Come aiutare i ragazzi a credere in sè stessi: l’importanza del mentoring

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Il progetto Costruiamo il Futuro coinvolge una buona fetta del territorio siciliano interessando le province di Enna, Ragusa e Messina e si rivolge agli alunni delle scuole secondarie inferiori e superiori ovvero agli adolescenti della fascia d’età 11/17. Numerosi professionisti in forza ai 22 Enti partner si occupano non solo di prevenire il disagio e l’abbandono scolastico, ma soprattutto della loro sfera emotiva relazionale  e sociale: tra questi, ruolo fondamentale ha il mentore, che si occupa del benessere dei ragazzi da vari punti di vista.  Questa figura, fin dall’antica Grecia, è intrisa del significato di consigliere fidato, guida saggia e precettore; di fondamentale importanza per la trasmissione delle conoscenze, e delle competenze.

Oggi  il suo significato si è allargato parecchio: “il mentore deve  infondere fiducia e incoraggiamento nel mentee (il ragazzo, l’allievo), aiutandolo  ad orientarsi nella vita e ad acquisire maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità, migliorando il suo senso di autostima ed autoefficacia. Il mentore accompagna il mentee nell’affrontare le sfide, condividendo con lui conoscenze, metodi e strategie”.

Il ragazzo che si affaccia all’adolescenza vive paure alle quali non sa’ dare il giusto nome, affronta sfide che considera “montagne da scalare” sfide che in realtà sono legate al processo della sua crescita psico/fisica e di relazione. Un adolescente che sta bene con se’ e con i compagni , consapevole dei propri punti di forza e di debolezza, è un ragazzo che sa come orientarsi nella scuola e nella vita! In qualità di mentore, mi è stata assegnata una scuola secondaria inferiore di Vittoria; ma il mio lavoro è frutto di svariate riunioni di programmazione e confronto con le altre colleghe che, come me, hanno svolto il ruolo di mentore presso altre scuole della Sicilia. Ci siamo chieste come avremmo dovuto “selezionare” i ragazzi con maggiori necessità di natura socio-economica, socio/ambientale e a rischio dispersione; così abbiamo identificato dei requisiti che sono stati riportati in una “scheda di segnalazione” da noi redatta. Tale format, in seguito, e’ stato consegnato agli insegnanti che hanno segnalato gli alunni meritevoli della nostra attenzione.

Ogni mentore ha incontrato  i ragazzi una volta al mese con incontri di gruppo per poi proseguire con gli incontri individuali. Abbiamo utilizzato un’unica  griglia di lavoro che ci ha aiutate a  gestire i colloqui e parallelamente a  raccogliere gli stessi dati,  rilevare gli stessi requisiti richiesti dal progetto, per poi programmare un intervento personalizzato alle esigenze di ogni ragazzo preso in carico.Grazie al “piano educativo personalizzato” abbiamo infatti annotato tutti gli obiettivi a breve, medio, e lungo termine da raggiungere insieme ad ogni giovane coinvolto nel progetto.

Inoltre, l’intervento del mentore prevede anche l’assegnazione di “doti educative” che  consistono in “investimenti economici” studiati ad hoc per ogni ragazzo; esse hanno lo scopo di permettere  al giovane adolescente di sentirsi alla pari del gruppo, quindi di favorirlo nell’instaurare relazioni e contrastare la dispersione scolastica. Molti ragazzi segnalati non riuscivano ad accettare il fatto di non essere in possesso di tutto l’occorrente scolastico richiesto dagli inseganti e per fuorviare a ciò si assentavano o non dimostravano impegno in tali materie; altri avrebbero voluto frequentare  scuole di calcetto o  palestre insieme ai compagni di classe per sentirsi parte del gruppo… grazie alle doti educative questo è stato possibile.

