Lettera a E.

di

di Paola Ciucci – educatrice

 

Pianeta Terra –Italia- Genova

Lettera per E. ai tempi del Corona Virus (marzo – maggio 2020)

 

Non ti ho conosciuto prima del lockdown, neanche fuori da scuola, avevo solo incontrato la tua mamma che mi aveva chiesto una mano per aiutarti nei compiti: aveva preso un appuntamento con me presso lo Sportello d’ascolto che il “Progetto Co.Di.C.E.” ha allestito nel tuo Istituto Comprensivo.

A scuola avevo incontrato anche una delle tue maestre che mi parlava di te, preoccupata dei tuoi pessimi risultati scolastici … sembra un secolo fa … era il febbraio 2020. Poi tutto è cambiato rapidamente e ti ho visto per la prima volta a marzo sullo schermo di un computer.

Non vedevi l’ora di avere qualcuno per te che ti desse una mano … Questo ha aiutato.

Lo percepivo dal tuo sguardo sempre attentissimo e curioso. Tutti i giorni alle 18, stanche tutte e due della giornata (la mattina tu in videoconferenza con la classe -quinta elementare- ed io in videochiamate quotidiane con famiglie e ragazzi del mio Centro Socio Educativo), ci siamo ritrovate a parlare e a ridere … ed è andata bene … forse perché non bisogna chiedersi molto ma solo provarci e comunicare con autenticità. Mi hai fatto conoscere le tue bambole, i tuoi peluches, mi hai parlato della tua famiglia allargata: “sai, io sono già zia a dieci anni!”.

Mi hai chiesto di farti vedere la mia casa, le foto delle mie figlie e mi facevi sempre tante domande. Mi chiedevi se ti stava bene un vestito o se mi piacessero delle scarpe che la mamma ti aveva appena comprato. Mi hai mandato delle foto e dei bellissimi disegni … hai studiato tanto e i risultati scolastici non si sono fatti attendere … Sei migliorata.

Due mesi e mezzo di duro lavoro … davvero … sono contenta … anzi no…

Ieri, mentre cercavo di spiegarti come fare una divisione un po’ complicata, hai iniziato a piangere … ho capito poco dopo cosa stava succedendo, sentendo in lontananza la voce di due persone adulte che litigavano.  Sei riuscita a parlarmene  dopo che ho cercato in tutti i modi di calmarti e farti asciugare le lacrime. E’ stato difficile. Mi hai raccontato ciò che succedeva tra mamma e papà e che non era la prima volta che accadeva .

Hai avuto paura ma sei riuscita a parlarmi anche attraverso lo schermo. Ti ho detto che ci potremo vedere presto e nel frattempo anche parlare un po’ con la mamma. Eri d’accordo.

“Ci vediamo domani?”

“Certo! Alle 18! Chiamami se ci sono problemi”

A domani E.  e grazie della fiducia … sul serio …

 

Andrà tutto bene.

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