EXODUS COSENZA ATTIVA “SPORTELLI DI ASCOLTO” PER GLI ADOLESCENTI
di Exodus
Uno spazio gratuito di ascolto, confronto e condivisione per fare fronte a situazioni di insicurezza, ansia, stress, timore di contagio, difficoltà di concentrazione, situazione di isolamento vissuta che i ragazzi, ma anche genitori e docenti stanno vivendo, in particolare, in questa delicata seconda ondata di pandemia
Il Centro Exodus di Cosenza ha attivato “Sportelli di Ascolto” nell’ambito del progetto triennale “Donmilani2: Ragazzi Fuoriserie”, progetto triennale selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Bando Adolescenza per il contrasto alla povertà educativa minorile, in cui la Fondazione Exodus è il soggetto capofila.
L’obiettivo del progetto consiste nel contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa, attraverso l’offerta di attività educative di vario genere, orientate ad accompagnare i processi di crescita di adolescenti e giovani e favorire l’inclusione sociale, con particolare attenzione ai/alle ragazzi/e che vivono in condizioni di povertà educativa e in situazioni di marginalità, devianza, bullismo, etc.
Presso l’I.I.S. Polo Tecnico-Scientifico “Brutium” di Cosenza, grazie all’interessamento del Dirigente scolastico Prof.ssa Rosita Paradiso, è già attivato lo “Sportello di Ascolto” e, non appena possibile, con la riapertura della scuola, si attiverà anche presso altri Istituti di Cosenza, Castrolibero e San Giovanni in Fiore.
Inoltre, è già attivo uno sportello di ascolto telefonico gratuito (tel. 0984-25218), presso il Centro Exodus di Cosenza, tutti i martedì e giovedì dalle ore 10.00 alle ore 12.00, rivolto a famiglie e docenti.
Come stanno vivendo questo momento di incertezza gli adolescenti?
La chiusura delle scuole prima e, ora, l’impossibilità a svolgere attività aggregative, hanno contribuito ad accrescere la solitudine e l’isolamento dei ragazzi e ragazze più fragili e vulnerabili. Gli adolescenti stanno vivendo una situazione di sofferenza e disagio. Un terribile momento che sta vivendo il nostro Paese e che necessita di pratica resiliente, accompagnamento, ascolto, comprensione e sostegno.
“Stiamo offrendo un servizio gratuito con professionisti e psicologi pronti ad ascoltare, a condividere le difficoltà di crescita, relazione e apprendimento nella gestione di una quotidianità diversa – afferma, Deborah Granata, Responsabile Centro Exodus Cosenza – Lo sportello non ha una valenza terapeutica o diagnostica, ma si pone come un intervento d’aiuto che mira a sostenere l’adolescente, a superare le difficoltà della crescita. Lo sportello d’ascolto è uno spazio dedicato ai ragazzi che si trovano, nel corso della loro crescita, a scontrarsi con problemi e difficoltà relativi al mondo della scuola, della famiglia e dei pari, ora amplificati a causa della pandemia da Covid 19.”
Il colloquio consiste in un momento di confronto e riflessione, che ha l’obiettivo di guardare al problema da un punto di vista diverso al fine di trovare diverse possibili soluzioni. In questa fase di emergenza sanitaria si ritiene indispensabile dedicare ancor più attenzione agli adolescenti. In questo periodo di estrema fragilità emotiva, condividere con qualcuno le proprie emozioni e paure è estremamente importante.
Perchè sono nati gli Sportelli di Ascolto Exodus per gli adolescenti?
Lo stress che si sta accumulando in questi giorni, in seguito all’incremento esponenziale dei contagiati, con la seconda ondata della pandemia da Coronavirus, è un grosso problema perché riguarda tantissimi cittadini che, soprattutto per il protrarsi della situazione di emergenza, potrebbe man mano aggravarsi. Le restrizioni imposte dalla Pandemia alla lunga creerà disagi psicologici ed in certi casi anche disturbi emotivi. I contagi stanno aumentano e con loro l’ansia e la preoccupazione di genitori e docenti. Gli sportelli di ascolto, sono stati pensati per fare fronte a situazioni di insicurezza, ansia, stress, timore di contagio, difficoltà di concentrazione, situazione di isolamento vissuta.
Una review pubblicata sul Journal of the American Academy of Child & Adolescent Psychiatry afferma che c’è una forte associazione tra solitudine e depressione nei giovani, sia nell’immediato sia sul lungo termine e che potrebbero occorrere anche dieci anni per capire a fondo l’impatto che il Covid-19 può avere creato sulla salute mentale. Un disagio che se non trova ascolto e risposta, anche da un punto professionale, avrà ripercussioni sulla salute e sulle traiettorie di vita successive. La pandemia, in diversi casi ha creato problemi come depressione o stati ansiosi in bambini e ragazzi. Tra i giovani si è riscontrato un diffuso disagio, una indagine italiana su circa 7mila genitori ha evidenziato problematiche psico-comportamentali in oltre 6 minori su 10, con una correlazione significativa tra disagio psicologico nei genitori e presenza di problemi nei figli.
“La prevenzione è la migliore arma da utilizzare – continua Granata – Lo scopo delle Azioni di Prevenzione è quello di intervenire sempre più precocemente per riuscire ad “ARRIVARE PRIMA”, prima che i ragazzi manifestino segnali di disagio”.
Deborah Granata, Responsabile Polo Exodus Cosenza – Progetto Donmilani2: Ragazzi Fuoriserie
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