18 dicembre: Giornata internazionale del migrante
di asinitas
Di Serena Baldari
Dal 2012 la scuola Carlo Pisacane (IC Salacone) di Tor Pignattara celebra la Giornata d’azione globale contro il razzismo e per i diritti delle persone migranti, che ricorre il 18 dicembre. Per la comunità scolastica rappresenta un percorso di approfondimento e messa in valore dei valori intrinsechi della scuola, della Pisacane in particolare: lotta al razzismo, educazione al rispetto, all’accoglienza e al valore delle diversità e della convivenza.
A partire dal mese di novembre in tutte le classi dei 3 cicli si organizzano laboratori, presentazioni di libri, letture, incontri con testimoni sui temi del viaggio e dell’accoglienza. I percorsi iniziati nelle classi culminano nella giornata del 18 con una grande celebrazione aperta a tutto il quartiere. Nulla sarebbe possibile senza il grande impegno delle insegnanti e dei genitori, ma tantissime sono le persone esterne che ogni anno prestano il loro tempo e le loro capacità al percorso verso il 18 dicembre.
Con artisti, amiche e amici si è lavorato negli anni sui temi delle città invisibili, del mare come madre che accoglie, come mezzo di comunicazione e non di separazione, sui temi dell’incontro, dell’identità come miscuglio di storie, delle mappe emotive e delle trame, dell’empatia, della memoria, dell’approdo. Quest’anno il tema scelto è “Sconfiniamo”, la scuola invita tutta la comunità a un viaggio simbolico e concreto oltre i confini. Un viaggio che parte dalle storie di migrazione e si sviluppa attraverso letture, narrazioni, laboratori creativi, performance artistiche e incontri con testimoni, per comprendere come le frontiere possano essere abbattute sia fisicamente che simbolicamente. Sconfiniamo è un invito a superare i limiti imposti dalla paura per costruire un mondo dove le diversità siano rispettate e dove ogni persona possa sentirsi a casa, ovunque si trovi.
Le celebrazioni per il 18 dicembre sono parte fondante dell’identità della comunità Pisacane. Sono state nel corso degli anni un’occasione ricchissima di conoscenza e crescita reciproca per le varie componenti della comunità: famiglie, insegnanti, bambine e bambini e associazioni che collaborano con la scuola (Asinitas, Cemea, Mus.e,). Le prime edizioni sono nate dalla forte esigenza di rispondere concretamente alla diffidenza che si respirava attorno alla scuola: il quartiere guardava con sospetto a quel laboratorio di incontro e convivenza tra lingue e nazionalità differenti che era la Pisacane di quegli anni, popolata da bambine e bambini provenienti da 19 paesi differenti, ma abbandonata dagli abitanti storici di Tor Pignattara. La risposta delle insegnanti e delle famiglie è stata quindi quella di aprire la scuola e invitare il territorio a conoscerla in tutta la sua ricchezza, espressa attraverso la creatività delle classi. Anche per facilitare questo processo, le prime edizioni si sono tenute nell’atrio della scuola, all’epoca le classi erano poche, solo 9, ed era possibile montare un palco sotto il busto di Pisacane e accogliere le famiglie nello spazio dell’ingresso. Negli ultimi anni, con le classi aumentate a 34, lo spazio dell’ingresso non è più sufficiente, il palco si è spostato in palestra e le attività occupano tutto il piano terra.
Le celebrazioni ogni anno si annunciano al quartiere attraverso quattro grandi striscioni in italiano, arabo, cinese e bengalese che convocano e invitano la cittadinanza a partecipare all’evento. La mattina in cui gli striscioni si espongono si respira un clima di attesa e partecipazione, una sorta di avvento che annuncia l’arrivo del 18 dicembre: alcuni genitori salgono al terrazzo del primo piano per legare gli striscioni, altri si fermano sul marciapiede per dare indicazioni e scattare le foto che subito dopo fanno il giro delle chat della scuola: ecco, ci siamo, tra poco è il 18 dicembre!
Ma non per tutte le persone l’esposizione degli striscioni plurilingue è un motivo di gioia e vanto, anzi a ricordarci che quello che si fa a Pisacane è necessario, c’è stato lo sgradevole episodio di qualche anno fa, quando lo striscione in arabo, evidentemente indigesto a qualcuno, è stato incendiato. Lungi dall’abbattere gli animi di chi ogni anno, a titolo totalmente volontario e gratuito, organizza le attività, questo episodio è servito a capire quanto le celebrazioni del 18 dicembre siano indispensabili.
Nel 2019 si è colta l’occasione per installare all’ingresso del plesso Pisacane e degli altri plessi dell’IC Salacone una pietra d’inciampo per il ragazzino del Mali, del quale non si conosce il nome, morto nel naufragio del 18 aprile 2015 con una pagella cucita nei vestiti. Nemmeno durante la pandemia il percorso si è fermato, non potendo organizzare la consueta festa, per dare un segno tangibile dell’importanza della solidarietà e dell’accoglienza, si è pensato di illuminare la facciata della scuola con le proiezioni delle opere della serie ’Children of The Sea’ realizzate dall’artista Sibomana e le classi hanno realizzato un podcast per Radio Pisacane.
Ogni anno, le attività sono state un’opportunità per sottolineare l’urgenza di riformare il diritto di cittadinanza, per continuare a lottare contro le morti nel Mediterraneo e ai confini dell’Europa, tragedie che si ripetono quotidianamente. Ma anche per guardare al futuro e lavorare insieme, passo dopo passo, per costruire un mondo che rispetti i diritti e le aspettative dei bambini e delle bambine: un mondo solidale, accogliente, partecipato e pieno di speranza.
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