Formazione DigEducati 2023: stare al passo con la trasformazione digitale

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Apri la mente a quel ch’io ti paleso e fermalvi entro;
ché non fa scienza, senza lo ritenere, aver inteso…
(Dante Alighieri)

Negli ultimi anni, il rapido sviluppo della tecnologia ha trasformato profondamente il modo in cui viviamo, lavoriamo e apprendiamo. In questo contesto, è fondamentale fornire agli educatori, agli insegnanti, agli operatori sociali e culturali le competenze necessarie per navigare in modo virtuoso nel mondo digitale. “DigEducati” si pone l’obiettivo di promuovere la formazione e la sensibilizzazione su queste tematiche per creare una forte base di conoscenze negli adulti che ogni giorno hanno a che fare con i beneficiari del progetto. Nel corso di due giorni intensi, il pomeriggio del 12 giugno e l’intera giornata del 13 giugno, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire non solo le sfide e le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, ma anche il modo migliore per comunicarle alle famiglie e alle strutture educative.

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L’evento ha preso il via con l’accoglienza e la presentazione dettagliata del programma formativo a cura di Giuseppe Guerini e Roberta Sangaletti della Fondazione della Comunità Bergamasca. Questa introduzione ha creato l’atmosfera perfetta per iniziare a esplorare il mondo digitale in modo equilibrato e consapevole.

Gli educatori hanno avuto la possibilità di approfondire il tema della comunicazione con le famiglie per trasmettere in modo positivo la possibilità di un equilibrio quotidiano tra la tecnologia e la vita offline dei loro figli grazie all’intervento di Elisa Salamini di Mamamò. Attraverso consigli pratici e la coinvolgente testimonianza dell’educatrice Noemi Imbimbo del Punto di Comunità di Chignolo d’Isola, i partecipanti hanno appreso nuove strategie applicate con ottimi risultati per gestire in modo efficace l’uso dei dispositivi digitali all’interno delle dinamiche familiari.

Per il lavoro degli operatori, oltre al rapporto con le famiglie dei beneficiari, è importante avere un quadro complessivo di quali possono essere le relazioni con le istituzioni educative, le alleanze con insegnanti e genitori e i patti territoriali nella promozione di un’educazione digitale di qualità. Stefania Ambrosini, dirigente scolastico e collaboratrice dell’Università degli Studi di Bergamo, ha avuto un ruolo prezioso nel presentare gli organi decisionali degli istituti comprensivi e le relative aree di competenza, una conoscenza fondamentale per elaborare le strategie di comunicazione più efficaci e una progettualità complessa e innovativa come quella di DigEducati.

Ulteriori testimonianze dai Punti di Comunità hanno offerto uno sguardo realistico sull’esperienza di questa collaborazione e spunti interessanti per l’approccio con gli istituti comprensivi. Giovanna Pagani ha descritto i laboratori proposti nell’ambito dell’Agenda2030 con i due Istituti Comprensivi di Seriate affiancando le classi in un percorso di approfondimento già previsto dal programma scolastico e offrendo un grande valore aggiunto, Stefano Cugini ha presentato i primi risultati dei laboratori multimediali realizzati per il centenario del disastro della diga del Gleno che hanno coinvolto le scuole di ogni ordine della Val di Scalve in una grande narrazione collettiva, mentre Fabio Erba ha presentato il suo approccio alla realtà scolastica che gli ha permesso di coinvolgere centinaia di beneficiari sfruttando la presenza della cooperativa sul territorio e proponendo specifici percorsi di formazione ludica con sfide conclusive a premi.

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A due anni dall’inizio di un progetto in cui la nuova professione dell’operatore digitale è stata modellata grazie allo sforzo collettivo e all’esperienza pratica, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di mettere nero su bianco le abilità richieste per guidare e supportare i beneficiari e i loro adulti di riferimento nell’acquisizione di competenze digitali, nonché di promuovere il coinvolgimento della comunità nella diffusione della cultura digitale. Queste competenze sono state presentate da Marco Rondonotti e Teresa Soldini di Metodi come risultato delle osservazioni del comitato scientifico sull’attività degli educatori.

La dimensione strettamente digitale delle competenze è data dai framework europeo DigComp e DigCompEdu, rispettivamente relativi alle competenze individuali dei cittadini e per il trasferimento delle conoscenze da parte di insegnanti, educatori e formatori. La presentazione di Gianluigi Bonanomi ha offerto una panoramica chiara delle aree di apprendimento digitale, spesso portato avanti in autonomia dai professionisti per mancanza di veri percorsi di formazione.

