Elba: la meravigliosa ciurma di Rio Marina nel racconto di Diversamente Marinai
di L'isola che c'è
Oggi vi proponiamo il resoconto dell’estate a cura del nostro partner Diversamente Marinai.
L’ASD Diversamente Marinai è un’associazione sportiva che si occupa di vela d’altura nata all’Isola d’Elba nel 2011. L’obiettivo principale dell’associazione è quello di rendere l’imbarcazione un laboratorio galleggiante di integrazione, sport, amore per il mare e rispetto della natura. Ad oggi è tra le poche, se non l’unica scuola di vela d’altura, che ha al suo interno istruttori disabili. Il nostro obiettivo è quindi lavorare sull’integrazione e sul disagio partendo da noi stessi; avere istruttori di vela, disabili e non, che lavorano in team è già integrazione, è un modello che “regaliamo” a tutti quelli che salgono a bordo con noi, disabili e non.
Diversamente Marinai, per le lezioni di scuola vela d’altura per ragazzi nell’estate 2020, ha deciso di adottare il tema “la vita dei pirati” come sfondo integratore alle attività proposte. Grazie a questo scenario, e quindi attraverso alcuni concetti del mondo piratesco, è possibile affrontare in modo avvincente e creativo non solo le lezioni di vela ma anche molti altri aspetti quali: l’integrazione, la relazione interpersonale, il viaggio e l’esplorazione, le mappe, le regole e la vita di bordo, la natura e il disegno naturalistico, la cambusa, i canti e i giochi dei pirati ecc.
Lo sfondo integratore “La vita dei pirati” favorisce la progettazione tesa ad una didattica di tipo inclusivo valorizzando le diversità sia fisiche che culturali dei bambini. Il collaborare e il sentirsi parte di un gruppo, di una ciurma, rende tutti protagonisti.
?☠️ LA NUOVA MERAVIGLIOSA CIURMA DEL CAMPO SOLARE DI RIO ?☠️
Le attività di Diversamente Marinai al campo solare di Rio sono iniziate calandoci nei personaggi pirateschi e, concretamente, nell’invitare i bambini a trovare un proprio soprannome, scegliendolo in base a quella che ciascuno riteneva essere la propria caratteristica distintiva, positiva o negativa. Stiv, La Principessa, Il Dottore (Segaossa), Jack Sparrow, Arturo il Cuoco, La Marina e La Sorella, si sono uniti agli ormai famosi bucanieri dell’Arcipelago, cioè agli istruttori-educatori: Luca “Piè veloce”, Simona “Orecchio fino” e Francesca “La silenziosa”, .
Questa semplice attività ha avuto prima di tutto una funzione di conoscenza reciproca e rompighiaccio, sempre utile per creare e rafforzare un gruppo all’inizio di un percorso.
Non trascurabile anche l’invito a conoscere se stessi, individuando quella caratteristica che li avrebbe contraddistinti all’interno della ciurma; per svolgere questa “ricerca” è stato necessario anche instillare un po’ di sana autoironia e di coraggio nel mostrare la parte più profonda di sé.
L’attività è stata favorita dall’esempio degli educatori stessi, denominati “i famosi bucanieri dell’Arcipelago”, i quali per primi hanno scelto il proprio soprannome sottolineando quelle caratteristiche che a un primo impatto potrebbero sembrare limitanti, ma che invece, nell’ambito del mondo piratesco e della vita in generale, possono rappresentare un valore aggiunto, se adeguatamente inserite in un contesto inclusivo e di collaborazione, quale può essere, per l’appunto, un equipaggio.
Capisaldi dell’intervento di Diversamente Marinai sono, da una parte la trasmissione dei valori e dei principi ispiratori dell’associazione (basati su integrazione, sport, amore per il mare e rispetto della natura), e dall’altra il sapiente utilizzo del gioco come volano preferito di trasmissione di significati, sia valoriali che strettamente legati all’attività didattica della scuola vela.
Di seguito si riportano alcuni esempi di attività ludiche che hanno avuto al tempo stesso una triplice funzione: prima di tutto hanno rafforzato alcune competenze legate alla vela; inoltre hanno contribuito a sviluppare abilità come l’equilibrio, la manualità, la capacità di osservare e prendere decisioni velocemente, eccetera. Ma il grande valore aggiunto è stato, ancora una volta, quello di lavorare sul concetto di integrazione e collaborazione: di volta in volta, infatti, i ragazzi erano invitati a provare la sensazione di non poter usare una mano o gli occhi o non poter parlare, simulando il variopinto e inclusivo mondo piratesco; i ragazzi si sono resi conto, quindi, che qualunque ostacolo può essere superato grazie alla propria forza di volontà e alla collaborazione e al lavoro di gruppo.
I MONCONODI sono un laboratorio di nodi particolare, dove ai bambini, dopo avere imparato i principali nodi utilizzati in barca, è richiesto di farli a coppia ma utilizzando solo una mano a testa.
Un’altra attività di collaborazione a sfondo piratesco è il gioco della GOTTAZZA dove l’obiettivo è quello di lavorare insieme immaginando di trovarsi alle prese con un’imbarcazione che fa acqua e con il solo obiettivo di svuotarla il prima possibile.
Il GIOCO DELLE BANDIERE, come pure il GIOCO DEL MIMO, hanno permesso di lavorare sulla comunicazione non verbale: i bambini si sono immedesimati in un pirata che non può parlare ma che comunque riesce a comunicare con tutta la ciurma, attraverso immagini o gesti.
Al di là del concetto di integrazione – di nuovo presente – e dell’abilità della comunicazione non verbale, queste attività hanno anche un forte valore didattico, in quanto introducono all’uso del Codice Internazionale Nautico, sistema che consente di rappresentare le singole lettere dell’alfabeto, i numeri o interi messaggi attraverso l’uso di bandiere.
Anche nella scuola vela, il gioco e il racconto fantastico (prevalentemente basato su storie di pirati) sono molto importanti e rendono affascinante qualunque lezione: la carta geografica diventa quindi una mappa del tesoro, che va conosciuta per poter scovare il famoso forziere; bisogna conoscere i venti che muovono il “vascello” affinché ci si possa spostare all’interno della mappa e raggiungere la spiaggia segnata con una X rossa…
E una volta giunti alla banchina è necessario saper lanciare una cima il più lontano possibile così che la nostra imbarcazione possa essere ormeggiata con più facilità
Questi sono solo alcuni esempi di attività che proposte ai nostri ragazzi.
Comunque l’attività più bella, più attesa e desiderata è la giornata in cui le protagoniste sono le nostre imbarcazioni: il vascello “Blue Moon” e il veloce “Violino”. Lì cerchiamo di mettere a frutto tutto quanto appreso nelle lezioni a terra; ci facciamo accarezzare dal vento, ci concentriamo sul rumore delle onde e solchiamo il mare cercando di far correre veloce la nostra barca.
E’ in questi momenti che finalmente i ragazzi riescono a spostare sul piano di realtà tutto ciò che hanno appreso in maniera simulata, si confrontano con gli elementi e mettono in pratica le proprie competenze e abilità.
Ma non solo. In barca, a poco a poco, avviene la magia: quando il gruppo si trova a sperimentare l’inclusione, la collaborazione, l’aiuto reciproco e diventa così un equipaggio.
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