Associazione 21 luglio – Il primo anno di Ip Ip Urrà – Roma

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L’Associazione 21 luglio racconta l’anno trascorso con Ip Ip Urrà

Qual è il bilancio delle attività in questo primo anno di progetto per l’Associazione 21 Luglio

Il progetto a Roma ha avuto la fortuna di poter procedere con le attività per tutta la durata di questo primo anno, ad eccezione dei periodi di maggiori restrizioni anti-covid. Il Play Hub fisso ha avuto un’unica interruzione ad agosto per poi ripartire a settembre. Nel mese di ottobre si proverà ad attivare anche il Play Hub itinerante che, a causa delle restrizioni, finora non ha potuto girare per il quartiere e ha quindi svolto le sue attività negli spazi esterni del Polo ex Fienile, sede dell’Associazione 21 luglio Onlus.  Le attività proposte all’interno del Play Hub sono state progettate e specificatamente pensate per bambini appartenenti alla fascia 0-2 anni. Tra queste: manualità fine, esercizi psicomotori, outdoor education. Contestualmente, si è svolto un lavoro di accompagnamento e inserimento ai servizi educativi formali per i bambini dai tre anni, rimasti fuori dai circuiti educativi istituzionali.

 

Le competenze genitoriali

Al contempo si è lavorato sulle competenze genitoriali, per mezzo della riattivazione di competenze perdute e con un lavoro di costruzione di una comunità interculturale incentrata sulla partecipazione e la reciprocità.

Attorno al Play Hub, nel corso di questo primo anno infatti, ha iniziato a crearsi una solida comunità di genitori provenienti da contesti fragili. Genitori che si sono mostrati molto presenti e propositivi. Per questo motivo si è reso necessario investire su di loro e concentrare, da aprile a luglio, le attività dei genitori sociali. Grazie alla partecipazione attiva e al lavoro dei genitori coinvolti è stata condotta un’analisi dei bisogni per mezzo della quale verranno progettate le prossime attività. Il risultato ha contribuito a porre le basi per una comunità educante composta da genitori, scuole del territorio e altre realtà del terzo settore.

 

Le uscite pubbliche

Inoltre, a luglio il Play Hub itinerante ha svolto le sue prime uscite pubbliche nel quartiere, in una piazza da recuperare nel contesto di una festa che ha visto coinvolte diverse realtà del territorio. Infine per gli incontri “Mondi di Mamme”, i genitori coinvolti sono parte di un laboratorio di narrazione che confluirà, al termine, in una ricerca dell’Università di Tor Vergata.

Cosa ha prodotto il lavoro in rete insieme agli altri enti

 E’ stato sottoscritto un patto educativo tra varie realtà del territorio. Tra questi: attori istituzionali, scuole e altri enti locali, circostanza questa quasi eccezionale per un territorio come quello di Tor Bella Monaca, contraddistinto da una frammentarietà sistemica e da una assenza istituzionale cronica.

 

Qual è un aspetto o un’esperienza che si può sottolineare in questa prima fase del progetto

Il progetto è riuscito sin da subito a rispondere a un bisogno cruciale. Quello del rafforzamento della comunità educante, per mezzo dell’uscita dall’isolamento di famiglie in particolari condizioni di fragilità. Famiglie che hanno trovato nel progetto un mezzo per la creazione di una comunità, un punto di riferimento territoriale e un luogo dove avanzare proposte. Questo ha generato un atteggiamento di partecipazione attiva, di presa di iniziativa, tanto che si stanno mettendo in piedi corsi tenuti dalle stesse mamme. Mamme che stanno scoprendo e riscoprendo talenti che hanno dovuto abbandonare per necessità legate al processo migratorio.

 

Qual è l’impatto sul territorio del progetto Ip Ip Urrà

Il progetto si è posto come ponte: per mezzo di attività informali, si tenta di condurre i bambini ai servizi educativi formali. Molti genitori hanno preso come punto di riferimento il progetto e gli operatori al suo interno, i quali spesso fanno da ponte e da orientamento ai servizi territoriali. Il contatto con attori istituzionali e servizi del territorio è stato complicato dalla situazione pandemica. Tuttavia siamo riusciti a diventare partner di un patto educativo di comunità, primo nel suo genere nel quartiere di Tor Bella Monaca.

 

Le istanze dei genitori

Per mezzo della stessa partecipazione dei genitori è stata avviata una ricerca che intende, nei suoi risultati, essere un’azione di advocacy allo scopo di avanzare le istanze dei genitori del territorio. Lo scopo è dimostrare la carenza di servizi socio-educativi nel Municipio contraddistinto dal maggior numero di figli per nucleo familiare. Municipio contraddistinto anche da una povertà strutturale intenzionalmente concentrata in un unico punto. Per mezzo della ricerca si intende agire in maniera sistemica, ossia generare un cambiamento irreversibile e permanente nel territorio.

 

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