Aperitivo letterario “Cuore nero”
di famigliaperlefamiglie
21 Novembre, questo aperitivo letterario ha un sapore particolare e si inserisce come evento nel ricco programma promosso dal Comune di Verona “La città delle donne- riguarda anche te” per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Mese che la Fondazione Famiglie per la Famiglia ETS ha aperto con il Convegno nazionale ”SPETTRI DI FAMIGLIA: quando il trauma si annida nelle relazioni”, interrogandosi con numerosi esperti di quanto dolore, del male che provoca e del valore di una rete di supporto per affrontare e prevenire.
C’è tutto nello splendido romanzo Cuore Nero ( Silvia Avallone), titolo scelto per questo importante appuntamento.
C’è il dolore, il vuoto, la paura e la curiosità e il profondo senso di colpa.
La sconfitta e la rinascita , il percorso per arrivare alla quale non è come si scrive ma come si vive.
C’è anche la storia del piccolo scolaro che vive in una famiglia dove la violenza del padre sulla madre lo ferisce profondamente, e l’incontro e l’accoglimento di un adulto che lo sa proteggere.
Io sono vivo
Che detta così sembra niente, ma se a dirlo è uno dei protagonisti del libro la faccenda cambia.
Cambiano i colori del bosco di Sassaia, cambiano i tre soli abitanti, cambia la luce che riverbera tra i rami e che non si confonde mai con il buio che arriva.
Un romanzo dove il male e il buio non appaiono assoluti perché non esiste una linea di confine che scinde l’animo umano.
Non c’è una strada percorribile in auto per raggiungere Sassaia, un luogo disabitato dove si incontrano due solitudini . E’ novembre, il freddo e il silenzio. Nelle loro case il loro passato.
Due vite congelate nel tempo, si sono fermate in due precisi momenti.
Emilia arriva nel borgo isolato e vuoto un giorno di novembre, identificando nel luogo delle sue vacanze d’infanzia un prima di quel gesto che ha fermato la sua vita all’età dell’adolescenza. Ha 31 anni ora, metà dei quali trascorsi in un luogo di detenzione. Ha ucciso Emilia e cerca con gli strumenti che possiede a ricucirsi a provare a perdonarsi.
Anche Bruno non sa perdonarsi, lui è vivo, con il senso di colpa di chi sopravvive agli altri. Era bambino e il suo cuore freddo si riscalda con l’arrivo di Emilia.
Si intrecciano le loro vite e da questo romanzo che attrae ma è scomodo, rimaniamo con domande profonde.
Ci si può perdonare, si possono perdonare azioni e certi accadimenti?
Ci sono buchi che non puoi riempire. Che resteranno lì per sempre, neri e profondi. Però, se vorrai, potrai costruirci una vita intorno, come ricresce l’erba sul bordo dei crateri.
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