Ogni dote è stata condivisa e rafforzata da un “patto educativo”: un patto che, coinvolgendo mentore, ragazzo e genitore, prescrivesse un “impegno a tre” a favore del ragazzo; il genitore promette di guidare e spronare il figlio ad impegnarsi a scuola, a rispettare la dote educativa assegnata;  il ragazzo si impegna a scuola e nel suo percorso di crescita ed il mentore si prefigge un continuo lavoro di monitoraggio del  frequenza e rendimento scolastico e del  benessere socio-psicologico dell’adolescente. Personalmente ho seguito più di 25 ragazzi tra l’a.s. 2018/2019 e 2019/2020. Programmando con attenzione gli incontri mensili ed individuali che hanno permesso ai ragazzi di tessere positive relazioni fino alla creazione una vera e propria identità di gruppo!    È stato bello vedere e toccare con mano la loro serenità e il loro divertimento.

Ovviamente molti temi delicati e personali fanno fatica ad emergere nel gruppo perché sussiste sempre una lieve paura del giudizio altrui è per questo che, il progetto ha previsto i colloqui individuali. Durante questi incontri i ragazzi si sono aperti raccontandomi  le loro paure  determinanti il loro scarso rendimento scolastico o il loro conflittuale rapporto sociale sia con i pari che con gli insegnanti; ma anche i loro desideri, i loro obiettivi e la voglia di raggiungerli.  I nostri incontri sono subito entrati nella routine della vita scolastica dei ragazzi.

Sulla base di quanto emerso sono riuscita ad assegnare molte doti educative:

  • Fornitura dei testi scolastici, in comodato d’uso, a quei ragazzi che necessitavano dell’acquisto dei libri per poter svolgere i compiti autonomamente. Prima del mio intervento erano costretti a chiedere in prestito i libri ai compagni, o ad organizzarsi per studiare insieme a loro quando non era possibile darli in prestito;  tutto ciò era un grosso limite per loro che si sentivano inferiori ai loro pari e a volte si ritrovavano a non svolgere i compiti per casa per non disturbare i compagni.
  • L’iscrizione e l’abbonamento mensile presso un’Associazione Sportiva dilettantistica ad una ragazza che ama tanto il calcio ma la situazione socio-economica della famiglia non le aveva consentito di poter praticare alcuno sport.
  • Ben 20 doti educative consistenti in device al fine di permettere a quei ragazzi, sprovvisti di dispositivi tecnologici, di collegarsi alle varie piattaforme e partecipare alla DAD ovvero alla didattica a distanza, durante il periodo del lockdown.
  • Una scheda sim per favorire ad un ragazzo il collegamento internet.
  • 20 riduttori per le schede sim da inserire nei device.

Ogni ragazzo che ha ricevuto la dote educativa ha dimostrato maggiore impegno nelle relazioni con gli inseganti e nello studio sostenendo tutte le verifiche e le interrogazioni previste nell’anno scolastico.

E’ stato gratificante coinvolgere i genitori per quanto concerne l’assegnazione delle doti educative, ed è stato bello vedere i loro visi rallegrarsi timidamente quando comunicavo che avremmo provveduto all’acquisto dei libri o alla fornitura dei device per il collegamento internet per i loro figli.

Nel mese di marzo 2020, in linea con i DPCM  emanati dal governo italiano per fronteggiare l’emergenza covid-19, sono stati sospesi tutti gli incontri in presenza e le attività sono continuate  con meeting on-line, sperimentando piattaforme diverse.  In merito alle nuove dinamiche di svolgimento del progetto temevo un calo della partecipazione dei ragazzi, invece, ho scoperto che loro aspettavano con ansia i nostri video-incontri per condividere il momento storico particolarmente difficile che stavano vivendo.

Oggi, con l’inizio del nuovo anno scolastico 2020/2021 si programmano gli incontri in presenza e on line al fine di ricominciare un nuovo anno all’insegna della sicurezza, del rispetto altrui, e della costruzione del FUTURO dei ragazzi!

Luana Baglieri

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