Come riqualificare uno spazio collettivo: inaugurazione della terrazza per lo studio e il relax | Maria Ausiliatrice

Venerdì 26 maggio 2023 si è chiuso  il percorso di co-progettazione con i ragazzini della scuola secondaria di primo grado allestendo insieme lo spazio progettato.

Il progetto aveva come obiettivo l’aumento della partecipazione alla comunità, prendendosi qualche responsabilità attraverso la cura dei beni comuni e trasformando proprio ambiente di vita.

Gli studenti che hanno partecipato alle prime due fasi di mappatura partecipata e progettazione collettiva degli anni precedenti si sono diplomati, così sono stati coinvolti dei nuovi studenti a cui abbiamo chiesto: secondo te, a cosa serve questo spazio?

Cesare e Pietro: a liberare la mente, a staccare. È un’area molto brutta e triste, in questo modo invogliamo le persone a studiare in modo divertente e alternativo.

Vittoria: per migliorare un’area inutilizzata, impegnarci a curare l’orto insieme e perchè rimanga qualcosa per i ragazzi dopo di noi. Ci vorrebbe anche una libreria per lo scambio libri.

Fabio e Desirè: uno spazio per stare insieme, prendere il sole, respirare un po’ d’aria fresca e stare in mezzo a un po’ di verde.

E infine Giulia, l’unica che ha partecipato alla progettazione, ci svela i motivi per cui è stato scelto proprio questo spazio: era uno spazio utilizzato solo per alcune lezioni interattive, ma allora perchè non arredarlo e dare un po’ di colore? Renderlo accogliente insomma. Poi così con l’orto possiamo saltare anche qualche lezione..

Dopo un briefing iniziale, sono subito iniziati i lavori di allestimento e tra chiacchiere e risate i ragazzi hanno montato tavolini, messo a posto piante, sedie e pouf tutti insieme con l’aiuto dei ragazzi del Servizio Civile delle Acli e infine si sono portati a casa delle fotografie stampate al momento dall’associazione fotografica Reflex Tribe, in ricordo di questo momento di condivisione e impegno collettivo.

Così conclude un percorso durato 3 anni con la promessa di continuare a collaborare e costruire una comunità educante che parte dai ragazzi, che dà loro spazi di protagonismo, riconoscimento e voce.