Crescere con il gioco: le regole e le tenerezze ludiche

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Gioco e Regole: l’iniziativa

Il gioco, le regole, le relazioni, gli apprendimenti e la crescita: queste le cinque coordinate al centro dei due incontri che si sono tenuti a metà novembre a Potenza condotti da Antonio Di Pietro, pedagogista ludico. L’abbiamo intervistato e ci ha raccontato le due esperienze con molto entusiasmo: un incontro solo con genitori  e un’attività genitori-figli; sono stati due appuntamenti che hanno visto molta partecipazione da parte delle famiglie della zona: oltre 30 persone ad ogni incontro.

“Crescere con il gioco”: l’incontro con i genitori

Il Prof.Di Pietro è un pedagogista che affronta varie tematiche declinandole alla ludicità, ovvero a quel privilegiato modo che hanno i bambini per crescere ed apprendere. L’incontro del mattino che si è tenuto nell’ aula Magna dell’istituto comprensivo Don Milani di Potenza, ha visto protagonisti i genitori e ha affrontato il tema delle regole con vignette, video e varie suggestioni per confrontarsi sull’etero-regolazione, ovvero quando è il genitore a dire no, e di auto-regolazione, ovvero sulle condizioni che favoriscono il bambino a contenersi di situazione in situazione. “Alle regole va dato un significato positivo” afferma il dott. Di Pietro. “Durante questo incontro è emerso che se i bambini trascorrono molto tempo libero a giocare, poiché il gioco è tale solamente se ha delle regole, allora possiamo dire: ‘ai bambini piacciono le regole'”.

“Tenerezze ludiche”: incontro genitori-figli

Nel pomeriggio, il Prof. Di Pietro ha incontrato anche i bambini durante un classico pomeriggio in un centro bambini e famiglie. Il pomeriggio è iniziato con un rituale: l’accoglienza con the, tisane e biscotti, poi gioco spontaneo e condotto. Lui era l’ospite del pomeriggio. Dopo una presentazione di come si sarebbe svolta l’attività, in un primo momento si è soffermato con i genitori ad osservare quello che facevano i loro bambini, facendo notare alcuni modi per scoprire e conoscere il mondo; poi c’è stato un momento di riflessione sul tema della crescita.

A questa prima parte più teorica hanno fatto seguito due momenti ludici.

La stanza della sabbia era il primo: un gioco che si svolge in piccoli gruppi con oggetti impertinenti recuperati al mercatino dell’usato. I genitori sono stati portati ad osservare cosa accade quando i loro bambini incontrano cose diverse come la sabbia e un  oggetto quotidiano: i piccoli erano attratti e concentrati e i genitori erano molto contenti di vedere i loro bambini a proprio agio.

“Ogni micro-azione del bambino porta con sé dei pensieri e delle emozioni. Ho fatto in modo tale che i genitori si godessero quello che stava succedendo senza intervenire” – afferma Di Pietro.

Il secondo gioco, invece, vedeva l’interazione dei genitori con i propri figli. “Abbiamo condiviso ‘tenerezze ludiche'”- continua Di Pietro – “cioè giochi popolari ‘a tu per tu’ , sulle gambe, con le mani, cantati, ritmati, in rima. I genitori hanno apprezzato il fatto che questi giochi si fanno con niente, veicolano affettività, offrono occasioni per giocare con le parole e si basano sull’ascolto reciproco fra adulto e bambino.”

“Per me è stata un’esperienza arricchente” – afferma il Prof. – “Sia perché ho incontrato genitori attenti e partecipativi, sia perché il centro in cui ho lavorato era di alta qualità. Una bella immagine di Potenza, della Basilicata e del Sud!”

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