Un viaggio interplanetario a fumetti per accogliere e trasformare in risorse paure, disagio e isolamento

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In questo “particolare” anno scolastico, nonché nella sua prima annualità di vita, progetto DOORS ha sperimentato l’attività di Arteducazione di corridoio nelle scuole. All’insegna della metafora delle “porte aperte” che rappresentano le opportunità educative che vogliamo siano garantite a tutte/i, abbiamo immaginato la figura nuova e inedita dell’“educatore di corridoio”. Si tratta di un professionista in ambito socio-educativo che dentro la scuola ma fuori dal contesto formale delle aule, quindi nei corridoi, “accoglie” e si prende cura di quei ragazzi/e che per diversi motivi necessitano di una sponda sicura in una figura qualificata ma non istituzionale.

Nessuno è lasciato a se stesso e anche a chi non sta volentieri in classe viene offerta l’opportunità di apprendere e di sviluppare competenze fondamentali non cognitive come quelle affettivo-relazionali, la consapevolezza di sé, l’autostima e l’empatia, mediante un approccio peer to peer -da pari a pari e attraverso attività di animazione e aggregazione. Contaminare con metodi di apprendimento non formale e informale gli ambiti formali e istituzionali può, infatti, contribuire in modo sostanziale a contrastare l’abbandono scolastico e a rendere le nostre scuole sempre più aperte, inclusive e democratiche. 

Un viaggio interplanetario a fumetti e le città sostenibili è l’attività di arteducazione di corridoio a distanza che Stefano Minzi, in arte Sminz, ha proposto per CIES onlus ad alcune classi dell’I.C. Balabanoff e dell’I.C. Montessori di Roma , entrambi partner di DOORS.
Il percorso “esperienziale” prende le mosse dagli spunti di riflessione suggeriti da alcune insegnanti sul tema delle città sostenibili e dei pianeti del sistema solare e si fa carico delle difficoltà emerse dalla situazione attuale che, come è noto, hanno avuto un significativo impatto emotivo sulla vita dei minori. Attraverso un itinerario didattico di sei incontri tematici, paure, disagio e isolamento diventano risorse per dare spazio alla fantasia e arricchire la propria individualità tramite le potenzialità espressive del fumetto. L’analogia della condizione dell’astronauta con quella del cittadino costretto in casa, insieme ai materiali e ai suggerimenti di Sminz sono stati alla base della realizzazione di meravigliose storie a fumetti. I ragazzi e e le ragazze coinvolte, chiusi in casa nella fase del lockdown, sono diventati come atronauti chiusi nelle proprie navicelle spaziali.

“Siamo tutti viaggiatori anche chiusi nelle nostre case! Come?! Perchè?!
Ok, siamo partiti, anzi abbiamo capito che stiamo viaggiando nello spazio…
Siamo soli nell’universo? Altri pianeti sono abitati?”

Tutti i partecipanti hanno dato espressione alla propria immaginazione e rafforzato autostima, propositività e consapevolezza di sé. Anche questo deve essere la “scuola”, un punto di riferimento importante per trovare una sponda alle nostre paure, emozioni e allo stress generato dai profondi cambiamenti che stiamo vivendo.

Nei video che seguono, la restituzione di Sminz ai suoi bravissimi allievi al termine del percorso laboratoriale:

 

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