DigEducati vuole che i suoi operatori si calino anche nel ruolo di ambasciatori delle buone pratiche digitali, che sappiano comunicare i bisogni dettati dalle nuove tecnologie e le relative soluzioni. Per questo motivo abbiamo fornito esempi pratici e consigli su come utilizzare al meglio i canali digitali come Linkedin per il personal branding e la condivisione delle esperienze nell’ambito del progetto.

Come parte dell’aggiornamento sulle nuove frontiere tecnologiche, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di capire come l’intelligenza artificiale può sostenere e arricchire i processi educativi se utilizzata in modo critico e con una solida base di conoscenze.

Accanto alle nuove opportunità abbiamo approfondito le nuove sfide nell’ambito dell’educazione generate dai cambiamenti digitali degli ultimi quindici anni, presentando prospettive innovative di insegnamento guidate dal basso, fondate sui principi di libertà, responsabilità e vicinanza umana. La riflessione di Francesco Magni dell’Università degli Studi di Bergamo ha evidenziato la necessità di modificare il modello educativo per stare al passo con i tempi.

Abbiamo ribadito che DigEducati è uno sforzo collettivo che può crescere solo grazie al coinvolgimento diretto di tutto il territorio nel plasmare il futuro di una comunità con pari accesso alle risorse educative e, di conseguenza, pari potere democratico. Simona Villa, Fabio Erba e Sergio Capitanio hanno presentato i risultati della prima riunione dei tavoli territoriali, strumento che coinvolge personalità tecniche e politiche di tutta la provincia al fine di progettare il futuro di DigEducati.

Infine, agli operatori sono stati forniti gli strumenti cognitivi per elaborare in modo positivo l’aspetto del “fallimento” nella gestione di un progetto con un’impronta innovativa non comprensibile da tutti. Il lavoro di gruppo è stata l’occasione per confrontare le esperienze vissute nei Punti di Comunità, condividere le strategie messe in atto da ognuno per affrontare le sfide di questo lavoro e comprendere che il fallimento può essere elaborato per creare soluzioni che diano nuova forza al progetto.

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IL PARERE DEGLI OPERATORI

I partecipanti alla formazione hanno trovato particolarmente stimolante l’approfondimento sullo stato di avanzamento dell’Intelligenza Artificiale e sullo sfruttamento di ChatGPT per ispirare le nuove attività educative, al punto da richiedere un percorso di formazione dedicato. Tra i temi più sentiti dagli educatori troviamo anche l’utilizzo virtuoso del digitale per favorire l’inclusività (sia nella comunicazione interculturale che nell’accompagnamento di minori con bisogni educativi speciali), il rapporto genitori-figli-digitale, gli strumenti per una corretta mediazione e la necessità di definire e comunicare collettivamente il valore dei Punti di Comunità.

“L’educatore digitale è una figura ancora ambigua, embrionale, magmatica; è una professione in via di definizione anche se credo una forma stabile non gli apparterrà mai. D’altronde credo sia normale così, si deve occupare di un po’ di tutto, di tecnica e di strumenti, di letteratura e di matematica, di creazioni artistiche e di coding, deve essere aggiornato e tradizionale, deve essere psicologo, educatore, docente, animatore senza mai far prevalere nessuna di queste professioni sulle altre. Non è facile ma è bello, è un lavoro profondamente culturale e credo che queste giornate di formazione e scambio siano una delle sue risorse migliori. È un lavoro di costante condivisione.”

“È stata una formazione fondamentale per quanto riguarda la parte dei rapporti con la scuola, che ho trovato particolarmente utili perché sul territorio in cui lavoro è un nodo importante da sciogliere.”

“Credo sia molto importante far capire alle scuole , possibili futuri finanziatori del progetto, che Digeducati non è solo educazione civica digitale ma anche un valido supporto per alleggerire la scuola e dare sicurezza alle famiglie ad esempio lezioni registro elettronico, supporto per la compilazione della Dote Scuola, aiuto ai docenti per creare innovativo materiale didattico insieme al digitale, formazione, riferimento extrascolastico e luogo protetto per il monitoraggio di alunni con fatiche o situazione a rischio”

Grazie al riscontro dei partecipanti nei prossimi mesi verranno elaborati ulteriori percorsi formativi dedicati a educatori, operatori, volontari e chiunque voglia diventare ambasciatore di cultura digitale, in particolare tra le famiglie con particolare fragilità e a rischio di povertà educativa.

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Digeducati è un progetto di Fondazione della Comunità Bergamasca finanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e da Fondazione Cariplo. Fa anche parte del programma Repubblica Digitale, l’iniziativa strategica nazionale promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri nel quadro della strategia ‘Italia 2025’, per contrastare il divario digitale di carattere culturale presente nella popolazione italiana, sostenere la massima inclusione digitale e favorire l’educazione sulle tecnologie del futuro.

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