Una rete che accoglie e cura. Le Linee di indirizzo di “Nicoletta”
di Artemisia
I dati del XV Rapporto Violenza di genere in Toscana ci raccontano con forza la necessità di proseguire con sempre maggior impegno nel lavoro di contrasto ad ogni forma di violenza: in Toscana nel 2022 le donne che si sono rivolte a un centro antiviolenza sono state 4.592, mentre a livello nazionale si contano 34.500 richieste arrivate ad uno dei 373 centri antiviolenza distribuiti su tutto il territorio.
Ad Artemisia, centro antiviolenza di riferimento per l’area metropolitana fiorentina, accreditato e iscritto nel Registro regionale dei centri antiviolenza, nel 2023 si sono rivolte 1.151 persone tra adulte/i e minorenni, con un incremento dell’11,5 per cento rispetto al 2022. Di queste richieste 898 sono donne che chiedono sostegno per la situazione di violenza in atto per sé e i propri figli/e quando presenti.
Nell’ottica di promuovere le reti locali, sviluppare sinergie tra enti istituzionali e il centro antiviolenza e aumentare la capacità di protezione delle donne e dei/lle minorenni nasce nel 2018 il programma antiviolenza “La Rete di Nicoletta” finanziato della Regione Toscana – Direzione Istruzione, Formazione, Ricerca e Lavoro – Settore Politiche di genere. Il programma ha preso avvio nell’area metropolitana fiorentina e vede come partner il Comune di Firenze, la Società della salute (SDS) Mugello, SDS Fiorentina Nord Ovest, la SDS Fiorentina Sud Est, la Città Metropolitana di Firenze e il centro antiviolenza Artemisia APS.
All’interno del programma sono state realizzate molte azioni in condivisione fra i partner proprio a sottolineare l’importanza di avere una comune visione d’intenti nel sostegno alle donne e ai/lle minorenni vittime di violenza di genere.
A partire dalle riflessioni condivise sui punti di forza e sulle criticità emerse nei 4 anni di lavoro precedenti e dalla volontà di rafforzare il confronto per approfondire e limitare i rischi di frammentazione e disomogeneità degli interventi che, spesso, costituiscono uno dei tanti ostacoli dei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, nell’annualità 2021 e 2022 sono state sviluppate le Linee di indirizzo per la presa in carico delle donne e dei minorenni vittime di violenza di genere, a cura di tutti i partner istituzionali e del centro antiviolenza. Nel confronto e nella stesura delle Linee di indirizzo è stato coinvolta anche la rete aziendale del Codice Rosa con cui è iniziato un lavoro di confronto maggiormente strutturato.
L’obiettivo è quello di migliorare la qualità degli interventi, la coerenza delle risposte, la metodologia di lavoro, promuovendo una alta specializzazione delle competenze, una rete di professionisti/e in grado di ascoltare, interrogarsi, progettare e formulare risposte congrue ed efficaci ai bisogni delle donne e dei/lle minorenni vittime. Trasversale a tutto il processo è stato il riconoscimento della violenza e quindi la rilevazione e la protezione sul piano fisico, relazionale, emotivo e giudiziario delle donne e dei/lle minorenni coinvolti/e.
Le Linee di indirizzo sono state realizzate con la collaborazione della D.ssa Marianna Giordano, attuale Presidente CISMAI, e successivamente sperimentate con la collaborazione dell’Istituto degli Innocenti che ha visto il coinvolgimento delle/gli assistenti sociali di tutta l’area vasta, delle operatrici del centro antiviolenza, degli operatori del codice rosa e anche delle donne protagoniste di storie di violenza.
Seguendo i modelli internazionali di riferimento, le Linee di indirizzo sono articolate secondo le Fasi del processo di intervento che, a partire dalla rilevazione e valutazione della prima richiesta d’aiuto, alla valutazione del rischio di recidiva, alle modalità di presa in carico nei percorsi di interruzione della violenza arrivano alla cura e alla riparazione, fase cruciale e necessaria nell’elaborazione dei danni causati dalle violenze e nel contrasto alla trasmissione intergenerazionale.
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