Consegna dei diplomi per il laboratorio di giornalismo di Sedici modi di dire ciao, Gubitosi: “Comunicare è una grande responsabilità, scrivere è amore”
di giffoniexperience
Ieri ad Eboli l’incontro conclusivo dopo il ciclo di dieci lezioni tenuto in collaborazione con il quotidiano La Città di Salerno. Il direttore Siani: “Questi ragazzi un’iniezione di vitalità”. Il sindaco Conte: “Con Giffoni una collaborazione salda che puntiamo a rafforzare ancor di più”
E’ giunta a conclusione una splendida avventura, quella del laboratorio di giornalismo che si è svolto in questi mesi nell’ambito delle attività del cantiere Campania di Sedici modi di dire ciao, il progetto ideato e realizzato dall’Ente Autonomo Giffoni Experience, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. L’attività è stata svolta in collaborazione con il quotidiano La Città di Salerno, storica testata salernitana con la quale Giffoni ha una ormai consolidatissima sinergia.
Ieri, ad Eboli, presso la sede dell’associazione L’Astronave a pedali si è svolta la cerimonia di premiazione con la consegna degli attestati di frequenza a tutti i ragazzi che hanno preso parte alle attività che hanno avuto un forte rilievo formativo ma che hanno rappresentato un’importante occasione di riflessione sul ruolo della stampa e dell’informazione e sul mestiere del giornalista oggi.
A fare gli onori di casa Anna Macellaro, responsabile de L’astronave a pedali: “Sento di dovervi ringraziare – ha detto – per la vostra presenza che ci onora e per la fiducia che Giffoni ormai da anni ripone in noi”.
Ad introdurre i lavori il giornalista Sabatino Romeo che, insieme ad Alfredo Boccia, capo redattore de La Città di Salerno, ha tenuto gli incontri con i ragazzi che hanno preso parte al laboratorio.
“Sono stati – ha dichiarato Sabatino Romeo – dieci incontri molto interessanti che hanno consentito ai ragazzi di affrontare un vero e proprio percorso intorno al giornalismo. I ragazzi, poi, si sono cimentati sul campo avendo partecipato alle attività di Giffoni Shock che si è tenuto lo scorso aprile, seguendo alcuni incontri ed intervistando lo Youth Panel. Hanno avuto così modo di scrivere i loro primi articoli”. Che sono andati in stampa perché sul numero di ieri de La Città di Salerno ben due pagine sono state dedicate ai pezzi dei giovanissimi giornalisti di Sedici modi di dire ciao che, per la prima volta, hanno potuto vivere l’emozione di vedere la propria firma pubblicata su di una pagina di giornale.
Grande entusiasmo per l’iniziativa è stata espressa da Tommaso Siani, direttore dello storico quotidiano salernitano: “Queste attività – ha detto intervenendo nel corso dell’incontro – sono molto utili per chi come me fa questo mestiere da tanti anni perché sono un’importante iniezione di vitalità. Si è fatto riferimento alle cinque regole, le famose 5W utili per scrivere un pezzo, ma mi sento di suggerirvene una sesta che è quella della curiosità perché solo se sarete curiosi approfondirete le questioni di cui vi state occupando. E questo vale nella vita e non solo nel giornalismo. Siate sempre curiosi di comprendere a fondo ciò che accade intorno a voi”.
“Abbiamo avviato il rapporto con questa splendida realtà di Eboli – ha dichiarato Marco Cesaro, responsabile del dipartimento Progetti Speciali di Giffoni – ed oggi siamo qui per chiudere un’attività che possiamo definire un regalo, quello che Giffoni e La Città hanno fatto a questi ragazzi. Un regalo perché non è semplice trovare in giro un’attività così formativa come quella che avete avuto modo di svolgere in queste settimane. Sento perciò di dover ringraziare tutti per aver portato avanti questo laboratorio con passione”.
L’importanza della comunicazione in particolare oggi è stata al centro dell’intervento di Claudio Gubitosi, fondatore ed ideatore di Giffoni: “La comunicazione – ha detto nell’avvio del suo intervento – ha un rilievo fondamentale perché presenta un risvolto che io definisco politico. Ecco perché da sempre nell’organizzazione del mio lavoro ho inteso conservare la responsabilità di questo settore. La mia comunicazione è sempre stata diretta e non poteva essere diversamente. L’ho sempre usata anche per sovvertire quelli che sembravano equilibri precostituiti”.
Un passaggio, poi, Gubitosi lo ha dedicato al ruolo svolto dall’informazione, in particolare alla carta stampata: “Avete avuto – ha continuato – una grande opportunità in questi mesi, quello di avvicinarvi ad un lavoro molto serio, quello del giornalista, attraverso uno degli strumenti più importanti, il giornale. Il lavoro del giornalista ha una sua delicatezza perché il suo compito è quello di trasferire conoscenze, informazioni. Comunicare significa trasmettere la verità di ciò che facciamo e di ciò che diciamo. Non bisogna mai scegliere la strada della bugia anche quando dobbiamo dire cose difficili o comunicare scelte complicate. Io ho sempre fatto così nella mia vita”.
La verità è un valore, ma per fare informazione e comunicazione e farle bene serve amore, dice Gubitosi: “L’amore – ha spiegato – è il filo conduttore di chi fa questo mestiere. Si capisce quanto amore ci metti nello scrivere, nel ricercare ed intercettare le parole giuste. Così come la capacità di ascolto è importantissima nella comunicazione. Quello che sento di dirvi oggi è che dovete usare bene la testa e non dimenticare mai che con la scrittura si può fare del bene, ma si può fare anche molto male. E’ perciò necessaria la massima responsabilità, L’informazione, però, resta uno dei pilastri della democrazia. Ecco perché non bisogna mai avere paura della stampa. La stampa è vita e tutela la nostra libertà”.
In chiusura l’intervento di Mario Conte, sindaco di Eboli. “Ringrazio Gubitosi – ha detto – per questa presenza che ci onora e ringrazio l’associazione L’astronave a pedali per la meritoria azione che svolge sul nostro territorio ed in una zona sicuramente delicata della nostra città. Con l’attività che avete svolto in queste settimane avete avuto modo di comprendere quanto sia importante essere stimolati per mettere insieme le capacità e le competenze di tutti. Eboli ha una virtù, quella di avere tante persone che sanno sollecitarti e sanno stimolarti e questo ti aiuta a far venir fuori sempre il meglio di te in ogni circostanza”.
Poi il rapporto con Giffoni: “Vogliamo rendere questa sinergia – ha aggiunto il primo cittadino – sempre più salda e vorremmo rendere questa collaborazione ancora più intensa per fare cose sempre più importanti e dare la possibilità ai nostri ragazzi di essere ancor più protagonisti di questo evento che riesce a parlare a tutto il mondo”.
A seguire la consegna degli attestati di partecipazione ai ragazzi che hanno frequentato il laboratorio, qualche scatto di rito e l’emozione di aver fatto qualcosa di veramente importante per il proprio futuro, la propria formazione, la propria crescita.
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