I ragazzi di Cantieri Comuni, su Huffington post
di cadiai
La povertà educativa, intesa come fenomeno multidimensionale, qualifica una realtà caratterizzata da situazioni con diverse forme di fragilità dai confini variabili (debolezza dei legami familiari, assenza di reti sociali, mancanza di opportunità, ecc.). In questa cosiddetta “fascia grigia” si collocano i beneficiari del bando “nuove generazioni”.
La complessità sociale che connota la vita quotidiana dei minori e delle loro famiglie, rende necessaria un’attenzione prioritaria da parte dell’insieme dei servizi, avendo come riferimento più obiettivi: migliorare i contesti e stili di vita dei minori e il sistema delle loro relazioni con i coetanei e familiari; favorire l’azione educativa di genitori, insegnanti, operatori extrascolastici, attraverso azioni mirate a rafforzarne le forme di collaborazione e le competenze comunicative, sociali e relazionali, ma anche stabilire con i bambini/ragazzi modalità di relazioni attente allo sviluppo delle loro potenzialità.
Per questo è nato il Progetto Cantieri Comuni, finanziato da Con I Bambini, che ha l’obiettivo di rafforzare le comunità educative, nelle zone di Ferrara e Bologna, fornendo integrazione tra Scuola e Territorio, coinvolgendo gli alunni e gli insegnanti delle scuole in percorsi di apprendimento.
Entro questo orizzonte la scuola, in particolare nella fascia dell’obbligo, si rivela contesto privilegiato per intercettare i bisogni latenti di minori e famiglie, in quanto palestra di relazioni umane, di cittadinanza attiva, agenzia educativa chiamata a educare al rispetto delle differenze e alla valorizzazione del contributo di ognuno. La promozione del benessere e del successo formativo dei bambini e alunni con bisogni educativi speciali dovrebbe individuare nell’epistemologia delle differenze una risorsa antropologica per tutti. I processi educativi scolastici rivolti ai minori dovrebbero riconoscere le differenze culturali e sociali che connotano i gruppi classe, attraverso azioni finalizzate a ridurre le distanze sociali, istituzionali e personali, creando conoscenze, legami, autonomie e socializzazione. Allo scopo di riconoscere e valorizzare efficacemente le varie differenze di tutti gli alunni, va posta la massima attenzione nei confronti dei principi e delle pratiche educative dell’inclusione, nonché nella capacità di costruire legami di senso con i servizi del territorio.
La migliore tradizione educativa vede infatti nella “normalità” della vita nella scuola, così come nella società, il luogo privilegiato in cui le relazioni diventano comunità di co-educazione per tutti ed è in questa chiave di lettura che il presente progetto intende fondare la propria identità.
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