Ingaggio e comunità: come è andato il secondo incontro della piattaforma di ComBo?

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Il secondo incontro della Piattaforma contro la povertà educativa del progetto ComBo! si è tenuto presso lo Spazio Met, sede di Cantieri Meticci, il 15 novembre 2023, a due mesi dall’incontro introduttivo.

Come da struttura precedentemente definita, l’incontro è stato gestito da Cantieri Meticci, che lo ha imposta come una presentazione dettagliata e ben definita delle attività svolte dall’APS, che funge da motore per l’avvio di una serie di riflessioni sulla comunità educante e l’ingaggio dei minori e delle famiglie.

L’introduzione alla progettualità passata e presente di Cantieri Meticci, funge per la piattaforma da avvio ad una riflessione ampia che tocca temi cruciali: come può l’eterogeneità essere un cantiere aperto sulla società? E come questo può essere restituito alla cittadinanza?

Oggetti

La prossemica e la disposizione dei singoli, in ottica comunitaria, è importante per costruire l’insieme. Sedersi, cucire insieme o lavorare il legno, è una ritualità che, quasi in modo maieutico, riesce a portare alla luce vissuti, esperienze, opinioni. Attraverso un dialogo poco strutturato e impostato, fatto di sedute e “lavoro manuale”, si riesce a raccogliere i bisogni dei partecipanti, anche se in modo non convenzionale.

Quartieri, piazze e strade, centro e periferia, parchi. Lo spazio pubblico diventa spazio culturale grazie agli oggetti che vengono portati in scena e alla dinamica che viene creata per trasformare, senza sconvolgere. Come nel caso del treno, a piccoli passi l’installazione si armonizza con la comunità che solitamente abita lo spazio, di cui emergono abitudini, pratiche. Lo scambio nello spazio, con lo spazio e con chi lo abita è fondamentale per la riuscita delle azioni. La raccolta di dati e bisogni avviene attraverso l’esperienza e lo stare nei luoghi prescelti.

Due delle parole chiave emerse durante la discussione. L’alleanza crea reti fondamentali, ufficiali o ufficiose, con il terzo settore, con le istituzioni, con la cittadinanza. Emerge una chiara volontà di collaborare e mettere a disposizione il proprio bagaglio per facilitare i processi e arricchirsi a vicenda. Ogni partner ha la sua “missione”, ciò che lo spinge a mettere in atto quotidianamente e progettare in ottica futura. Spesso siamo portate ad usare parole depotenziate, utili ad alcune valutazioni progettuali istituzionali, o ad alcune burocrazie. La necessità si rivela invece quella di tornare, laddove possibile, ad un lessico più vicino a ciò che facciamo e più aderente alle nostre necessità.

La riunione si chiude su una domanda che riguarda la valutazione di impatto e la rendicontazione dei nostri progetti: come valorizzare alcune cose non numeriche e non valutabili secondo una scala? Come restituire la ricchezza della connessione con le persone, le fragilità, i territori?

Il nostro lavoro è un cantiere aperto, e ci diamo appuntamento al prossimo incontro della Piattaforma per continuare a imbastirlo!

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