Incontro formativo ICF Elaborazione del progetto individuale di inclusione – esercitazioni pratiche

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Siracusa, 5 ottobre 2024

L’incontro, in continuità con la giornata formativa del 7 settembre, inizia con la presentazione al gruppo, da parte della dott.ssa Cassia, psicologa dell’equipe di facilitatori, della scheda di osservazione elaborata dall’equipe, scheda da integrare con il Progetto individuale di inclusione dei destinatari. La scheda di osservazione contiene una parte descrittiva in cui vengono raccolte informazioni dai diversi sistemi di riferimento del minore.

Il sistema familiare (con particolare attenzione: a. alla storia clinica e ai vissuti familiari relativi a questa storia; b.  alla qualità della vita con particolare attenzione a barriere e facilitatori in ambito familiare).

L’area degli interventi in atto di tipo riabilitativo ed educativo in convenzione con il pubblico e gli eventuali interventi di tipo privato in ambito educativo o ricreativo.

L’area relativa al sistema scolastico con attenzione sia al rapporto con il gruppo classe e i docenti di classe, che agli interventi specifici di sostegno e asacom, mettendo in risalto barriere specifiche e facilitatori.

Infine, viene presa in considerazione l’area della rete più ampia (eventuali ambiti sociali frequentati di tipo sportivo o associativo, ecc.).

Nella discussione che è seguita a tale presentazione si è osservato che è necessario aggiungere, per ognuna delle aree contemplate dal progetto individuale di inclusione, una serie di indicatori specifici tratti dal manuale ICF con i relativi qualificatori.

Questi due strumenti, la Scheda di osservazione e il Progetto individuale di inclusione, in aggiunta al primo strumento sintetico utilizzato che è la Carta di identità del destinatario, rappresentano la cassetta degli attrezzi a disposizione dell’equipe dei facilitatori.

Nella seconda parte della giornata formativa gli strumenti elaborati sono stati messi alla prova prendendo in considerazione un destinatario del progetto per il quale sono già disponibili una serie di informazioni.

Il confronto che si è sviluppato è stato molto ricco e stimolante ed ha consentito al gruppo di constatare l’importanza di mantenere un approccio rispettoso della complessità di ogni singolo caso preso in considerazione e, in modo conseguente, di utilizzare gli strumenti sempre in modo elastico ed adattandoli alle specificità di ogni destinatario.

Il caso specifico di cui si è trattato ha anche messo in risalto un aspetto cruciale che può essere preso come spunto in altri casi: l’importanza del modo in cui viene formulata nei diversi ambiti la “rappresentazione” del ragazzo compresa la rappresentazione di se stesso. Nel caso preso in considerazione, ad esempio, si è sottolineata la problematicità della rappresentazione formulata dal genitore, che orienta anche la rappresentazione che il ragazzo ha di se stesso, rimarcando la condizione di disabilità e non facilitando strategie maggiormente inclusive che invece potrebbero essere implementate.

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