“Verso la Fondazione di Comunità”, rafforzare la comunità educante per contrastare la povertà educativa

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Il progetto “Verso la Fondazione di Comunità”, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, mira alla formazione degli operatori sociali e alla sensibilizzazione dei cittadini attraverso attività continue sul territorio e nelle scuole partner, raccogliendo le istanze degli enti, degli ETS e delle famiglie per costruire, condividendo strumenti e metodologia, un terreno comune, stabile e duraturo, di cui appunto la Fondazione si farà garante.

Nel territorio della Locride, il progetto intende educare alla comunità per rafforzare la Comunità Educante, in modo da stabilizzarla attraverso una vision e strumenti comuni, nonché la costituzione di una Fondazione di Comunità, al termine del progetto stesso.

Il progetto ha preso il via a marzo del 2023, con una serie di incontri preparatori all’avvio del progetto stesso.

Il 27 maggio, il partner Associazione “I Care” realizza una iniziativa di coprogettazione premiando, da un lato iniziative in campo scolastico meritevoli sotto il profilo dell’inclusione, dall’altro lanciando il tema progettuale a noi caro della “povertà educativa”, quale snodo nevralgico attorno al quale la Comunità deve riunirsi, con le forze della Chiesa locale, del volontariato, della scuola. In questo periodo si svolgono numerose riunioni bilaterali col partner CISME per definire gli aspetti formativi che dovrà curare, come previsto dal progetto.

Tra giugno e luglio si svolgono altre tre attività:

  • il partner PGS Locride avvia i primi incontri ludico ricreativi, rapportandosi con le scuole partner
  • vengono realizzati e spesi i primi voucher previsti dal progetto da donare a famiglie in condizioni di bisogno socioeconomico
  • vengono realizzati i sopraluoghi presso il Centro Salesiano per la realizzazione delle stanze e delle ristrutturazioni previste dal progetto
  • il partner Auser “Noi ci siamo” inizia gli incontri di coprogettazione e palestra di cittadinanza a Bovalino. Auser coinvolge sia la cooperativa “Globo”, partner del progetto, sia il Centro “don Pino Puglisi”: in questo modo si favoriscono incontri tra anziani e ragazzi.

A settembre si incontra tutto il partenariato per programmare le attività e vengono contrattualizzati alcuni operatori strategici, come l’educatrice per il supporto alla genitorialità (Family Care: viene avviato lo Sportello di Ascolto per genitori/figli). L’avvio di una interlocuzione più stretta con il Comune di Locri e l’Ambito Territoriale per intervenire sul disagio e sulle fragilità delle famiglie, ha portato alle seguenti proposte:

  • attivazione di un Centro itinerante di contrasto alla povertà educativa, da attuarsi attraverso lo sforzo congiunto di tutta la comunità, compresi enti ed organizzazioni esterne al partenariato “istituzionale” del progetto. Attualmente la Cabina di Regia del progetto si sta occupando di raccogliere le disponibilità e le adesioni all’iniziativa chiedendo contestualmente la tipologia concreta di aiuto che l’ente che intende partecipare vuole e può offrire.
  • sviluppo in più punti della locride ove è presente almeno una organizzazione partner, di un Emporio Solidale, dove si raccolgono e si donano vestiti e altri oggetti utili (culle, giocattoli, ecc). Lo scopo finale è innescare una sorte di Circuito di Economia Solidale dove chi riceve successivamente dona a sua volta attraverso ciò che sa fare. Tuttavia le molte problematicità rendono l’idea un vero e proprio “progetto nel progetto”, da attuare per piccoli passi.

Il 10 ottobre si svolge un corteo organizzato da numerose associazioni, alcune di rilievo regionale, contro un progetto di costruzione su una collina della Locride, nel comune di Antonimina, di un parco eolico. Poiché il progetto non ha coinvolto ne i cittadini, ne i sindaci del territorio e considerato il contesto naturalistico (siamo alle porte del parco dell’Aspromonte), il neocostituito Comitato “No Pale Eoliche” intende rigettare il progetto. Il partenariato viene invitato ad esprimersi e decide di appoggiare e partecipare al corteo.

Il 14 ottobre, invece, si svolge la prima, importante riunione del Comitato promotore della Fondazione di Comunità, dopo aver scelto alcuni nomi di cittadini che si sono distinti sul territorio, ritenuti adatti ad essere cooptati nel percorso per promuoverlo. Ai cittadini prescelti viene inviato un apposito invito ad entrare nel Comitato (allegato). Tra questi c’è il Presidente del Movimento del Volontariato Italiano (MoVI) Gianluca Cantisani, il quale propone al partenariato di “generare” una “Rete MoVi” nella Locride, dove manca, attraverso la creazione di un’apposita associazione di secondo livello.

