Un laboratorio di fotografia per ri-connettersi

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Sempre connessi al web, continuamente sollecitati da immagini e fotogrammi, e sempre più spesso distaccati dal reale. E se usassimo la fotografia per realizzare percorsi di costruzione dell’identità comunitaria di visione e per riscoprire una connessione con la realtà?

Questa è la mission dei professionisti di Incampo, progetto della Cooperativa Minotauro, che per Giovani Connessi conducono nelle scuole superiori un laboratorio di sperimentazione fotografica che esplora attraverso il filo conduttore della natura il territorio circostante e valorizza le capacità espressive dei ragazzi.

Per due giornate di lavoro i giovani della terza liceo dell’Istituto Carlo Porta di Monza sono stati coinvolti nella sperimentazione fotografica, osservando parchi, giardini e boschi, ma anche luoghi conosciuti con sguardo tutto nuovo, scegliendo poi le migliori immagini scattate e rileggendo il lavoro finale sotto un punto di vista differente.

Una modalità di vivere la scuola come laboratorio aperto sul mondo e sollecitato da stimoli esterni che ha visto i ragazzi impegnati dietro gli schermi del proprio smartphone a immortalare elementi naturali, visti nella loro mutevolezza, inaspettata e non standardizzata.

Una modalità di sperimentazione e costruzione del sapere, valore aggiunto di Giovani Connessi, che offre ai ragazzi l’opportunità di apprendere in modo attivo.

Come sottolinea entusiasta Clara Polizzotti, fotografa che ha condotto il laboratorio, “L’obiettivo dell’attività non è stato l’insegnamento della tecnica fotografica, bensì la condivisione del processo di lavoro e la co-creazione di un’opera di bellezza.”

 “Giovani Connessi per me è dare spazio e speranza ai ragazzi e donare loro la possibilità di guardare oltre il libro”- Clara Polizzotti

Un mezzo, la fotografia, che ha permesso di conoscere se stessi, far emergere alcune capacità non ancora esplorate, ma soprattutto che ha favorito l’inclusione sociale, ponendosi come attività preventiva a problematiche di ritiro sociale.

 “La bellezza dell’opera d’arte creata non risiede nel singolo scatto di ciascun giovane, ma nella coralità dell’azione”-Alessia Lanzi, psicologa e psicoterapeuta

Un laboratorio di connessioni umane, connessioni naturali e connessioni con i propri pensieri, soprattutto con quelli più timidi, che talvolta facciamo tutti fatica a esprime e a cui possiamo dare immagine attraverso la fotografia.

 

 

*Photo by David Bartus from Pexels

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