SE LA DIDATTICA A DISTANZA DIVENTA UN “FOCOLARE DIGITALE”

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Il nostro progetto “Donmilani2: Ragazzi Fuoriserie” nel polo di Milano Quarto Oggiaro sta sperimentando da due anni un nuovo modello di didattica esperienziale inclusiva, con focus rivolto in particolare allo sviluppo personalizzato delle competenze di ogni studente e una particolare cura alla relazione educativa.

In questa tipologia di attività la componente fisica della relazione educativa è fondamentale e la chiusura delle scuole, dovuta al Covid-19, ci ha costretto a rivolgerci – con iniziale scetticismo – alla riprogrammazione delle attività tramite la didattica a distanza.

Nonostante l’esperienza corporea sia insostituibile, nel lavoro pratico con gli studenti ci siamo accorti – da subito – delle enormi potenzialità di sviluppo educativo che questa metodologia di didattica poteva avere sulle nostre ragazze e i nostri ragazzi, sia in termini di sviluppo di “digital soft skills” che in termini di esplorazione di nuovi linguaggi creativi.

Tra le varie proposte nati in questi giorni di quarantena, abbiamo chiesto agli studenti di condividere settimanalmente scoperte e sperimentazioni di nuove attività – mai fatte prima – da poter fare a casa. Da queste prime esperienze è nato poi il concorso “MANI CHE CREANO”, una call per raccogliere foto e racconti di vita in quarantena, dove le mani sono coinvolte nel processo creativo.

Siamo riusciti, quindi, a colmare la distanza con gli studenti utilizzando e sperimentando sul campo vari strumenti didattici: delle schede da noi prodotte a tema, come la disuguaglianza, il bullismo, il ciclo dell’acqua, etc, al video sul coding, realizzati in collaborazione con il nostro partner di progetto, Makers Hub).

Non solo. Abbiamo continuato il nostro percorso educativo con incontri virtuali, video lezioni che sono diventati momenti fondamentali di analisi ed elaborazione di gruppo dei lavori svolti a casa e delle nuove scoperte vissute durante la settimana. Queste attività si sono dimostrate delle efficaci esperienze di sperimentazione individuale prima, e poi di rielaborazione in gruppo, una occasione di poter accrescere le proprie competenze sia dall’analisi della propria esperienza individuale che dall’elaborazione dei differenti percorsi creativi dei propri compagni.

Gli alunni, inizialmente più restii ad esprimere le proprie emozioni ed opinioni, hanno iniziato a non vedere l’ora di condividere con i compagni le loro riflessioni e a congratularsi l’un l’altro per l’impegno messo nelle attività. Si è cosi creato una sorta di “focolare virtuale” dove abbiamo visto gli studenti crescere settimana dopo settimana, mostrando un’incredibile capacità di resilienza di fronte alla difficile situazione di angoscia generalizzata che tutti stiamo vivendo.

Inoltre, questo nuovo mezzo di comunicazione a distanza ci ha permesso di “entrare” nelle loro case e approfondire una conoscenza più “intima” con gli studenti coinvolti. In particolare, abbiamo rilevato una partecipazione attiva dei genitori alle videolezioni, aspetto prima impossibile da realizzarsi. Abbiamo notato come la partecipazione attiva dei genitori, che riteniamo fondamentale per ogni buon progetto, sia in grado di rendere gli adolescenti meno inquieti e di rendere le stesse famiglie più collaborative per il benessere dell’intero sistema familiare.

In questi mesi abbiamo avuto il piacere di constatare come la creazione del gruppo supportivo su cui tanto abbiamo investito durante l’anno scolastico, non sia stata intaccata durante il periodo di quarantena. Infatti, il gruppo di lavoro ha mostrato, anche a distanza, di essere in grado di compiere un processo di riflessione sulle proprie esperienze, arricchendosi tramite la riflessione condivisa per dare senso al percorso di tras-formazione intrapreso insieme.

 

Francesca e Pierluigi, Educatori Polo Exodus Milano Quarto Oggiaro – Progetto Donmilani2: Ragazzi Fuoriserie

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