#dettotranoi | ItaliaEducante? Parlano i prof

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<<40 anni di lavoro nella scuola e da sempre convinta del ruolo della scuola nella società. Il professionale è stata una sfida che ho accolto con grande entusiasmo perché ha voluto dire entrare in un’altra dimensione rispetto all’esperienza di insegnamento al liceo. C’è un coinvolgimento a tutto tondo dal momento che è un mondo molto faticoso ma, al contempo, estremamente affascinante. Cosa posso dire del progetto ItaliaEducante? Portare avanti un progetto di questo tipo richiede molta convinzione. È un intervento di grande valore per i cambiamenti che può generare nei ragazzi. Se inizialmente ero un po’ scettica proprio per la complessità del mondo scuola e della relativa difficoltà ad innestare progetti così corposi come quello di ItaliaEducante, oggi dico che, grazie ai coordinatori ed agli educatori coinvolti, si è riusciti a fare squadra. Il team di ItaliaEducante è stato capace di entrare nel cuore del nostro mondo e, grazie anche al lavoro certosino con i docenti, è riuscito ad agganciare i ragazzi, in primis quelli più fragili ed in difficoltà. Il punto di forza del progetto è essersi messo in ascolto dei ragazzi, aver creato quello spazio speciale di relazione e di ascolto, appunto, al di fuori della scuola. Questo è stato vincente.
Se devo pensare che tutto questo termini tra un paio d’anni, ecco… non può terminare! Mi sto già muovendo per il progetto non finisca dopo i quattro anni previsti. Si è rivelato di grande sostanza ed efficacia e va portato a sistema. La scuola ha bisogno di un supporto di qualità come il progetto ItaliaEducante ha dimostrato di apportare>>

<<Un’opinione su ItaliaEducante? Intanto devo dire che, tra le azioni messe in campo da anni, ItaliaEducante è stata la risorsa che più ha dimostrato capacità di attivazione, dimostrando grande duttilità garantendo, al contempo, continuità. Il fatto che sia iniziato tutto lo scorso anno ha fatto sì che, nel momento più difficile dell’anno scolastico, quello del lockdown, ItaliaEducante si sia riconfermata come un tesoro importante, una risorsa straordinaria. In una circostanza di “isolamento sociale”, i ragazzi hanno potuto sentirsi accompagnati ugualmente e, quindi, da risorsa di apprendimento si è rivelata anche una risorsa di relazione fondamentale.  È chiaro che i ragazzi più fragili, nel periodo di lockdown, hanno faticato decisamente di più ma è anche successo che in una classe, gli studenti si sono anche aiutati tra loro… È stato un momento molto particolare, quello attraversato quest’anno, con risvolti anche imprevisti. Mi sento di dire che per alcuni docenti si è anche attivato un processo di umanizzazione, si è ammorbidita la modalità di relazione con i ragazzi perché, in fondo, ci si sentiva tutti sulla stessa barca.
Se devo pensare a cosa succederà tra un paio di anni quando ItaliaEducante arriva alla conclusione del suo percorso… beh, spero che si trovino le risorse per poterlo mettere a sistema. Una progettualità come quella di ItaliaEducante mette in campo un approccio che lavora sulla forma mentis delle persone pertanto lascia un grande bagaglio. Abbiamo acquisito, in questo tempo di lavoro, grande ricchezza progettuale. Ciò che fa la differenza nel modificare abitudini e modi è proprio la progettualità sul lungo periodo, come quella che ItaliaEducante offre>>

#dettotranoi con le parole della prof.ssa Meneguz e del prof. Rigon, docenti di scuole partner ItaliaEducante Veneto

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