Perché se è differente a noi piace

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Oggi è necessario creare occasioni di dialogo, scopo perfettamente raggiunto dalla Cooperativa SOLCO Prossimo.

Il laboratorio di educazione alla differenza nasce con l’obiettivo di creare occasioni per tutti gli alunni partecipanti di sperimentare attività ludico-espressive utili a rafforzare in modo positivo la propria identità, a scoprire le capacità e risorse personali, a ricevere strumenti a supporto del proprio percorso di crescita.

Gli alunni sono stati così coinvolti e stimolati a riflettere sulle proprie peculiarità e differenze ed ampliare le proprie prospettive rispetto al concetto di diversità e inclusione.

Le classi coinvolte nel progetto, sviluppato questo anno scolastico in presenza, sono state due: una terza con 17 alunni ed una quarta con 20 alunni della scuola primaria Quinto Casadio di Imola. Il laboratorio ha previsto una prima fase di progettazione e programmazione delle attività da parte dell’educatrice e dell’antropologa; durante tale fase sono state effettuate riflessioni e analisi dei concetti di identità, Intercultura, differenza e disabilità che hanno portato ad una pianificazione ed una strutturazione degli incontri frontali con gli alunni delle classi coinvolte.

Sono stati pianificati 4 incontri per ciascuna classe. L’educatrice e l’antropologa in sede di progettazione, hanno elaborato quattro storie di fantasia (con protagonisti bambini della stessa età degli alunni) lasciando il finale aperto, circa il tema integrazione ed educazione alla differenza (interculturale e disabilità) che hanno poi sottoposto alle classi.

Il gruppo classe è stato poi suddiviso in piccoli gruppi e, attraverso il lavoro cooperativo guidato dalle figure educative, gli alunni sono stati invitati a cercare nelle storie “problemi/criticità” e “risorse/punti di forza”. Hanno poi sviluppato un finale della storia assegnata, successivamente condiviso all’intera classe. Durante il quarto incontro sono state riprese tutte le riflessioni e le attività svolte precedentemente; gli alunni sono stati invitati a fare sintesi elaborando la loro “città ideale”, attenta ai bisogni e alle unicità dei cittadini, senza discriminazioni e barriere. Il gruppo classe è stato suddiviso in gruppi più piccoli e ad ognuno di loro sono stati assegnati i materiali per progettare e costruire l’elaborato che è stato poi condiviso.

Quando perdiamo il diritto di essere diversi, perdiamo il privilegio di essere liberi, diceva Charles Evans Hughes, e i ragazzi anche questa volta ce l’hanno ricordato perfettamente.

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