Sassari: da Futuro Prossimo a Indicativo Presente grazie alla comunità educante
di Save the Children Italia Onlus
“L’ottimismo è speranza. Non è assenza di sofferenza. Non è essere sempre felici e soddisfatti. È la convinzione che sebbene si possa sbagliare o si possa avere un’esperienza dolorosa, si può agire per cambiare le cose.” M. Seligman
Futuro prossimo è per noi ottimismo e speranza. Abbiamo iniziato diversi anni fa a lavorare nei quartieri periferici della città di Sassari, quartieri spesso “difficili” dal punto di vista economico e sociale, perché nati da pianificazioni urbane che non hanno tenuto conto dei risvolti sociali e culturali, non avendo avuto come priorità il benessere della persona; quartieri tuttavia con un potenziale di crescita e sviluppo inimmaginabili: pieni di bambine, bambini e giovani, luoghi dove, nonostante le difficoltà, esiste una fitta rete di relazioni di prossimità.
Parlare di lavoro è riduttivo quando trascorri buona parte della tua giornata in un luogo, vivendo da soggetto attivo dentro la comunità e sei consapevole di essere un filo che si intreccia nel tessuto sociale annodando relazioni e rafforzando le maglie talvolta fragili della comunità stessa. Non è solo lavoro, è una parte della tua vita che hai scelto di condividere con i tanti giovani (e le loro famiglie) che vedono in te un punto di riferimento, un riferimento positivo di speranza per un futuro (speriamo il più prossimo possibile) migliore.
Futuro Prossimo è un progetto concreto fatto di azioni tangibili (sostegno allo studio, laboratori, attività sportive, supporto genitoriale e molto di più) ma la sua forza sta nell’immaterialità, nei legami e nelle relazioni in grado di generare, nel trasmettere consapevolezza e fiducia, negli insegnamenti trasmessi con l’esempio, la generosità, i modi garbati, l’autoironia, la forza creativa. Il modo migliore per convincere i ragazzi che un’altra vita è possibile è far loro vedere che esiste e che può essere alla portata se dirigono e utilizzano le proprie potenzialità verso la meta scelta. A questo scopo è necessario aiutare i giovani a immaginare il loro futuro, a porsi obiettivi significativi, con traguardi anche ambiziosi per i quali abbia un senso impegnarsi, pur con sacrificio.
Purtroppo molti interventi educativi, per quanto validi e generosi, falliscono perché non originati dall’ascolto dei giovani ma generati da bisogni indotti e non reali. Talvolta il fallimento è dovuto a un approccio che, per quanto articolato, non tiene conto della molteplicità e dell’esigenza di un coinvolgimento globale del contesto di riferimento.
Futuro prossimo a Sassari si sviluppa in un momento favorevole in cui, grazie all’esperienza del Punto Luce, le relazioni e le collaborazioni, finalizzate a una presa in carico globale dei minori, tra l’Amministrazione, le Istituzioni scolastiche, il privato sociale, i cittadini, il mercato, sono già attive e consolidate.
Si tratta ora di mettere a punto un modello di comunità educante che, valorizzando le singole peculiarità e competenze e facendo leva sul riconoscimento reciproco e paritario di ciascuna specificità, metta in campo un modello di democrazia reale orientato alla ricerca del benessere dei giovani attraverso la valorizzazione e il potenziamento delle risorse individuali di ciascuno, la ricerca di significato che dà valore e senso alle azioni, l’individuazione di obiettivi sfidanti e la capacità di perseguirli anche in presenza di difficoltà.
Aver sperimentato in passato il potenziale di un siffatto lavoro di rete ci ha dato la consapevolezza di aver intrapreso la strada giusta. Futuro Prossimo rappresenta un’opportunità irrinunciabile per sviluppare quella modalità operativa che a oggi ha dato risultati inaspettati, non solo per quanto riguarda gli aspetti educativi e l’approccio coi giovani, ma come metodo di lavoro, come intreccio di capacità e possibilità diverse, per le autonomie e i limiti intrinseci a ciascun segmento della comunità, limiti che vengono compensati con le autonomie degli altri segmenti. Si sta rafforzando quel lavoro di squadra, quel sentimento di fiducia che consente di chiedere aiuto quando c’è bisogno, che fa riconoscere e apprezzare le competenze altrui, che porta a una maggiore responsabilizzazione dell’individuo e al contempo aiuta a superare il vissuto d’impotenza che spesso affligge chi opera nel sociale.
Purtroppo una delle caratteristiche dei progetti è la realizzazione in uno spazio definito di tempo, tuttavia il risultato più importante, i cui esiti avrebbero un impatto a lungo termine, potrebbe essere proprio quello di consolidare una metodologia di lavoro e d’intervento che orienti le politiche pubbliche sempre più concretamente verso un approccio multifattoriale e intersettoriale.
L’obiettivo condiviso della nostra comunità educante? Lavorare con determinazione perché Futuro prossimo diventi Indicativo presente. È un impegno che abbiamo preso nei confronti dei nostri giovani!
Contributo di Maria Pina Casula, presidente del Comitato Regionale UISP Sardegna e portavoce della rete Crescere al Sud.
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