostima condizionata dalla forma e dal peso del proprio corpo. Per abbuffata si intende l’assunzione di una quantità di cibo eccessiva in un tempo limitato e breve. Queste condotte avvengono in segreto e in solitudine. Per controbilanciare tale comportamento vengono utilizzate varie tecniche, tra le più comuni troviamo il vomito autoindotto o l’utilizzo di lassativi.
Quali sono i maggiori indicatori dell’apparire di questi disturbi?
Tra gli effetti più comuni troviamo preoccupazioni nei confronti del cibo e dell’alimentazione, rituali alimentari come tagliare il cibo in piccoli pezzi o in forme geometriche, mangiare lentamente, sensazione di pienezza, modificazioni emotive come sbalzi del tono dell’umore, depressione, irritabilità. E ancora aumento dell’ossessività, danneggiamento della concentrazione, difficoltà nel prendere decisioni, perdita di interessi, isolamento sociale. O anche sentire freddo, disturbi del sonno e debolezza muscolare.
Qual è l’incidenza dei disturbi dell’alimentazione?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità tali disturbi rappresentano la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali tra i giovani, soprattutto quelli di età̀ compresa tra i 12 e i 25 anni. In Italia si stima che ne soffrano approssimativamente oltre tre milioni di persone, di cui il 70% sono adolescenti. Tra questi il 90% è di genere. A seguito dell’emergenza pandemica, si è rilevato un incremento significativo nonostante alcuni individui possano ammettere di essere magri, di solito non ammettono che tale comportamento possa avere gravi conseguenze dal punto di vista medico.
Cosa fare se temiamo che nostro figlio abbia un disturbo dell’alimentazione?
Per intervenire in maniera efficace rispetto ai disturbi dell’alimentazione è importante rivolgersi a centri specialistici che si occupano di questi problemi e che hanno la possibilità di attuare un intervento multidisciplinare e integrato.
Ho inoltre il piacere di ricordare a tutti che, con la Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 8 maggio 2018 è stata indetta la Giornata nazionale del fiocchetto lilla dedicata ai disturbi del comportamento alimentare. La Giornata si celebra il 15 marzo di ogni anno ed è un’occasione per accendere un faro su questi disturbi che spesso vengono tenuti nascosti.
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