“CityZen-Essere Comunità”: la progettazione è un gioco da ragazzi

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Co-progettare lo spazio pubblico, identificato come spazio identitario e contenitore dei bisogni del quartiere. Progettare la destinazione d’uso e gli arredi del giardino di via Primo Carnera, nel cuore dello Zen, e farlo giocando a interpretare dei ruoli per risolvere conflitti. È un gioco partecipativo di progettazione urbana collettiva, iniziato lo scorso novembre nelle aule dell’istituto comprensivo Leonardo Sciascia di Palermo, quello finalizzato alla valorizzazione e al riuso utile del giardino progettato allo Zen 2 di Palermo dal paesaggista francese Gilles Clément insieme agli abitanti e alle abitanti dello Zen durante la biennale d’arte Manifesta12 a Palermo.

Otto classi dell’istituto Sciascia, guidate da educatrici e sociologi urbani, hanno ridisegnato lo spazio del giardino di via Primo Carnera allo Zen, facendo da protagonisti delle attività del progetto “CityZen – Essere Comunità”, realizzato dal Laboratorio Zen Insieme con altre due storiche associazioni del quartiere – Lievito Onlus e Bayty Baytik – all’interno del “Bando per le comunità educanti” finanziato da Con I Bambini: una prima azione concreta nel quartiere finalizzata al rafforzamento del legame col territorio delle giovani generazioni, promuovendo la cura condivisa dei beni comuni.

Tavolo di co-progettazione del giardino di via Primo Carnera

Da spazio gioco a giardino per barbecue in strada, con una piccola struttura a scalinata per attività teatrali: i desideri dei giovani e delle giovani abitanti del quartiere sono molteplici. E per progettare in modo partecipato è stata scelta la modalità del gioco da tavola. Ogni studente incarna per gioco dei ruoli da protagonista del quartiere, confrontandosi e problematizzando, al fine di rigenerare gli spazi urbani a partire dai bisogni e dai desideri di chi il quartiere stesso lo vive ogni giorno. Dopo la fase di co-progettazione, seguirà quella di realizzazione di arredi e segnaletica, realizzata con i due partner di progetto “Orto Capovolto” e “Liscabianca – Scalo 5B”. L’idea è quella di realizzare arredi ecosostenibili con legno o plastiche riciclate. Il progetto prevede infatti l’acquisto di una macchina per il riciclo della plastica che permetterà ai beneficiari di cimentarsi nella progettazione digitale.

scuola Sciascia
Progetto “CityZen” – Incontro con gli alunni della scuola Sciascia dello Zen

«Non stiamo facendo una co-progettazione fine a sé stessa – dice Marco Ingrassia, architetto, sociologo urbano ed esperto dei processi partecipativi nell’azione di progettazione partecipata del progetto “CityZen”. Abbiamo riflettuto su cosa sia lo spazio per i ragazzi e le ragazze e quali funzioni possa avere, stabilendo dunque quali arredi siano più necessari di altri. La progettazione partecipata permette di esperire e superare il conflitto. Permette, dunque, di comprenderlo e arrivare a soluzioni condivise».

Ingrassia ha ideato il gioco di ruolo utilizzato per le attività insieme ai ragazzi e le ragazze, facendo sì che gli studenti fossero costretti a fare un lavoro più complesso della semplice ideazione degli arredi nello spazio pubblico. «Ognuno di loro è diventato architetto, ingegnere, paesaggista o il semplice residente con i propri reclami ed esigenze – continua Ingrassia -. Siamo sicuri che questo approccio varrà molto di più per il futuro di questi giovani e per quello del quartiere. Perché crediamo fortemente che uno spazio pubblico debba essere uno spazio in grado di garantire risposte a chiunque. Uno spazio davvero pubblico è equilibrato e risponde alle maggiori istanze di tutti gli attori sociali, compresi quelli più emarginati e meno riconosciuti».

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