Oltre la siepe, c’è il mondo

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In questo tempo di guerra e di violenza in cui saremmo tristemente portati a trincerarci dietro barriere e confini sempre più stretti e angusti, Asinitas, l’associazione capofila del progetto Galassia Torpigna, il 13 giugno ha organizzato la festa “Oltre la siepe, c’è il mondo” . Un’occasione di incontro per difendersi con le uniche armi che abbiamo e che vogliamo usare: la gioia di vivere, l’apertura e la curiosità verso gli altri, l’ostinata volontà di costruire rapporti basati sulla libertà e la responsabilità reciproca. 

Una festa: una risposta semplice per ricucire fiducia e rispetto tra diversi e non lasciarsi sopraffare da chi ci vorrebbe tutte e tutti uguali, impauriti o incattiviti. Perché la convivialità ha il potere di nutrire i rapporti umani e sciogliere le diffidenze.

La Banda del Minestrone 

L’organizzazione di questo evento è iniziata diversi mesi fa con la preparazione dei canti portata avanti dalle donne della scuola d’italiano e dei laboratori di narrazione insieme ad Alessandra Smerilli, Giorgio Sena, la maestra di canto Daniela de Angelis e molte e molti altri musicisti, operatori e amici di Asinitas. 

Il 12 giugno, giorno prima della festa, infatti, queste meravigliose donne hanno portato per tutte le strade di Torpignattara canti in romanesco, bangla, arabo, inglese, portoghese e russo agli abitanti del quartiere per ricevere in cambio verdure.  Sì, proprio così: intonare canti, diffondere musica per avere pomodori, melanzane e carote! Tutti ingredienti dalle diverse forme e colori che di lì a poco sarebbero finiti in un pentolone per essere cotti insieme e trasformati in un grande minestrone comunitario da mangiare alla l’indomani alla festa. 

 Quella della Banda del Minestrone era una tradizione per Asinitas e per il quartiere di Torpignattara che però a causa di vari motivi tra cui il Covid, era stata sospesa da qualche anno. Recuperarla è stata un’esplosione di gioia così trascinante da coinvolgere le strade, i negozi, i balconi, i giardini, i sottoscala…le persone richiamate dalla musica si sono affacciate contribuendo ognuna come poteva. Queste sono le piccole magie che sappiamo possibili perché le vediamo accadere e che spingono le associazioni sul territorio di Torpignattara ad andare avanti, anche quando il presente e il futuro sembrano desolanti. 

La Festa 

La festa vera e propria ha avuto inizio il 13 giugno alle 16.30 con MONDO IN PERIFERIA, la seconda edizione del Festival di giornalismo di esteri e di comunità, ideato dai giornalisti Giuliano Battiston e Giacomo Zandonini e promosso da Lettera22 e dall’associazione Gli Asini nei quartieri di Corviale e Torpignattara a Roma. 

Alle ore 18.00 è stata la volta di SEMBRA QUESTO, SEMBRA QUELLO… COSA SI NASCONDE DIETRO LE APPARENZE? Letture, laboratori e giochi per tutte le bambine e bambini di Torpigna a cura dell’associazione Cemea del Mezzogiorno. 

E mentre ciò accadeva, gli studenti e le studentesse della scuola di italiano provenienti da diverse parti del mondo, dotati del Sussurador, un tubo di cartone colorato e decorato, giravano per gli spazi aperti di Asinitas con delle storie da sussurrare all’orecchio di chiunque volesse prestarlo per ricevere bellezza, poesia e ricordo. 

Il carosello di divertimenti è andato poi avanti con le musiche e i canti dal mondo de Le CoeurDonne in Coro, creato e diretto da Daniela De Angelis, che ha portato con le sue voci, energia e calore a questo grande giorno di festa. E poi ancora con l’esibizione della Scuola di canto e danza bengalese Sanchari Sangeetayan diretto dalla maestra Sushmita Sultana, quella del Gruppo di pizzica e danze dal Centro Sud Italia Magarije, e infine il dj set di Franiko Calavera. 

L’evento “Oltre la siepe il mondo” si è infine concluso un aperitivo a sostegno delle scuole di italiano e finalmente anche il grande minestrone da gustare insieme! 

Insomma… 

Due giorni di festa incredibili, in cui lo stupore dei nostri occhi ha incrociato quello negli occhi delle persone che arrivavano. E poi la voglia di partecipare, capire, curiosare, di dare in cambio qualcosa per ogni cosa ricevuta. Forse non serve nemmeno troppo sforzo, allora, per rendersi conto che la cultura o è inter-cultura o, semplicemente, non è. Perché senza quel prefisso, -inter che vuol dire “tra”, senza dono, senza scoperta del diverso, senza slancio verso l’Altro da noi, la cultura non può esistere. 

La festa di Asinitas ce lo ha provato ancora una volta, essendo occasione di condivisione in quel mondo oltre la siepe fatto di possibilità, di luoghi rassicuranti dove scambiarsi regali emotivi prima ancora che fatti di materia. Un mondo di possibilità dove il cibo passa di mano in mano, le storie di orecchio in orecchio, la musica di animo in animo, le speranza di cuore in cuore.  

 

(Sara Bruno e Federica Mezza)

 

 

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