Sedici Modi di Dire Ciao unisce l’Italia: cinque regioni e duemila ragazzi coinvolti durante il 2021

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Gubitosi: “Diamo visibilità ai nostri giovani, solo cosi saranno protagonisti del loro futuro”

“Giffoni, ancora una volta, fa squadra per dimostrare che i giovani sono componenti a pieno titolo delle nostre società e potenti agenti per il cambiamento“. Commenta così il direttore Claudio Gubitosi il primo anno di attività di Sedici Modi di Dire Ciao, progetto ideato e realizzato dall’Ente Autonomo Giffoni Experience, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile” e interamente partecipato da Fondazione con il Sud.

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Con questo progetto vogliamo dimostrare che la povertà educativa è un fenomeno che deve interessare tutti – continua Gubitosi –  non solo il mondo dell’istruzione e la famiglia, ma l’intera comunità educante. Abbiamo una responsabilità: garantire il futuro ai nostri ragazzi perché il mondo non può permettersi una generazione perduta. Il rischio c’è e dobbiamo sventarlo con tutte le nostre forze”.

Con cinque Regioni coinvolte (Campania, Calabria, Sardegna, Veneto e Basilicata), sono circa 2000 ragazzi protagonisti del progetto che, nel corso di questo anno hanno avuto modo di partecipare, nonostante tutte le limitazioni legate alla pandemia e allo stato di emergenza, a tre Campus Andata – Ritorno svolti in presenza a Terranova di PollinoGiffoni Valle Piana e, l’ultimo in ordine di tempo, a Eboli. Sedici Modi di Dire Ciao si fregia di un partenariato ampio e articolato, composto da oltre 30 interlocutori, tra nazionali e locali, e si arricchisce nel tempo grazie alla sottoscrizione di nuovi protocolli d’intesa: dieci sono quelli sinora siglati. A corredo di un confronto che è sempre molto partecipato e costruttivo, una tavola rotonda con la comunità educante con l’obiettivo di mettere a fuoco sempre meglio azioni, idee, interventi. Il metodo finora è stato di grande efficacia e l’approccio multidisciplinare molto apprezzato dai ragazzi in particolare.

“Abbiamo – continua il direttore di Giffoni – perciò pensato di costruire una rete diffusa sul territorio, che si ponesse l’obiettivo di contrastare il fenomeno della povertà educativa sotto tutti gli aspetti e con il coinvolgimento di tutte le agenzie di socializzazione che hanno un ruolo nel processo di crescita dei bambini e dei ragazzi. Il fenomeno dell’impoverimento educativo è fortemente connesso al mancato protagonismo dei ragazzi, che devono essere valorizzati sempre di più per le qualità umane che sanno esprimere. Questa generazione è dannatamente complicata: i nostri giovani sono iperconnessi ma sono spesso soli. È il paradosso di questi tempi. In un attimo possono collegarsi con il mondo intero ma spesso per il mondo sembrano non esistere. Ecco perché è giusto, è doveroso, è essenziale che Giffoni dia voce alle loro fragilità”.

E continua: “La vera rivoluzione sarà rendere finalmente visibili questi ragazzi. Sedici Modi di Dire Ciao va proprio in questa direzione. Sentiamo forte la responsabilità di aiutarli a far emergere l’esigenza di esserci, esprimersi e diventare padroni dei loro sogni, del proprio futuro. Stimolando il protagonismo, comprenderanno da soli l’importanza del sapere, il bello della conoscenza, la forza delle idee. Giffoni, insieme a Con i Bambini e alla Fondazione Con il Sud, non può non esserci dentro questi processi e lungo questi percorsi. La collaborazione è, perciò, feconda, costruttiva e di grande utilità sociale”.

“Stiamo ancora attraversando una crisi iniziata con la pandemia quasi due anni fa. E tutte le crisi colpiscono prima di tutto i bambini e le bambine: già prima del Covid erano circa 3 milioni e mezzo i minori in povertà nel nostro Paese e sono aumentati, noi non possiamo lasciare indietro un terzo del nostro futuro” sottolinea Marco Rossi-Doria, presidente di Con I Bambini. “Le diseguaglianze sono cresciute, occorre raggiungere tutti e ciascuno affrontando ‘insieme’ il fenomeno della povertà educativa, rafforzando le alleanze educative e il ruolo delle comunità educanti. Attraverso il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile abbiamo avviato oltre 400 grandi ‘cantieri educativi’ in tutto il Paese, insieme a più di 7.150 organizzazioni tra Terzo settore, scuole, istituzioni pubbliche e private, raggiungendo mezzo milione di bambini/e, ragazzi/e. Dobbiamo ridare centralità alle loro esigenze, renderli realmente parte attiva di un processo di cambiamento quanto mai oggi necessario e possibile e, dunque, renderli sempre più visibili. I ragazzi e le ragazze, insieme alle famiglie, al mondo della scuola e alle agenzie civiche, alle istituzioni pubbliche e private, sono parte della nostra comunità educante anzi – conclude Rossi-Doria – rappresentano la parte più preziosa e per questo da valorizzare maggiormente.”

“Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minori le. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org”.

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