Aperitivo letterario “L’età fragile” di Donatella di Pietrantonio

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Si riparte con gli appuntamenti dell’aperitivo letterario (un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile).

Giovedì 3 ottobre in una sala Guardini come sempre gremita, con quell’atmosfera un poco speciale che accompagna la ripresa delle attività, si è svolto il primo appuntamento di questo anno che si prospetta ricco di libri da gustare . Risuonava la musica giovedì, mentre si attendeva l’inizio dell’incontro. Musica che ha concluso la presentazione del libro “L’età fragile” di Donatella di Pietrantonio. Vincitore Premio Strega, questo romanzo si snoda attorno ad un fatto di cronaca – delitto del Morrone anno 97- che viene descritto e mai nominato dai protagonisti del libro. Il paesaggio in cui si ambienta la storia con un continuo passaggio tra passato e presente unisce le fragilità , i traumi, l’abbandono, la violenza subita dei personaggi diventando esso stesso personaggio che da ferito si rigenera con la cura. La montagna e il campeggio, la piscina fortemente voluta che appare come uno squarcio sul terreno circondato dai faggi: il Dente del lupo. Tra i faggi, due ragazze troveranno una morte violenta , una terza Doralice riuscirà a fuggire al massacro. Ma non fuggirà dal “ fatto”. Ci sarà sempre un prima e un dopo il “fatto” anche per Lucia, all’epoca ventenne. La conosciamo diventata madre di Amanda, una figlia che fugge da Milano e ritorna a casa, invadendo con il suo silenzio gli spazi, obbligando Lucia ad interrogarsi sul ruolo dei genitori e trovando la chiave di lettura del trauma subito dalla figlia ripensando se stessa alla stessa età. Eravamo giovani, ma non invincibili. Eravamo fragili. Scoprivo da un momento all’altro che potevamo cadere, perderci, e persino morire. Ci sono cose in comune all’origine, il tradimento dei luoghi che si sentivano sicuri, i luoghi nei quali si sognava di costruire il proprio futuro. E il terreno del Dente del Lupo che appartiene al padre ormai anziano di Lucia diventerà motivo di riflessioni e di nuove prospettive. E di nuovo la cura che si rappresenta con le relazioni, la comunità che si compatta intorno ad un coro. La musica che risuona sul luogo del “fatto “ attrae ed invita a ripercorrere una strada che per anni era stata esclusa, rigenerando i cuori e i pensieri , come la terra che ricoprendo la piscina torna ad essere viva. Molto suggestiva ed apprezzata è stata la possibilità di ascolto del brano citato nelle ultime pagine del libro. Il coro che unisce, vi lasciamo il link…buon ascolto e al prossimo appuntamento! https://youtu.be/yer-9MCQG0

Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. www.conibambini.org

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