Un tempo di cura, confronto e sostegno: al Polo dell’Infanzia Merlino l’iniziativa “Al nido con la Doula”

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Un tempo di cura e benessere che pone al centro la relazione tra genitori e bambini; un luogo di socializzazione tra famiglie nel quale avere l’opportunità di conoscersi, raccontarsi, confrontarsi e condividere esperienze; un “nido” accogliente dove poter stare con il proprio figlio o figlia, ricevendo supporto e ascolto durante i mesi successivi il parto. Tutto questo è “Al nido con la Doula”, iniziativa attivata presso il Polo dell’Infanzia Merlino di Medesano nel contesto di Essere all’altezza, progetto selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa minori­le.

Incontri, a cadenza settimanale, da novembre scorso e fino a fine maggio 2024, tenuti dalla Doula, ovvero una figura professionale specializzata nell’offrire sostegno concreto ed emotivo alla donna e alla famiglia prima e dopo la nascita del bambino.

A raccontare questa esperienza è Francesca Barigazzi, educatrice del nido e Doula professionista, che si è occupata di gestire gli appuntamenti e supportare le famiglie.

Cosa significa portare una iniziativa come questa all’interno del progetto Essere all’altezza?

“Significa aver accolto il bisogno, molto spesso inespresso, di socializzazione e condivisione del vissuto materno. Significa far luce, in un momento in cui spesso i riflettori si spengono, sulla donna che diventa madre e assume un ruolo nuovo, di cura e accudimento del proprio bambino o bambina e, per questo motivo, ha necessità di essere sostenuta dal tessuto familiare e sociale”. 

In quali contesti è stata sviluppata l’iniziativa?

“Il contesto è quello protetto e sicuro del ‘nido’, il luogo che più di tutti accoglie bimbi piccolissimi ai primi approcci con la comunità. Far entrare le mamme e i papà al nido, in un momento diverso da quello dell’ambientamento, vuol dire gettare le basi per una relazione significativa e di fiducia tra la famiglia e il contesto educativo. La comunità educante si allarga e fa spazio ai bisogni di adulti e bambini, diventa un nido per tutti e di tutti, accoglie e accudisce e nel confronto trova nuovi stimoli per rafforzarsi e crescere”.

Quanto è importante un supporto come quello fornito da una Doula?

“La Doula è una figura professionale, non sanitaria; una “custode” della relazione tra la mamma e il bambino, valorizza e fa emergere le competenze genitoriali e supporta l’organizzazione familiare affinché si faccia rete attorno alla madre. È una facilitatrice all’interno dei gruppi di genitori e promuove il piacere nel prendersi cura del proprio bambino.  Il supporto di una Doula è fondamentale in un momento della propria vita in cui spesso i genitori si trovano soli con mille dubbi e domande, accompagna le famiglie e le informa circa i servizi presenti sul territorio, le affianca e sostiene nelle scelte ma, soprattutto, tesse e nutre relazioni. Il termine Doula proviene dal greco e significa “donna che si prende cura della madre”; è una figura antica ma molto attuale perché va a porsi in quello spazio vuoto causato dalla mancanza di presenza familiare nella nostra società”.

Come si sono sviluppati gli incontri?

“In un clima accogliente e sereno, utilizzando il ‘cerchio’ come strumento per facilitare la comunicazione e la conoscenza reciproca. Il tempo e la continuità sono stati elementi preziosi perché hanno permesso alle mamme di esprimersi raccontando la propria esperienza di gravidanza e parto. Aver condiviso fin dall’inizio le emozioni di questi momenti ha predisposto le partecipanti a un atteggiamento naturalmente empatico.  I temi trattati durante gli incontri hanno riguardato la sfera emotiva della mamma e del papà, l’organizzazione familiare e la crescita del bambino”.

E la risposta delle famiglie?

“È stata positiva, in modo particolare perché questo progetto prevedeva una continuità che ha dato modo alle mamme di conoscersi piano piano e di instaurare un rapporto di fiducia reciproca. A qualche incontro hanno partecipato anche i papà ed è stato emozionante sentire il loro punto di vista nel raccontare la nascita del proprio bambino”.

Cosa hai potuto riscontrare?

“In alcune mamme un cambiamento. Uscire dall’isolamento e creare una rete di sostegno reciproco ha influito positivamente sulla consapevolezza del proprio ruolo di genitore. Ci sono ancora molti pregiudizi che riguardano le madri e che le vogliono sempre efficienti e mai stanche. È stato prezioso invece concedersi un tempo lento e uno spazio morbido, la possibilità di raccontarsi come genitore ma anche come donna, esprimere dubbi e capire, nel confronto, che appartengono anche agli altri”.

RACCONTI ED ESPERIENZE

Sono state proprio alcune mamme a voler lasciare la propria testimonianza, per raccontare quanto questa esperienza sia stata importante e cosa ha lasciato in loro, nei bambini e nelle bambine.

“Un prezioso momento per creare occasioni di condivisione con altre mamme sull’andamento della crescita del bambino. Nel mio caso utile a capire aspetti del carattere di Davide che, a quanto pare, dimostra una forte propensione alla vita in comunione e alle esperienze con altri bimbi”, racconta Francesca mamma di Davide

“Un’esperienza bellissima, la possibilità di confrontarmi con altre mamme e avere la Doula come riferimento per fare domande, chiedere consigli oppure raccontare i problemi e aver modo anche di sfogarsi. Per mia figlia era un appuntamento immancabile. Peccato che il percorso sia finito mi sarebbe piaciuto continuare”, sottolinea Maria, mamma di Marilou.

“Gli incontri hanno dato la possibilità di condividere emozioni personali e bisogni, ma anche di ricevere consigli sulla gestione della vita quotidiana con la bambina. In un momento di incertezza, parlare con altre mamme mi ha fatto capire che i ‘miei problemi’ non sono diversi da quelli delle altre e quindi ha permesso di metterli sul giusto piano”, spiega Chiara, mamma di Giulia.

“Mi pento di non aver scoperto questi incontri fin dall’inizio, purtroppo siamo venuti poche volte ma sono bastate per scoprire una versione diversa di mio figlio. Abbiamo socializzato per la prima volta con persone come noi, lui con i bimbi ed io con le altre mamme, e ci siamo divertiti. Non avendo avuto una bella esperienza per tutto il periodo delle scuole, non ho mai partecipato a incontri nemmeno da adulta e ho sempre provato una sensazione di  disagio nell’esprimere ciò che sentivo. In questo caso, invece, mi sono sentita a mio agio e uguale a tutte le mamme presenti. È stato bellissimo. Per Jad ogni incontro era una scoperta, ha iniziato ad imparare ad interagire ed a rispettare gli altri bimbi”, conclude Anna, mamma di Jad.

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