I quaderni di lavoro del progetto “E se diventi farfalla”
di Zaffiria
Il 27 giugno 2018, nella sala di Giunta del Palazzo Comunale di Bari, si svolgeva la conferenza stampa di avvio del progetto E se diventi farfalla, che ha coinvolto 20 partner tra cooperative sociali, Associazioni culturali, Proloco, un piccolo museo, Istituti Comprensivi e due Università, sparsi in 9 Regioni d’Italia da Nord a Sud isole comprese (Sicilia, Basilicata, Puglia, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia).
A distanza di quasi sei anni, questi quaderni vedono la luce nel giugno 2023: il progetto E se diventi farfalla è arrivato alle sue battute finali e oggi siamo qui a condividere la scrittura di questi quaderni che da una parte sono traccia di quanto è stato fatto e sperimentato, dei successi ottenuti e degli errori commessi, delle difficoltà e delle potenzialità scoperte, delle cose che abbiamo imparato e di quelle che abbiamo messo in discussione; dall’altra parte, queste pagine vogliono essere fonte di ispirazione e strumento di apprendimento per chi vorrà provare a portare nella sua professionalità, nei contesti organizzativi e nei territori in cui vive e lavora, un metodo che prende come strumenti del mestiere la creatività e l’arte, la bellezza e la meraviglia.
Questo breve spezzone tratto dall’Introduzione ci guida alla scoperta dei Quaderni di lavoro Arte e bellezza contro le povertà educative, che vogliono raccontare il percorso complesso e bellissimo del progetto E se diventi farfalla. Il progetto si è dato obiettivi molto ambiziosi: sperimentare l’uso dell’arte e della creatività per ridurre le povertà educative; aumentare l’accessibilità alle offerte culturali-educative
valorizzando ludoteche, centri per bambini e scuole aprendoli al territorio; rinforzare la qualità formativa ed educativa di scuole dell’infanzia e nidi trasformandole da scuole “ghetto” a scuole innovatrici per approcci e metodologie; sperimentare strategie operative che trasformino i beneficiari in protagonisti grazie a processi di co-progettazione e cogestione centrati sulla creatività; riqualificare spazi urbani accelerandone la riappropriazione da parte dei cittadini; formare operatori nel mondo sociale, culturale e educativo per rispondere ai fabbisogni emergenti per la continuità del progetto; potenziare le strutture della rete sui vari territori; agganciare opportunità europee, spesso difficili in situazioni di povertà educativa.
Nei Quaderni proviamo a raccontare la nostra esperienza, attraverso alcune chiavi di lettura che ci guidano nella complessità del progetto.
Puoi per visualizzare qui il pdf completo della pubblicazione!
Il primo quaderno, a cura di Ilaria Rodella di Cospe e Mantova Playground, si intitola A regola d’arte: luoghi, strategie, azioni per ridurre le povertà educative grazie all’arte. Contiene 7 interviste che Ilaria Rodella ha rivolto ad alcune delle persone che nei vari territori hanno lavorato al progetto. In particolare, troverete testimonianze vive delle esperienze artistiche sperimentate e di come queste abbiano fornito strumenti e metodi di lavoro per lo sviluppo del processo creativo anche a chi non si era mai confrontato prima con l’arte. Le parole raccolte mostrano anche come questa esperienza progettuale, in cui abbiamo provato a trasformare il gesto artistico in un abbraccio alle comunità, abbia in fondo cambiato le persone, dagli artisti agli insegnanti, fino ad arrivare, ovviamente, ai bambini e alle famiglie.
Il secondo quaderno, a cura di Andrea Mori della Cooperativa Sociale Progetto Città di Bari, si intitola Rigenerazione urbana e micro interventi possibili.
Qui troviamo raccontate soprattutto le implicazioni politiche istituzionali di un progetto che spessissimo si è dispiegato en plein air, negli spazi urbani. Sono quindi presentati i resoconti del lavoro di alcuni dei partner del progetto rispetto a come hanno sperimentato l’uso dei beni collettivi e del paesaggio, quello conosciuto e valorizzato, quello dimenticato e per questo motivo spesso carico di inattese possibilità. Quali aperture e quali limiti sono stati incontrati nella trasformazione e nella re-intepretazione degli spazi collettivi? Come hanno risposto le comunità alle nostre sollecitazioni?
Il terzo quaderno, curato a più mani da Katherine Macedo e Beatrice Falcini (Cospe Firenze), Valeria Emina Vitelli (Binaria – Torino), Maura Tripi (La Piccola Officina – Palermo) si intitola Se non hai libri, raccontami una storia: mille Sherazade per ridurre le povertà educative. In questo quaderno si raccontano più nel dettaglio gli aspetti multiculturali e la loro iscrizione nel progetto come elementi di forza per ridurre le povertà educative.
Il quarto, a cura di Alessandra Falconi (Cooperativa Sociale Zaffiria – Rimini), con il titolo Linee guida per le ludoteche contro le povertà educative, riflette sulla ludoteca come “luogo che ha chiuso ovunque” in Italia perché forse è mancata una nuova interpretazione di questo spazio inteso come luogo in cui giocare con i giochi in scatola. In questo resoconto vediamo come, grazie al progetto, a Rimini e a Torino, a Mazara e Trieste, a Mantova e Bari e Codognè (Treviso) si è riusciti a creare luoghi dedicati che hanno funzionato grazie ad atelier, a mostre e kit gioco realizzati ad hoc. Sino ad arrivare a PInAC (Rezzato, Brescia), dove una Pinacoteca è diventata “ludoteca” per utenze fragili.
Nel quinto quaderno presentiamo il contributo scientifico di Antonia Chiara Scardicchio (Università degli studi di Bari) la quale, all’interno del progetto E se diventi farfalla, ha portato avanti insieme a Diego di Masi (Università degli studi di Torino) una missione che fin dal principio sapevamo essere tanto ardua quanto assolutamente necessaria: trovare gli strumenti e le parole per restituire alla comunità scientifica e al finanziatore i risultati di questo progetto che, tenacemente, ha dato corpo alla visionaria idea di contrastare le povertà educative in cui vivono bambini e bambine in Italia attraverso l’arte, la meraviglia, la bellezza.
In appendice, troverete infine una sezione che raccoglie risorse utili all’approfondimento: pagine web, risorse digitali, video-documentazioni permetteranno di entrare nel vivo del progetto sul filo di parole e immagini, apprendere strumenti concreti, ascoltare racconti e lezioni.
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