Stanchi dei soliti sport? Parte terza

“Stanchi dei soliti sport?” chiude il suo ciclo di incontri a Scorcetoli di Filattiera, in Lunigiana, alla presenza di molte autorità e con un vero e proprio torneo tra i ragazzi, guidati dai responsabili della FIB Toscana (Federazione italiana bocce).

L’origine delle bocce

Gioco o sport? Da millenni, il lancio delle bocce ha sedotto culture svariate, un’attività antica, che nasce come pratica ludica, ma che suscita competitività e adrenalina tanto da divenire ben presto uno sport riconosciuto, peculiare la sua democrazia: dall’analfabeta al letterato, dal possidente al diseredato, ogni fascia sociale ne partecipava. Non è un caso se Ippocrate lo incensava come rimedio salutistico all’interno dei suoi trattati medici. Nelle bocce si affrontano momenti diversi e si coopera con il compagno, si decide quando accostare, guadagnando millimetri e quando bocciare, costruendo parabole precise.

Uno sport sociale

Il gioco delle bocce è paragonabile alla ginnastica dolce, consente di tenere in allenamento i muscoli, favorisce la circolazione, aumenta l’equilibrio e migliora l’elasticità delle ossa. Rappresenta, tutt’oggi, un ottimo rimedio contro la solitudine, perché è sufficiente anche solo avvicinarsi a un campo per conoscere altre persone. Da lì a iniziare a fare qualche partita il passo è breve e se si parte dai campetti aperti a tutti non serve nemmeno troppa esperienza. Questa occasione, preziosa per i numerosi ragazzi che hanno partecipato, è stato un momento di scambio intergenerazionale, trasmissione di regole e di conoscenze. Un’occasione per rallentare, osservando i tempi dilatati, scanditi dal rotolare regolare di una boccia su un campo sabbioso.