La partenza del Comitato Promotore ha invitato il partenariato una riflessione in merito all’opportunità di coinvolgere maggiormente la Diocesi di Locri-Gerace, sia perché si ritiene che essa sia una forza motrice di primaria importanza per la comunità della Locride, sia perché numerose persone e associazioni condividono lo stesso spazio ideologico-valoriale diocesano, costituendone l”Ecclesia” in senso laico. Ad ottobre si è cercato di organizzare un primo incontro col Vescovo, con la partecipazione del prof. Johnny Dotti, che ispira il progetto attraverso le sue idee sulla generatività, nonché partecipa come esperto di reti; l’incontro verrà riproposto quest’anno. Nel frattempo, però, è nato un dialogo con l’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro e con l’Ufficio per la Pastorale Familiare su alcuni temi e iniziative del progetto.

Come previsto dal progetto, l’Associazione “Distretto Solidale” affronta il tema della partecipazione cercando di offrire strumenti operativi e formativi su come applicare la partecipazione civica usando meglio quanto ci mette a disposizione la legislazione, realizzando il documento “Compendio di Partecipazione” (allegato). Vengono analizzati e confrontati diversi strumenti inseriti in diversi regolamenti e statuti comunali italiani innovativi e “virtuosi”; inoltre viene “scoperto” che anche il la città Metropolitana di Reggio Calabria si era dotata di un poco pubblicizzato nonché poco utilizzato REGOLAMENTO DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA, di cui si è approfittato per pubblicizzare alcuni significativi estratti. L’idea del compendio è di dimostrare che si può partire da piccoli contesti quali il quartiere, le scuole e ovviamente i piccoli Comuni, per “applicare la democrazia”, dargli sostanza partecipando e influenzando le decisioni politiche, grazie a strumenti quali i Consigli Civici, le Consulte, i Consigli Comunali aperti, le Istruttorie pubbliche, i bilanci partecipativi, oppure votazioni tramite app o piattaforme digitali, ecc.

A dicembre viene realizzato una bozza di statuto per la creazione dell’associazione “Verso la Fondazione di Comunità”, che avrà il compito, appunto, di raccogliere le forze e le risorse, anche al di fuori del partenariato di progetto, per la realizzazione della Fondazione. Avviene un interscambio tra il partenariato e la Rete MoVI di Reggio Calabria, la quale, su indicazione della presidenza nazionale, cerca di supportarci nella creazione, a nostra volta, di una Rete MoVi nella Locride. Dopo aver raggiunto un accordo di massima con alcune organizzazioni, si attendono le risposte formali di minimo sette organizzazioni per la costituzione formale della rete, come previsto dal MoVI. Inizia la realizzazione, tuttora in corso, benché quasi terminata, di una serie di strumenti di comunicazione a disposizione del progetto: newsletter e giornalino.

A gennaio attraverso il lavoro dei Tavoli Tecnici ristretti ad alcuni componenti del partenariato, sono stati realizzati due strumenti messi a disposizione della comunità per la raccolta di dati e per la realizzazione degli interventi:

  • Il Progetto Individualizzato Semplificato si basa sui modelli utilizzati dagli assistenti sociali per la costruzione di piani di intervento su scala individuale o familiare per l’intervento su aspetti di fragilità socioeconomica. Lo scopo è conformare il metodo sottostante al piano di intervento, ovvero l’integrazione di interventi culturali, ludici, economici alle esigenze di socializzazione, di inclusione e di intervento soft su alcuni aspetti della povertà educativa. Ciò può funzionare grazie alla partecipazione di tutta la Comunità Educante, o almeno di un partenariato allargato, perché in essa si possono più facilmente configurare interventi che mobilitano diversi aspetti della vita sociale familiare, rispetto al classico intervento dei Servizi Sociali comunali: si va dalla parrocchia, alla ludoteca, alla scuola, al supporto educativo, ecc. Allo stato attuale, diversi partner stanno utilizzando il format per redigere piani di intervento su minori, migranti o adulti.
  • Il Questionario di Ascolto, invece, è uno strumento di rilevazione utile alla coprogettazione di servizi sulla base delle esigenze della comunità riscontrate ed è stato distribuito ai partner per la somministrazione alle famiglie partecipanti agli incontri o eventi da essi organizzati.

MARCIA DELLA PACE. All’interno della Comunità nasce l’esigenza di esprimere con forza il proprio richiamo alla pace come pilastro irrinunciabile di civiltà e cultura per la convivenza umana, in antitesi con i troppi focolai di guerra in corso nel mondo: una vera e propria “Terza Guerra Mondiale a pezzi“, secondo le parole del Pontefice. L’Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro ha organizzato una marcia della pace svoltasi il 20 gennaio alla quale, senza indugio, il partenariato aveva deciso di partecipare con proprie bandiere ed esponenti. Il volantino relativo all’adesione, molto semplice e composto dalla bandiera della pace con la frase “non smetteremo mai di crederci”, viene fatto girare per la prima volta con il logo della Fondazione di Comunità (nonché del progetto). Ci è sembrato il modo migliore di presentare la sua “mission educativa pubblica“, nel senso che preferiamo, ovvero quello che coniuga cultura, impegno civico e politica.

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