Il monitoraggio e la valutazione delle attività

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Il monitoraggio e la valutazione sono una pratica indispensabile per garantire la qualità e l’efficacia di un progetto in tutte le sue fasi: rappresentano il ponte tra le idee e le linee guida scritte in fase di progettazione e quanto poi effettivamente avviene in fase realizzativa, gli occhiali per cogliere e apprezzare i risultati raggiunti di volta in volta, i processi innescati, le criticità emergenti, l’inaspettato. Il progetto “I giardini possibili” si propone di contrastare la povertà educativa minorile agendo sulla globalità del sistema educativo, familiare, ambientale e favorendo lo sviluppo cognitivo, relazionale, realizzativo dei destinatari. Il progetto nello specifico si propone di agire sulla vulnerabilità psicosociale di minori e famiglie realizzando la riqualificazione ambientale e scolastica dei paesi coinvolti.L’impianto progettuale è molto complesso e ispirato, si articola in una serie di azioni lungo 2 annualità in 4 linee con focus su: realizzazione e manutenzione dei Giardini, attività dentro la scuola, attività fuori la scuola e attività dentro e fuori la scuola, come attività di collegamento. Ciò richiede un piano di monitoraggio e valutazione attento e altrettanto articolato.

Il monitoraggio è infatti in primo luogo pensiero: si deve progettare un impianto di azioni strutturate cronologicamente, orientate all’obiettivo e fondate su criteri specifici, basate su strumenti di rilevazione quali-quantitativi e collegate al Piano della Valutazione di Impatto. Nell’ambito dei Giardini Possibili, si è costruito un piano di monitoraggio e valutazione in cui le attività, volte a cogliere la partecipazione, fattori di contenuto (risultati) e di processo in grado di influire positivamente o negativamente sui risultati, accompagnano tutte le azioni dei partner attraverso l’impiego di strumenti quali-quantitativi (registri presenza, schede, relazioni delle risorse coinvolte, questionari semi-strutturati).

Monitoraggio è azione, in quanto ci si muove parallelamente alle attività di progetto per rilevare quanto avviene in itinere e cogliere effetti inaspettati.

Monitoraggio è analisi. Una volta rilevati i dati è opportuno analizzarli statisticamente per estrarre le informazioni significative ai fini del progetto e tradurli in un linguaggio comprensibile e trasmissibile attraverso la reportistica.

Monitoraggio è riflessione sia per chi lo mette in pratica, sia per chi ne è destinatario. A fronte di quanto rilevato si pensano e adottano aggiustamenti necessari per garantire il raggiungimento dei risultati. Chi invece è destinatario delle attività di monitoraggio e valutazione, ha l’opportunità, attraverso specifici momenti di restituzione rispetto a quanto emerso dalle rilevazioni, di riflettere sui processi innescati quanto dentro di loro e intorno a loro, promuovendo empowerment e cambiamento.

Monitoraggio èquindi cambiamento.

Infine monitoraggio è relazione, relazione all’interno del gruppo di progetto, tra i vari partner che sono coinvolti, con il loro sguardo privilegiato a cogliere quanto avviene, relazione con i destinatari di progetto e del monitoraggio, relazione con il contesto target, con l’ente valutatore di impatto e con la Fondazione Con il Sud e l’impresa Con I Bambini.

L’aspetto rendicontativo del monitoraggio si esprime proprio nella relazione con l’Ente finanziatore in quanto permette a Casa Emmaus di comunicare in modo trasparente l’andamento delle attività finanziate e i risultati raggiunti, dimostrando efficacia, efficienza e qualità dell’operato.

A cura di Dottoressa Sara Mura

Quando si valuta l’impatto di un determinato intervento, si sta valutando la sua portata di cambiamento. Per fare questo è necessario osservare una certa situazione prima che vengano attuati determinati interventi e, successivamente, osservare la stessa situazione a distanza di un tempo sufficientemente lungo a produrre dei possibili cambiamenti.

Il progetto “I giardini possibili” si concentra sulla riduzione della povertà educativa nei territori di Iglesias, Domusnovas, Musei e Villamassargia. La povertà educativa viene definita come “la privazione, per i bambini e gli adolescenti, dell’opportunità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni.” Diversi studi affermano che si tratta di un fenomeno multidimensionale legato a fattori come la situazione socio-economica della famiglia, il luogo geografico in cui i bambini nascono e crescono, il genere, l’origine migratoria, ma anche a fattori relazionali. Si tratta inoltre di un fenomeno spesso ereditario, che determina uno svantaggio che diventa poi difficile colmare in età adulta, se non attuando delle misure correttive attraverso politiche pubbliche e scolastiche.
La valutazione del progetto “I giardini possibili” terrà conto di questi fattori di rischio e misurerà inoltre alcune delle dimensioni di povertà educativa individuati da Save the Children, come ad esempio: minori che non leggono, non vanno a teatro, non vanno a concerti, non frequentano musei o siti archeologici, non vanno a concerti, non fanno sport, non hanno internet. Queste informazioni verranno raccolte attraverso un questionario rivolto alle famiglie degli studenti delle scuole coinvolte. Verificare poi se gli studenti delle scuole coinvolte nel progetto abbiano partecipato o meno alle attività del progetto ed eventualmente a quali, permetterà di valutare se vi siano stati degli interventi con un effetto positivo nella riduzione della povertà educativa.
Questi risultati saranno utili anche per fare dei ragionamenti in ottica di programmazione di interventi educativi o scolastici.Verrà infatti valutata anche l’offerta educativa, scolastica e culturale nei territori, per evidenziare se, a livello di sistema, determinate progettualità o prassi sperimentate nel progetto, siano entrare poi a far parte del sistema educativo scolastico.
Infine, la valutazione comprende infine anche specifiche rilevazioni su alcune azioni particolari, come il percorso di mentoring sperimentato alle medie, azioni rivolte al corpo insegnante e ad adulti disoccupati.
A cura di Dottoressa Giulia Biazzi

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